Il PARTENIO, pianta presente anche in Italia, è
considerato in erboristeria il miglior prodotto per l’emicrania, i reumatismi
e la sindrome premestruale.
Numerosi studi sul partenolide, un componente del
partenio, confermano l’attività antinfiammatoria e non solo. Raccolta,
conservazione, principi attivi e uso, storia e curiosità.
Il Partenio, Tanacetum
parthenium o Chrysanthemum parthenium Berhn. o Matricaria parthenium L.,
della famiglia delle Asteraceae (Compositeae), è una piccola pianta che raggiunge
il metro di altezza ed è presente anche in Italia, dove è conosciuta con i nomi
popolari di amarella, erba magra, matricale , camomilla bastarda, tanaceto…
Il Tanacetum è un genere a cui appartengono circa 70
specie diffuse nelle regioni temperate (emisfero boreale) e, circa una decina,
sono presenti in Italia.
Il suo habitat è rappresentato da luoghi incolti e
pietrosi dell’America settentrionale e meridionale e della regione caucasica.
Originaria dell’Asia occidentale e della Penisola
Balcanica, in Italia è comune, coltivata e naturalizzata, in tutto il
territorio. Cresce negli incolti, tra le macerie, nelle aree antropizzate, dal
piano a 1000 m.
Viene coltivata come pianta d’appartamento e nei giardini
a scopo ornamentale.
LA PIANTA
Pianta erbacea perenne e molto aromatica non arriva al
metro e presenta dei fiori molto simili alla margherita: infiorescenze con
capolini fitti di colore giallo, ma con un odore sgradevole, corolla di petali
a forma di linguette di colore bianco e foglie, a contorno ovale e pennatosette,
di colore giallo-verde.
Le sue foglie si
raccolgono quando hanno raggiunto il pieno sviluppo, tra luglio e
settembre.
La droga cioè la parte di interesse fitoterapico è
costituita dalle parti aeree.
Il
Partenio è molto somigliante alla camomilla e al crisantemo, appare come un
incrocio, ma occorre prestare molta attenzione a non confonderlo con il tossico
Tanaceto (Tanacetum vulgare L., sin Chrysantemum vulgare Bernhardi) o con il piretro o Crisantemo americano e con
altre specie di Tanaceto tossiche, il cui sovradosaggio può essere fatale.
Non presenta esigenze particolari di coltivazione, si
propaga per seme prima dei cali di temperatura e in posizione soleggiata.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Si tagliano le sommità fiorite in estate, giugno/luglio,
e si essiccano in luogo ombroso e ventilato.
Si conserva al riparo dalla luce e dall’umidità.
QUALI SONO I PRINCIPI ATTIVI
Il partenio contiene flavonoidi
come la quercitina, luteolina, apigenina ed axillarina che possiede azione
spasmolitica (calma le contrazioni muscolari da spasmi) sulla muscolatura
liscia del tratto gastroenterico.
I composti lattoni sesquiterpeni,
come il partenolide, modulano le funzioni del sistema della
serotonina, per questo si ritiene possano prevenire l’emicrania.
Il partenio contiene, inoltre, tannini ed eterosidi che
hanno proprietà antinfiammatorie, olio essenziale con canfora e sostanze amare.
QUANDO E’ UTILE E QUALI SONO LE APPLICAZIONI
Le preparazioni fitoterapiche che contengono partenio
vengono utilizzate per trattare: emicrania, reumatismi e nevralgie.
Le proprietà del partenio sono in gran parte ascrivibili
ai sesquiterpenici contenuti, in particolare al partenolide e ai flavonoidi.
La
pianta del partenio è ritenuta una fra le più efficaci per alleviare
l’emicrania.
Non cura l’emicrania ma procura un sollievo temporaneo.
Anche se le sue proprietà non sono ancora state riconosciute ufficialmente, si
ritiene che il partenio sia in grado di ridurre anche sintomi secondari
all’emicrania come la nausea e la frequenza degli episodi.
La sua azione consiste nella capacità di inibire il
rilascio dell’acido arachidonico (precursore nella sintesi degli eicosanoidi) coinvolto
nella sintesi delle prostaglandine, sostanze che intervengono nei processi
infiammatori. La produzione dei derivati dell’acido arachidonico sono
conosciuti, nel complesso, come la cascata dell’acido arachidonico. Inibisce
inoltre la sintesi di molte citochine anch’esse coinvolte nell’infiammazione.
Come antinfiammatorio trova impiego nel trattamento dei dolori artritici.
Contiene un olio essenziale con azione spasmolitica (che
calma gli spasmi) ed è quindi indicato nelle sindromi premestruali: rilassa la muscolatura liscia calmando le
contrazioni della muscolatura uterina costituendo un valido aiuto in caso di
dismenorrea (mestruazioni dolorose).
