Caffè: proprietà, benefici, rischi, ricerche scientifiche e controindicazioni di una delle più famose bevande
Il caffè è, fra le bevande, quella più amata, ma anche quella più demonizzata. Ma esistono dei benefici in quella tazzina? E tutte le controindicazioni? Come berlo e quali abitudini evitare per gustarlo al meglio? Pensate di sapere tutto sulla bevanda più bevuta in Italia e nel mondo? Sapevate che esiste anche il rimedio omeopatico? E che il DNA della pianta è stato recentemente mappato per intero?
Caffè: proprietà e benefici, controindicazioni e rischi
Del caffè, esiste una vasta letteratura, è stato detto di tutto e di più…
La pianta del caffè cresce nelle regioni tropicali e, spontaneamente raggiunge anche i 12 metri. I fiori bianchi emanano un profumo che ricorda il gelsomino e danno origine a bacche, che in tre mesi, raggiungono la maturazione. Le bacche non mature presentano una colorazione verde e vengono usate anche così, mai sentito parlare di caffè verde? Le bacche sono le stesse ma non vengono tostate, cioè torrefatte, per cui si conservano quasi intatte le vitamine e le proprietà antiossidanti; è ritenuta una bevanda dagli effetti dimagranti … ma la discussione è ancora aperta.
Torniamo alle nostre bacche. Contengono, di solito, due semi o chicchi di colore verde che, una volta sottoposti a torrefazione, diventeranno i chicchi del caffè e assumeranno un colore scuro. Da un punto di vista commerciale, le varietà di piante del caffè più interessanti sono la Coffea arabica e la Coffea canephora, più conosciuta come Robusta. L’Arabica fornisce i ¾ della produzione mondiale di caffè, è la varietà più pregiata e proviene da coltivazioni di alta montagna; di sapore più gradevole, ha un contenuto minore di caffeina. La Robusta, dal sapore più amaro e astringente, è una pianta più resistente agli attacchi dei parassiti ed è diffusa soprattutto in Africa. I chicchi di caffè torrefatti, degradano molto velocemente se esposti alla luce e all’aria.
La pianta del caffè cresce nelle regioni tropicali e, spontaneamente raggiunge anche i 12 metri. I fiori bianchi emanano un profumo che ricorda il gelsomino e danno origine a bacche, che in tre mesi, raggiungono la maturazione. Le bacche non mature presentano una colorazione verde e vengono usate anche così, mai sentito parlare di caffè verde? Le bacche sono le stesse ma non vengono tostate, cioè torrefatte, per cui si conservano quasi intatte le vitamine e le proprietà antiossidanti; è ritenuta una bevanda dagli effetti dimagranti … ma la discussione è ancora aperta.
Torniamo alle nostre bacche. Contengono, di solito, due semi o chicchi di colore verde che, una volta sottoposti a torrefazione, diventeranno i chicchi del caffè e assumeranno un colore scuro. Da un punto di vista commerciale, le varietà di piante del caffè più interessanti sono la Coffea arabica e la Coffea canephora, più conosciuta come Robusta. L’Arabica fornisce i ¾ della produzione mondiale di caffè, è la varietà più pregiata e proviene da coltivazioni di alta montagna; di sapore più gradevole, ha un contenuto minore di caffeina. La Robusta, dal sapore più amaro e astringente, è una pianta più resistente agli attacchi dei parassiti ed è diffusa soprattutto in Africa. I chicchi di caffè torrefatti, degradano molto velocemente se esposti alla luce e all’aria.
E’ stato sequenziato il genoma della pianta del caffè, varietà robusta. Oltre che per la classificazione botanica, gli studi sono utili per l’ottenimento di varietà migliori e per fermarne l’impoverimento genetico.
Caffè: cosa contiene e quali sono gli effetti sull’organismo
Il principale costituente del caffè è la caffeina, ma sono presenti bioflavonoidi, vitamine e sali minerali che annullano, in parte, gli effetti negativi della caffeina. Si avvicinano a 1000, i composti chimici presenti nel caffè, è una continua ricerca. Alcuni di essi, si pensa possano risultare utili alla ricerca farmaceutica per la produzione di farmaci per il cuore ma altri, studiati, si sono rivelati tossici.
La caffeina è un alcaloide che nell’organismo:
- in dosi limitate stimola la corteccia cerebrale, acuisce la concentrazione e la capacità di attenzione; assunta in dosi eccessive è causa di eccitazione e insonnia.
- Ha effetto sui reni, aumentando la diuresi.
