IL RISO: le lavorazioni, i contenuti nutrizionali e quando può essere utile.
L’ alimento riso: come cuocerlo e come sceglierlo.
Con la lolla si produce un materiale simile alla
plastica, ma completamente naturale. Cosa c’entra l’olio di vaselina?
I derivati del riso, un po’ di storia e qualche curiosità.
Il riso, di cui esistono più di 100mila varietà, viene
seminato in primavera e si raccoglie dopo 140/180 giorni in terreni ricoperti di acqua in modo da
garantire una temperatura costante: l’acqua durante il giorno assorbe il calore
del sole e lo restituisce la notte.
Il riso è l’alimento base per le popolazioni orientali e
in parte dell’Africa.
E’ al secondo posto per produzione mondiale, dopo il
frumento, cioè al secondo posto anche come consumo.
Per elencare alcune delle varietà ricordiamo:
Arborio, Ribe, Carnaroli, Silla, Baldo.
Il India si coltiva il Basmati di forma allungata e dal profumo intenso; in
Thailandia si produce il Selvatico, dal colore rossiccio e in America il Wilde
Rice ottenuto dalla Zizania aquatica,
di colore nero e forma molto allungata.
In Italia è coltivato soprattutto in Piemonte, Lombardia,
Emilia Romagna e Veneto, ma anche in regioni come la Calabria, la Sardegna e la
Toscana.
LA
PIANTA
Il nome scientifico del riso è Oryza Sativa, appartiene alla famiglia delle Graminaceae e raggiunge il metro in altezza producendo spighe poco
compatte.
Il raccolto si effettua tra settembre e ottobre e, a
seguire, il riso viene sottoposto a numerose lavorazioni, oggi completamente
meccanizzate.
La parte utilizzata è costituita dai semi.
COSA
CONTIENE
La sua composizione varia notevolmente se si considera il
riso integrale o il raffinato bianco perché la raffinazione impoverisce il riso
da molti dei suoi nutrienti e si conserva più facilmente, questo è anche uno
dei motivi delle raffinazioni, anche del grano.
Il riso è ricco di amidi, proteine di buon valore
biologico, vitamine del gruppo B ed E; calcio, ferro, magnesio, manganese,
fosforo, potassio, rame, silicio e sodio.
Il contenuto in amidi, che assorbono maggiori quantità di
acqua rispetto alla pasta che ne contiene meno, fa sì che, a cottura ultimata,
il riso sia meno calorico della pasta. In effetti, a crudo, l’apporto calorico
è di 340 kcal circa ogni 100 g ma, una volta cotto, arriva a 130 kcal per 100 g circa. Chiaramente occorre valutare
anche l’apporto calorico dei vari condimenti.
Il contenuto proteico è compreso tra il 7%
ed il 9% ed è più elevato nelle varietà Vialone e Arborio. Le proteine sono
presenti nello strato più esterno e nel processo di sbiancatura vengono perse
in gran parte.
Anche il riso, come altri cereali, non contiene tutti gli
aminoacidi essenziali: il riso integrale è carente di lisina e il riso bianco
di triptofano, oltre alla lisina. Il contenuto è del 4% delle proteine del
riso, percentuale doppia rispetto alla farina di frumento o di mais.
Il rapporto tra i vari aminoacidi è ideale nel riso.
I grassi sono
presenti in modeste quantità, sono in prevalenza acidi grassi essenziali (nel
germe) che nel riso bianco vengono rimossi rendendolo meno vulnerabile
all’irrancidimento.
I carboidrati
del riso sono costituiti dagli amidi e rappresentano la componente principale.
Sono complessi, ma il riso raffinato ha un indice glicemico elevato, non è lo
stesso per il riso integrale.
Gli amidi del riso sono granuli molto piccoli, per
questo, il riso, risulta più digeribile rispetto ad altri cereali; mediamente
la digestione della pasta impiega circa tre ore, mentre quella del riso, due.
Le fibre sono
presenti in ottime quantità, ma solo nel riso integrale, il contenuto del riso
bianco è trascurabile.
Le vitamine
sono soprattutto quelle del gruppo B, in particolar modo la B1 e la PP (niacina) che si perdono quasi del
tutto con la raffinazione. Infatti nel
XIX secolo, quando gli europei introdussero la tecnica della raffinazione del
riso, si sviluppò il beriberi, una malattia da mancanza di vitamina B. E’
presente anche la vitamina E.
I sali minerali
come il ferro, il fosforo, il magnesio, il manganese e il potassio vanno persi
con la raffinazione. Va comunque detto che i minerali presenti nel riso sono di
difficile assimilazione perché le molecole antinutrizionali, di cui il riso
integrale è ricco e che diminuiscono con la cottura, ne impediscono il completo
utilizzo.
