lunedì 8 settembre 2014

VERBASCO o TASSO BARBASSO: utile nella tosse, per le varici e le emorroidi.

Verbascum thapsus L.

Le proprietà benefiche della pianta del verbasco




Verbasco, anche conosciuto come “tasso barbasso”, è una pianta molto comune che può raggiungere i 2 metri di altezza e la si trova ai margini delle strade, nei luoghi incolti. Originaria dell'Europa e dell'Asia, si diffonde con facilità, in Italia si trova nelle zone marittime e submontane ed io l'ho notata anche nell'hinterland milanese, a lato delle carreggiate.
 Verbasco: proprietà, benefici e usi di una pianta officinale utile per varici, emorroidi e per i disturbi delle vie respiratorie.

Pianta officinale citata da Edgar Cayce, grande guaritore americano.

Il verbasco, anche conosciuto come “tasso barbasso”, è una pianta molto comune che può raggiungere i 2 metri di altezza e la si trova ai margini delle strade, nei luoghi incolti. Originaria dell'Europa e dell'Asia, si diffonde con facilità, in Italia si trova nelle zone marittime e submontane ed io l'ho notata anche nell'hinterland milanese, a lato delle carreggiate.
Il suo nome scientifico è Verbascum thapsus e appartiene alla famiglia delle Scrofulariaceae. Il suo fusto è simile ad una verga, mentre i fiori, di colore giallo, sono riuniti in gruppo. Le foglie, di forma ovale allungata, sono vellutate e di colore verde pallido. I fiori si raccolgono in giugno-agosto, appena si aprono. Il nome della famiglia botanica a cui appartiene il verbasco, Scrofulariaceae, deriva da scrofula, un ingrossamento delle ghiandole linfatiche che, in seguito, venne identificato come una forma di tubercolosi. Gli studi scientifici hanno dimostrato che la pianta in provetta, inibisce la crescita dei batteri responsabili della Tbc, patologia che si riteneva quasi scomparsa e che oggi è tornata a seminare ansia e preoccupazione.

Cosa contiene e quando può essere utile.    

La pianta è ricca di flavonoidi che, come è ormai noto, svolgono un'azione anticancerogena oltre che antinfiammatoria  e potenziano l'azione della vitamina C. Il verbasco contiene saponine, sostanze (glucosidi) così chiamate per la loro caratteristica di formare schiuma a contatto con l'acqua, che svolgono un'azione di fluidificazione del muco e sono presenti in quasi tutte le piante. Le mucillagini che calmano la tosse, hanno un effetto antianfiammatorio ed emolliente anche nei confronti dello stomaco e dell'intestino (con azione lassativa).  I tannini hanno, come caratteristica principale, quella di essere astringenti. Contiene anche iridoidi, sostanze con proprietà antinfiammatoria, acidi fenolici e olio essenziale.
In caso di affezioni delle prime vie respiratorie, i suoi componenti risultano utili e confermano la validità del suo uso tradizionale come emolliente, espettorante, calmante e antinfiammatorio.
Per le emorroidi e le irritazioni della pelle: i principi attivi della pianta svolgono un'azione antinfiammatoria, calmante e astringente.

Come si utilizza e i rimedi di uso più comune.

L'utilizzo più comune è rappresentato dalla tisana che si ottiene versando una tazza di acqua bollente su 1 cucchiaino di fiori secchi (reperibili in qualsiasi erboristeria). Lasciate riposare 10 minuti, filtrate e dolcificate con miele. Ha un sapore dolciastro, inizialmente, ma  poi, amaro e per questo io la dolcifico un po'. Si trova in erboristeria anche l'estratto secco, in capsule e la tintura madre, ottenuta dalla macerazione in alcol alimentare e acqua, dei fiori.
Per la tosse, la faringite, il catarro,  la tracheite, la bronchite, il raffreddore e il mal di gola: bere 2  tazze di tisana al giorno o la tintura madre.
Per le emorroidi: cuocere 3 cucchiai di fiori secchi in poco latte fino ad ottenere una poltiglia. Applicatela calda, ma non troppo, sulla zona interessata, tre volte al giorno per 20 minuti, fino a miglioramento.
In caso di  leggere scottature, foruncoli, pruriti, piccole piaghe o ferite: imbevete una pezzuola nella tisana e applicatela sulla zona interessata più volte al giorno, fino a miglioramento.

Edgar Cayce e Pierantonio Di Coste.

La stesura di questa breve ricerca sul verbasco nasce dalla lettura del libro “Il manuale della salute di Edgar Cayce”. E' un libro che si consulta inizialmente per ciò di cui si soffre e poi, cattura per la quantità di informazioni utili e utilizzabili.
Edgar Cayce (1877-1945) fu il “profeta dormiente”, molto conosciuto negli USA. A lui si rivolsero personaggi famosi e, anche se il suo metodo diagnostico era decisamente paranormale, le sue cure non lo erano. Le sue cure comprendevano esercizi fisici, osteopatia, fisioterapia, idroterapia, massaggi e rimedi di tipo alimentare, a volte strani ma efficaci. Trentasei libri diffusi in milioni di copie e innumerevoli articoli su giornali e riviste sono stati scritti su Cayce, in Italia è stato studiato e tradotto da Pierantonio Di Coste, fondatore spirituale del sito Naturopataonline, e grande ricercatore e  conoscitore dello spirito umano.
Cayce, nel caso del verbasco, ne consigliava impacchi con foglie verdi direttamente sulle varici delle gambe, una volta la settimana e tè una volta al giorno.

Verbascum thapsiforme e omeopatia

Il verbasco è conosciuto anche come rimedio omeopatico ed utilizza le estremità fresche fiorite. E' un rimedio indicato per individui apatici, pigri che facilmente si distraggono presi dai loro pensieri. I sintomi fisici associati al rimedio sono dolori nevralgici soprattutto facciali e dentali con una maggiore lateralità sinistra. Verbascum viene anche prescritto per i raffreddori con catarro abbondante, lacrimazione, sensazione di orecchie otturate, tosse e voce cavernosa. I sintomi migliorano con la respirazione profonda e peggiorano con le correnti d'aria, con i cambiamenti di temperatura, masticando forte, parlando o leggendo ad alta voce. E' un rimedio prescritto soprattutto negli acuti ma che comunque necessita la prescrizione attenta di un medico omeopata.

Autore: Naturopata Angela Ballarati
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4 commenti:

  1. Ciao Angela, aggiungo che i fiori vanno raccolti uno ad uno appena schiudono, senza il calice e subito seccati all'ombra e comunque in ambiente asciutto e non superiore a 40° perché si deteriorano molto velocemente. In pratica quando sono freschi se da gialli diventano marroni andrebbero buttati.
    Le foglie vanno raccolte ben sviluppate, ma prima che diventino marroni e seccate all'ombra.

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  2. Ciao Marco, sapevo che la raccolta dei fiori doveva avvenire appena fioriti e ho anche visto la pianta, a lato carreggiata. Al momento faccio la tisana con i fiori essiccati dell'erboristeria. Grazie per le preziose precisazioni.

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  3. Immergendo i fiori in olio di ricino e lavorati successivamente secondo procedura spagirica, l'oleolita che si ottiene è utile, oltre ad indicazioni già menzionate, in caso di dolore e disturbi alle orecchie. Ai bordi delle strade ce ne sono veramente tanti, peccato però che si prendano tutti i gas di scarico delle auto.

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    1. Grazie Vania, interessante. L'olio di ricino ha già di suo proprietà antinfiammatorie. Da me ce n'è parecchio però è a bordo carreggiata, inutilizzabile.

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