Stimola la secrezione gastrica e biliare, facilitando i movimenti della muscolatura intestinale. E’ quindi blandamente digestiva ma, in dosi eccessive e, peggio ancora a digiuno, può provocare bruciore, acidità di stomaco ed esofagite. - Stimola l’attività cardiaca. Dilata i vasi sanguigni accelerando i battiti e, sempre ad alte dosi può provocare tachicardia ed aritmie.
Combatte l’affaticamento muscolare nei casi di sforzi prolungati; determina un aumento della resistenza negli sport che implicano uno sforzo moderato. In dosi elevate può indurre: tremori, insonnia, eccitabilità e ansia. - Alza la pressione. Chi soffre di ipertensione, non dovrebbe consumare caffè o perlomeno non eccedere.
- Ha un’azione dilatatrice dei bronchi, quindi nei soggetti asmatici potrebbe risultare benefica, sempre in dosi moderate.
Alcuni studi rilevano una riduzione del rischio di diabete di tipo 2, per i derivati dell’acido clorogenico che sono antiossidanti e ipoglicemici, anche se queste caratteristiche appartengono più al caffè verde che mantiene il suo valore nutrizionale perchè non soggetto a tostatura. Uno studio del 2012, pubblicato sul Journal of Clinical Nutrition, conferma questa proprietà. Ma, a onor del vero, va aggiunto che un altro studio, tutto italiano, durato 6 anni e condotto dall’Ospedale di San Daniele del Friuli, ha evidenziato che chi soffre di ipertensione ed è “predisposto geneticamente” è più a rischio diabete. Nel 24% dei soggetti è stata diagnosticata una forma di pre-diabete: chi assumeva da uno a tre caffè al giorno rischiava il 34% in più; chi ne assumeva di più, ed era lento metabolizzatore di caffeina, rischiava addirittura il 50%. - Il consumo di caffè è stato associato ad una riduzione dell’incidenza di alcuni tumori fra cui quello alla prostata e al colon-retto. La Harvard school of Public Health ha condotto una ricerca su uomini che bevevano più di 6 tazze al giorno di caffè. Il risultato riferito è una riduzione del rischio del cancro alla prostata del 60%.
- Denti e bocca. Uno studio della Boston University condotto sull’osservazione di più di 1000 pazienti, sostiene che gli antiossidanti del caffè riducano la perdita ossea parodontale. Certo è che il caffè macchia i denti.
- Riduce l’assorbimento di calcio e ferro. Pensate quindi, in dosi eccessive, quali possono essere le conseguenze, soprattutto per le donne in menopausa!
- In generale, tutti gli effetti negativi, peggiorano se al caffè associamo alcol e fumo.
- Fecondità. Secondo uno studio, condotto dall’Istituto Americano di Salute Ambientale, le donne che non assumono caffè hanno il doppio delle probabilità di rimanere, incinte rispetto alle accanite bevitrici di caffè.
- Le aziende farmaceutiche stanno studiando farmaci, con azione simile a quella del caffè sul cervello, per prevenire il morbo di Parkinson.
Certo bisogna considerare che la torrefazione, procedimento termico, trasforma alcuni componenti producendo sostanze tossiche, che avviene in modi diversi a seconda anche della miscela e in alcuni casi, aumenta il contenuto in caffeina. Il caffè ottenuto da una tostatura spinta e una macinatura fine, ha un contenuto maggiore di caffeina.
Parliamo del caffe’ decaffeinato?
I metodi per estrarre la caffeina non sono sempre privi di effetti, forse quello che usa l’acqua è il migliore (la caffeina è idrosolubile) ma spesso si fa uso di prodotti chimici che lasciano tracce nel prodotto. Sicuramente contengono meno caffeina, anche se è presente e la normativa ne stabilisce il contenuto massimo.
E’ ovvio che i benefici del caffè, riguardano solo il caffè di qualità, ben torrefatto, macinato al momento dell’uso e aggiungo, BIO. Le caratteristiche di un buon caffè sono molte e molto spesso quello che beviamo non le soddisfa. A questo si aggiungono le ricerche e gli studi spesso incompleti e non concordi che, ora lo demonizzano, ora lo incensano… i dubbi ci sono e sono concreti, anche considerando il fatto che economicamente, le multinazionali del caffè hanno un grosso peso e, alcune ricerche sono da loro finanziate.
Alla ricerca della verità, un caffè a metà mattina me lo concedo, mi piace e non sono una “caffeinomane”.