Quando è utile il riso
Per
chi è affetto da celiachia: il riso è un alimento
consigliato in sostituzione del frumento e degli altri cereali contenenti
glutine.
E’ un cereale con scarso potenziale allergenico.
Per
chi ha uno stomaco delicato, per i bambini, gli anziani e per i
convalescenti: i suoi amidi sono più digeribili perchè costituiti da granuli di
piccole dimensioni.
In
caso di diarrea, gastrite e nausea: gli amidi contenuti
hanno un effetto astringente e antinfiammatorio.
Il decotto di riso, acqua di riso, è astringente ed utile
in caso di infiammazioni intestinali: si beve a digiuno e calma la diarrea.
In caso di gastrite
la crema di farina di riso si rivela un ottimo lenitivo.
L’indice
glicemico del riso integrale è più basso di quello della pasta.
E’ un alimento antiurico,
ostacola cioè la formazione di acido urico, quindi adatto in caso di
iperuricemia.
In Cina si utilizza il riso con succo di zenzero per
attenuare le nausee mattutine.
Il riso integrale, per il suo alto contenuto in
fibre,aiuta a prevenire la stitichezza, ma può irritare uno stomaco delicato,
in questi casi è meglio utilizzare il parboiled.
Molti nutrizionisti sono concordi nel considerare il riso
bianco come un alimento impoverito, squilibrato da un punto di vista
nutrizionale e capace di alzare l’indice glicemico.
La quasi totale assenza di sodio rende il riso indicato
in tutte le diete dove si rende necessario un minor apporto.
LE
LAVORAZIONI
La prima lavorazione del riso appena colto consiste nella
pulitura, poi si procede con la sbramatura.
Con la sbramatura
si asporta la lolla, il rivestimento
esterno, ottenendo il riso integrale, riso sbramato o risone semigreggio. La
lolla o pula è imputrescibile e inattaccabile dagli insetti.
La lolla, pur rappresentando un prodotto di scarto, in
realtà si presta a un innumerevole varietà di impieghi. E’ costituita dal 45%
da cellulosa, mentre il resto è ossido di silicio, proteine e grassi. E’
utilizzata come pacciame nel giardinaggio, come fondo per lettiere degli
animali, come combustibile e dà vita ad un materiale che può sostituire la
plastica. Vengono infatti prodotti vasi per giardinaggio, piatti per uso
alimentare ecc., il tutto senza sprechi, con un minor utilizzo di energia e
senza generare inquinanti.
Con la sbiancatura
si asporta il germe e gli strati che ricoprono il riso integrale.
Le sbiancature sono quattro ed eliminano l’epicarpo e il
mesocarpo (primi due strati che rivestono il chicco), l’endocarpo (terzo strato di copertura), lo
spermoderma (quarto strato) infine, nell’ultima sbiancatura, si rimuove l’aleurone,
ultimo rivestimento e il germe, la parte proteica del chicco.
Con l’oleatura
si stende sul chicco un sottile strato di vaselina mentre la brillatura prevede di cospargere il
riso con olio di vaselina e una
soluzione di glucosio che portano il chicco a diventare levigato e brillante.
La vaselina è un composto di idrocarburi derivati dal
petrolio che, secondo alcuni autori, contiene aromatici sospetti. Le operazioni
industriali di finitura del riso lo portano ad un aspetto più “sano”, con una
cottura più rapida e una migliore conservabilità, ma è così necessario?
A
seconda delle lavorazioni il riso si distingue in:
integrale,
sbramato di risone o sbramato e semigreggio, quando il riso ha subito solo la
sbramatura;
semintegrale o
semiraffinato quando il chicco è privato dell’epicarpo e del mesocarpo che
cuoce in tempi simili al raffinato e che, al palato, non si distingue;
riso raffinato
o riso bianco quando oltre alla sbramatura ha subito tutte le sbiancature;
Riso
parboiled. E’ un metodo molto antico di trattamento, si ritiene
risalga a 4000 anni fa; il riso veniva messo a bagno in acqua fredda e poi
cotto brevemente e asciugato al sole.
Oggi tutte le lavorazioni sono industriali: il riso viene
immerso in acqua calda, le vitamine e i sali minerali del rivestimento esterno
e del germe si disciolgono e poi viene sottoposto a forte pressione in modo che
le sostanze disciolte si trasferiscano all’interno del chicco. Viene cotto a
vapore, a più di 100°C in modo da sigillare le sostanze all’interno del chicco
e infine viene essiccato.