La sua azione antispasmodica sulla muscolatura liscia ha effetto
anche sulle pareti gastriche.
Possiede proprietà emmenagoghe, cioè favorisce le mestruazioni.
Il partenio, grazie al partenolide, è dotato di proprietà inibitorie nei confronti
dell’aggregazione piastrinica dovute anche all’azione
inibitoria del rilascio di serotonina delle stesse piastrine.
Sono stati effettuati numerosi studi sul partenio ed in
particolare l’interesse immunologico, reumatologico ed oncologico si è
concentrato su un suo componente: il partenolide.
La sua proprietà antinfiammatoria è stata confermata da
studi su animali, tessuti umani o in vitro. Le ricerche, non supportate da trials clinici e che ancora
necessitano di un riconoscimento ufficiale, hanno necessità di ulteriori indagini su
campioni umani.
Uno studio condotto dal Dipartimento di chimica e
oncologia dell’Università di Rochester (USA) ha evidenziato la promettente
attività anticancro del partenolide come prodotto naturale (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28826596).
Sempre nell’ambito oncologico, uno studio condotto sui criceti indagava
il potenziale chemio- preventivo del partenolide nella carcinogenesi orale
indotta da DMBA (dimetilbenzantracene, idrocarburo policiclico utilizzato nella ricerca medica). I risultati suggeriscono che il partenolide non solo sia chemio protettivo, ma possieda anche proprietà antiossidanti e apoptotiche (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28801714).
Anche altri studi, sempre su cavie animali, confermano
l’attività antinfiammatoria e antiossidante del partenolide. Quello condotto dalla Facoltà di Medicina dell’Università di Hamdan, in Iran, ha esplorato l’azione del partenolide sulla malattia epatica non alcolica sui ratti (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28555525).
Gli studi positivi, non supportati da trials clinici,
sull’attività anticancro del partenolide riguardano alcuni tipi di cancro
come il carcinoma gastrico, quello
polmonare, quello prostatico e il mieloma multiplo.
COME SI UTILIZZA
Il partenio si utilizza sotto forma di tisana:
versate 100 ml di acqua bollente su 2 g di foglie, coprite e lasciate in
infusione per 10 minuti. Filtrate.
Si trova in forma di tintura madre, già preparata, nelle
erboristerie. La tintura madre si ottiene macerando le foglie, raccolte in
luglio e agosto, in una miscela di alcol alimentare e acqua per tre settimane,
si spreme e si filtra.
L’estratto secco si ottiene per evaporazione della tintura
madre e si trova in compresse o capsule. Le capsule o le compresse
rappresentano la forma più utilizzata e preferibile a causa del cattivo sapore
della pianta.
La polvere è ottenuta dalla frantumazione delle
foglie essiccate.
UN PO’ DI STORIA
Fin dall’antichità il partenio era consigliato per i
problemi mestruali e per il mal di testa, ma veniva impiegato anche per curare
i reumatismi, come vermifugo e come cicatrizzante per uso esterno.
Nell’antica Grecia era utilizzato per facilitare il
parto, da lì probabilmente deriva il suo nome.
Venne utilizzato anche per curare la malaria, nel
Medioevo, e più tardi, nel XVII secolo, fu ritenuta la migliore erba per la
cefalea.
Il partenio cadde poi nel dimenticatoio e solo negli anni
Settanta fu riscoperto e studiato per merito di un minatore che masticando
foglie di partenio alleviava la sua emicrania.
In passato gli sono state attribuite anche proprietà
febbrifughe poi smentite.
CONTROINDICAZIONI
Chiedere il parere del medico curante prima di iniziare
una terapia con il partenio. Il partenio può ostacolare la coagulazione del
sangue, quindi è controindicato per chi ha problemi di coagulazioni, gastriti o
ulcere. Non assumere in caso di ipersensibilità alle Asteraceae. E’
sconsigliato in gravidanza e allattamento e nei bambini. Può dare luogo a disturbi
come vomito, diarrea, cefalea, insonnia e dermatiti allergiche in caso di
contatto con la pianta fresca in persone con ipersensibilità. Interazioni
farmacologiche con antiaggreganti, anticoagulanti e FANS.
Articolo scritto per Naturopataonline www.naturopataonline.org
Scritto da Angela Ballarati
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del benessere Mia Leone Ed. Igea -https://it.wikipedia.org/wiki/Tanacetum_parthenium -
“salute e benessere secondo natura” Fabbri ed. - http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/partenio.html - https://it.wikipedia.org/wiki/Acido_arachidonico - https://erbeofficinali.org/dati/q_scheda_res.php?nv_erba=PARTENIO
- ERBE
M.T. Della Beffa DeAgostini -
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