L'Amaranto è
uno pseudocereale, non fa parte delle graminacee come il grano
saraceno, la quinoa, il sago e la manioca quindi se ne può cibare
chi ha intolleranze , allergie o affetto da celiachia perchè privo
di glutine.
Le ORIGINI e
la SEMINA.
La pianta,
AMARANTHUS CAUDATUS, è originaria del Centro America dove era
conosciuta già dalle civiltà precolombiane, infatti per gli Aztechi
era il “grano degli dei”. In Europa, è stata introdotta nel
'700, come pianta ornamentale, ma si pensa che già i Greci lo
conoscessero (le dee si adornavano con ghirlande di amaranto). Dal
1975, una nota rivista americana di settore, descrive le sue
caratteristiche nutritive rivalutandone l'utilizzo. Viene coltivata
la pianta, oltre che per i suoi semi, anche per le foglie e per i
suoi fiori di colore rosso cupo (amaranto appunto). La coltivazione è
piuttosto semplice perchè è una pianta resistente a parassiti e
temperature e non necessita di particolari cure. Una volta passato il
periodo delle gelate è possibile seminare con una produttività
elevata. Sono stati effettuati test di semina in Pianura
Padana che hanno rivelato la possibilità di due raccolti
(estivo e autunnale).
COSA CONTIENE
e a chi è più INDICATO il suo consumo.
Contiene il
doppio di LISINA, un amminoacido essenziale (componente
proteica), rispetto agli altri cereali ed ha un elevato
contenuto in minerali: CALCIO, FOSFORO, MAGNESIO
e FERRO oltre che in fibre. In piccole quantità sono presenti
anche vitamine del gruppo B e vitamina C. Indicato per chi ha
problemi intestinali, viene comunque promosso nell'alimentazione
infantile, come base per le pappe o nei minestroni di verdura per
convalescenti e anziani.
E' un
alimento che, data l'alta percentuale di proteine, può
rientrare nella dieta di chi consuma poca carne o non se ne ciba
affatto. In India, i bambini spesso vengono nutriti con foglie di
amaranto, cotte come gli spinaci, ma con contenuti in ferro
superiori. Non contiene grassi ed è povero in sodio
quindi ideale per chi vuole perdere qualche chilo.
COME
CUCINARLO
I SEMI
dell'AMARANTO sono piccoli e duri ma si trova in vendita anche in
farina e semi soffiati. Lavare i semi e bollirli in acqua salata,
una parte di amaranto su due di acqua. In pentola a pressione per
circa 15/20 minuti o in pentola normale per 30/40 minuti poi,
lasciare riposare per 10 minuti senza mescolare per dar modo ai
semi di gonfiarsi. Se cuocete per più tempo, tende a formare una
crema. Scolare con un colino a maglie fitte perchè i semi sono molto
piccoli. Il gusto ricorda la nocciola e perciò viene associato ad
altri cereali come il riso o l'orzo o con verdure.
--E'
buonissimo aggiunto, dopo la bollitura, alle zucchine
precedentemente appassite in olio e cipolla e con un tocco finale di
prezzemolo tritato.
--Può
essere gustato in insalata, quelle gustose e fresche insalate estive,
in sostituzione di riso e pasta. In questo caso fermare la cottura
con acqua fredda.
--Si
utilizza con le patate lessate per gnocchi ma anche come crocchette,
insieme al miglio.
Esiste anche
la versione dolce: barrette dolci. Come con i semi di sesamo, i semi
vengono tostati e uniti allo zucchero di canna sciolto in una
casseruola.
IDEA per i
più piccini: Potete farli saltare in pentola come i POP-CORN!
BUON
APPETITO.
Scritto da Angela Ballarati
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