Il riso parboiled ha un colore ambrato e possiede un
contenuto in vitamine e sali minerali superiore a quello del riso bianco e
cuoce in pochi minuti.
L’ALIMENTO
RISO
La patria del riso, si sa, è l’Oriente.
In Occidente si consuma, ma non è alla base
dell’alimentazione, come in Italia la
pasta.
Secondo gli orientali e la Medicina Tradizionale Cinese il riso è un cibo molto equilibrato,
lo yin e lo yang sono bilanciati rendendolo un alimento perfetto come base
quotidiana dell’alimentazione. Il riso è comunque un cereale leggero,
rinfrescante e gustoso.
Come cuocere il riso?
Lavare il riso provoca la perdita di sali minerali e
vitamine che si sciolgono in acqua.
Le perdite aumentano se il riso viene bollito in tanta
acqua. Si stima che si possa raggiungere la perdita del 50%.
Quindi il miglior
metodo di cottura è il vapore, pilaf oppure con poca acqua che si lascia
completamente riassorbire. Possiamo dire che come si cucina il risotto rappresenta un buon metodo.
In genere si misura a tazze, una tazza di riso
corrisponde alla porzione per due persone e si cuoce con il doppio di acqua,
cioè due tazze, a pentola coperta. Una volta spento il fuoco, lasciare riposare
per dieci minuti in modo che venga riassorbita tutta l’acqua e si gonfino i
chicchi.
Il riso integrale
cuoce in circa un’ora e mezza, per questo si utilizza, molto spesso, la pentola
a pressione che riduce i tempi a circa mezz’ora.
Il riso parboiled
cuoce in circa 15 minuti, mentre quello bianco ha una cottura variabile a
seconda della varietà.
Il riso si mangia sia cotto che crudo.
CRUDO: ammollato o germogliato (può germogliare solo il
riso integrale). La sua consistenza può essere più dura di altri cereali ma
dipende dalla varietà di riso (alcune sono tenerissime). Si consuma soprattutto
nell’alimentazione vegana e viene condito con olio, prezzemolo, sale, limone ed
erba cipollina.
COTTO: si mangia nei minestroni, arancini di riso, torte
salate. Il riso germinato e cotto al vapore è molto gustoso.
Come
si sceglie. Il riso deve presentare dei chicchi dello stesso tipo e
dimensioni senza rotture e striature (è tollerata una percentuale del 3% di
chicchi rotti, altrimenti deve essere indicato “riso sotto tipo”). Il buon riso
mantiene la cottura con chicchi ben separati, se il riso diventa appiccicoso o
molle al suo interno significa che non è di buona qualità, a meno che non siano
stati rispettati i tempi di cottura.
In ultima analisi meglio
sceglierlo biologico, soprattutto per quello che riguarda il riso integrale
perché è integro e mantiene anche residui di tutto ciò che di chimico è stato
utilizzato durante la coltivazione e la lavorazione.
I
DERIVATI DEL RISO
Sono diversi i derivati dal riso: la farina, la crema di
riso, la semola di riso, il riso soffiato, l’amasake, il malto di riso,
l’arack, il latte di riso …
La farina di riso
si ottiene dalla macinatura del chicco, si può trovare sia bianca che
integrale. Non contiene glutine ed è quindi adatta all’alimentazione degli
intolleranti e di chi è affetto da celiachia. Viene aggiunta per la
panificazione ad altre farine, con e senza glutine, e si utilizza per la
produzione di spaghetti e altri formati di pasta.
Crema
e semola di riso. La crema è farina macinata molto finemente
mentre la semola, al contrario, è molto grossolana. Entrambe vengono utilizzate
nell’alimentazione della prima infanzia.
Il riso soffiato
segue una particolare lavorazione, viene prima cotto, poi spianato fino a
formare un fiocco spesso che viene successivamente e velocemente tostato in
modo da formare delle bolle che ne aumentano il volume e donano una consistenza
spugnosa. Con il riso soffiato si producono le gallette di riso che, insieme al riso soffiato, danno senso di
sazietà.
Le gallette di riso sono prodotte (non tutte
probabilmente) con il metodo dell’estrusione, una lavorazione che sottopone i
chicchi ad elevate temperature e ad una enorme pressione, stesso procedimento dei
corn-flakes.
Pensate che la tecnica è la stessa per produrre il
polistirolo!!!
Comunque, le varie analisi non le considerano un cibo
sano, in primo luogo perché hanno il doppio delle calorie di un pane integrale
(quello vero), in secondo luogo le alte temperature a cui viene sottoposto il
chicco riduce o distrugge lisina, vitamine e sali minerali e, in terzo luogo,
si parla di formazione di acrilammide, sostanza cancerogena che si produrrebbe
ad alte temperature.