E’ ovvio che i benefici del caffè, riguardano solo il caffè di qualità, ben torrefatto, macinato al momento dell’uso e aggiungo, BIO. Le caratteristiche di un buon caffè sono molte e molto spesso quello che beviamo non le soddisfa. A questo si aggiungono le ricerche e gli studi spesso incompleti e non concordi che, ora lo demonizzano, ora lo incensano… i dubbi ci sono e sono concreti, anche considerando il fatto che economicamente, le multinazionali del caffè hanno un grosso peso e, alcune ricerche sono da loro finanziate.
Alla ricerca della verità, un caffè a metà mattina me lo concedo, mi piace e non sono una “caffeinomane”.
…e se lo vogliamo bere…
- meglio biologico, l’ho già detto. Quello che ho tralasciato è che le colture di caffè sono pesantemente irrorate di pesticidi che possono inficiarne i benefici.
- Il caffè irrancidisce e può assere attaccato da muffe, per questo meglio acquistarlo in grani e macinarlo al momento, l’aroma rimane intatto.
- Aggiungere il latte è un’abitudine che rende il caffè indigesto perchè provoca la formazione di tannato di caseina, sostanza che si scioglie a fatica nello stomaco. In aggiunta: il latte riscaldato rende indigesta anche la caseina contenuta proprio nel latte.
- Se utilizzate le cialde, acquistatele con filtri non sbiancati, perchè le sostanze usate per sbiancarle, passano nella tazzina.
Evitate tazzine in plastica e polistirolo che rilasciano molecole nocive.
Possibili controindicazioni e avvertenze sul consumo di caffè
Sicuramente è controindicato alle donne in gravidanza ma anche gli ipertesi, i cardiopatici, gli ansiosi e a chi è soggetto ad attacchi di panico. Chi soffre di dolori premestruali dovrebbe eliminarlo e anche chi soffre di malattie gastrointestinali, visto che la caffeina aumenta la secrezione gastrica. E’ ovviamente sconsigliato a chi sospetta un’ipersensibilità alla caffeina, considerando che è presente anche nel cacao, nel tè e nelle bevande a base di cola. Evitare in caso di ridotta attività delle surrenali.
Curiosità
Nella medicina taoista il caffè è una bevanda molto yin, per cui devono astenersi coloro che hanno una costituzione Yin. Le malattie di tipo Yin sono quelle proliferative come l’obesità e l’acne.
Alcune persone, accanite consumatrici di caffè, sviluppano la sindrome del caffeinismo che presenta gli stessi sintomi dell’ansia: palpitazioni, insonnia, tensione muscolare, irritabilità, nervosismo, bruciore di stomaco e diarrea. Crisi d’astinenza si possono verificare, con emicrania, quando si è forti consumatori di caffè.
Coffea: rimedio omeopatico molto interessante, sperimentato nel 1823 dal dott. Stapf (allievo di Hahnemann)
Nella medicina omeopatica, il rimedio cura sintomi, rivelati dalla sperimentazione, che lo stesso produce su persone sane. L’abuso di caffè provoca sintomi molto simili a quelli che il rimedio cura. Viene prescritto a persone iperattive, irrequiete e nervose. Il tipo Coffea, reagisce con stati di eccitazione ad eventi belli o molto brutti, è incapace di calmarsi e vive stati di eccessiva allegria o eccessiva disperazione. E’ un soggetto dotato di grande fantasia e tenacia nel realizzare le sue innumerevoli idee, che mette al servizio degli altri. Può dimostrare ipersensibilità al dolore ma anche ai rumori o agli odori. Coffea può essere utile in caso di insonnia per attività mentale eccessiva e iperideazione; il soggetto non riesce a calmare la mente e si sveglia al minimo rumore. Anche le cefalee e le nevralgie facciali sono sintomi del rimedio e spesso sono scatenate da stress e tensione; migliorano stando immobili al buio e peggiorano, manco a dirlo, col caffè. Il mal di denti lancinante, altro sintomo di Coffea, migliora con le applicazioni di ghiaccio e peggiora con il calore. Il rimedio viene preparato partendo dai chicchi di caffè non tostati e macerati in alcol ed è utile ricordare che l’omeopatia è esclusiva medica e che è controindicato il fai-da-te. Ogni paziente è unico, con sintomi unici, che vanno valutati da un’attenta visita omeopatica per poter prescrivere il rimedio più “simile” ai sintomi riportati, in toto.
Autore: Naturopata Angela Ballarati
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RispondiEliminaCerto,l'importante è che non intacchino lo smalto. Non abusare resta sempre la parola d'ordine. Grazie per il commento.
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