Forse
è il caso di cercare altri sostituti del pane o di non sostituire affatto e
iniziare a nutrirci con alimenti il meno possibile processati e
industrializzati.
Il malto di riso
è un dolcificante naturale, si trova nei negozi specializzati in alimentazione
naturale ed è utilizzato come sostituto dello zucchero perché possiede un minor
indice glicemico. Si ottiene aggiungendo un enzima, l’amilasi, al cereale.
L’enzima scompone l’amido di riso in maltosio e zuccheri semplici.
L’olio
di riso si ottiene dalla spremitura a freddo del germe, della
pellicola interna del chicco (del riso integrale) e della pula. Ha un sapore
delicato e spesso si utilizza, proprio per questa sua caratteristica, nei dolci
quando si intende sostituire il burro.
La bevanda di riso,
non si può più chiamare latte, è ottenuta dalla cottura del riso in acqua,
viene filtrato e vengono aggiunti zuccheri, oli vegetali e aromi.
Ha un sapore dolce e si può utilizzare in sostituzione
del latte vaccino in caso di intolleranze o se si segue una dieta vegana. E’
ricco di carboidrati, pochi grassi e quasi tutti polinsaturi.
La bevanda di riso si può facilmente auto-produrre e le semplici
ricette da seguire sono innumerevoli nel web, a voi la scelta.
L’Amasake è
ottenuto dalla fermentazione del riso cotto con orzo germogliato. La
fermentazione fa sì che gli amidi contenuti si riducano in zuccheri semplici
donando un gusto dolce al prodotto. E’ molto utilizzato in macrobiotica e per
la produzione di budini. Si trova, come bevanda o crema, nei negozi di
alimentazione naturale e macrobiotica.
L’Arack è
una bevanda alcolica, diffusa in Asia (viene spesso offerto nei ristoranti
cinesi a fine pasto) ottenuto dalla fermentazione del riso e successiva
distillazione.
Un
po’ di storia e qualche curiosità
Probabilmente il riso è originario dell’Indonesia, dove
sono stati ritrovati resti risalenti al 7000 a.C., poi si diffuse in India e
Cina. Era coltivato in Mesopotamia e Greci e Romani lo utilizzavano come pianta
medicinale, sotto forma di infuso, per il mal di pancia. Fu “esportato” dagli
Arabi nel VI secolo in Africa settentrionale e poi in Spagna e anche in Sicilia
prima dell’anno 1000. Il primo documento che attesta la coltivazione del riso
in Italia è una lettera di Galeazzo Sforza del 1475. Il riso naturalmente era
conosciuto, in Italia, molto prima, veniva importato dall’Oriente insieme alle
spezie, ma non si conoscevano i metodi di coltivazione.
Nel vercellese e novarese si concentra la metà della
produzione di tutto il riso coltivato in
Italia.
Nel XIX secolo gli europei introdussero la tecnica della
raffinazione del riso. La raffinazione privando il chicco della vitamina B1
(necessaria alla conversione del glucosio in energia), presente nello strato
più esterno del chicco ed eliminato dalla raffinazione, fece diffondere il Beriberi, una malattia che si manifesta
con debolezza estrema, problemi visivi, confusione mentale e paralisi di alcuni
muscoli dell’occhio ed è una malattia diffusa in luoghi dove si consuma molto
riso brillato.
Quando
è sconsigliato. Il riso integrale non è indicato in caso di
stomaco delicato o problemi di irritabilità intestinale che, per il suo alto
contenuto di fibre, può risultare irritante. Particolare attenzione, in caso di
diabete, per l’elevato indice glicemico del riso bianco.
Scritto da Angela Ballarati
Metti “mi piace” sulla mia pagina facebook: benessere
natural-mente
SEGUI IL MIO BLOG: http://benessere-natural-mente.blogspot.it/
Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati
a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo
a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità
accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le
indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire
le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile
delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione
del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove,
solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non
rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna
periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi
della legge n. 62 del 07.03.2001.
“Salute e bnessere secondo natura” Fabbri Ed. – “Mangiar
sano e naturale” Riefoli Macro Ed. - http://www.my-personaltrainer.it/integratori/proteine-riso.html - http://ecoradar.it/blog/lolla-di-riso/ - https://it.wikipedia.org/wiki/Latte_di_riso
Articolo molto interessante ed esaustivo! Grazie per le varie informazioni sul riso, le ho trovate molto utili!
RispondiEliminaGrazie a te, prossimamente scriverò sulle varietà: basmati, venere, ribe ...
RispondiElimina