VALERIANA OFFICINALIS: proprietà e benefici.
STRESS, PALPITAZIONI, INSONNIA, NERVOSISMO … un aiuto dalla fitoterapia.
Il suo nome
deriva dal latino “valere”, cioè forza, per la sua resistenza. E’ una pianta
erbacea perenne, della famiglia delle Valerianaceae, chiamata anche erba del
gatto (erba di gat) perché attira i gatti in amore ed è conosciuta fin dal
Medioevo per le sue proprietà salutari. Le foglie sono simili a quelle della
felce, i fiori sono piccoli, bianchi o color lavanda riuniti a ombrella, e dal
rizoma partono radici formate da lunghe fibre cilindriche.
Da non confondere con la valeriana, o valerianella, che si utilizza in cucina come insalata, mentre della valeriana officinalis si utilizza la radice a scopo fitoterapico.
Da non confondere con la valeriana, o valerianella, che si utilizza in cucina come insalata, mentre della valeriana officinalis si utilizza la radice a scopo fitoterapico.
Come già
riportato nel caso dell’escolzia, ripeto che la fitoterapia, pratica che
prevede l’utilizzo terapeutico delle piante o estratti di piante, si basa come
il farmaco sui principi attivi contenuti. La fondamentale differenza risiede
nell’origine delle sostanze utilizzate, il farmaco utilizza principi di sintesi
mentre la fitoterapia utilizza sostanze di origine naturale che sortiscono un
effetto modulato dai molteplici componenti della pianta stessa.
Ippocrate, padre della medicina, considerava il rimedio come terzo strumento, dopo il tocco e la parola, per riportare lo stato di salute e, come le piante sono costituite da più principi considerati nel loro insieme, così non era possibile curare la singola malattia “senza conoscere la natura del tutto”.
Ippocrate, padre della medicina, considerava il rimedio come terzo strumento, dopo il tocco e la parola, per riportare lo stato di salute e, come le piante sono costituite da più principi considerati nel loro insieme, così non era possibile curare la singola malattia “senza conoscere la natura del tutto”.
COSA CONTIENE
Tutte le parti della pianta contengono sostanze dalle capacità sedative che però sono più concentrate nel rizoma e nelle radici. Oltre alle sostanze sedative (valepotriati) contiene oli essenziali, flavonoidi e alcaloidi.
Tutte le parti della pianta contengono sostanze dalle capacità sedative che però sono più concentrate nel rizoma e nelle radici. Oltre alle sostanze sedative (valepotriati) contiene oli essenziali, flavonoidi e alcaloidi.
QUANDO PUO’ ESSERE UTILE
Gli usi
della valeriana sono riconducibili ai disturbi
dell’umore, in virtù del suo potere calmante, agisce come un blando sedativo nelle crisi d’ansia, per il nervosismo dovuto ad un periodo di tensione, stress sul lavoro, per un esame … Prima di andare a dormire
favorisce il sonno, i suoi principi attivi la rendono utile in caso di insonnia, perché seda e rilassa con le
sue proprietà leggermente ipnotiche, favorendo un sonno fisiologico. Il suo campo d’azione si allarga ai sintomi
secondari dello stato ansioso come le palpitazioni,
la sudorazione. Rilassa la muscolatura liscia che riveste i
visceri, quindi utile in caso di crampi
allo stomaco o intestino irritabile
legati a fattori nervosi.
Aiuta nella sindrome premestruale e in menopausa, nei casi di malinconia e
umore depresso.
Nervosismo,
ipereccitabilità, ansia, disturbi della menopausa come vampate di calore e
palpitazioni: tutti casi in cui può essere utile una tisana o la
tintura madre, facilmente reperibili in erboristeria o farmacia, come pure
l’estratto secco in compresse.
Fra i rimedi
della nonna, la valeriana veniva applicata con compresse imbevute di decotto,
sulle zone dolenti per alleviare il dolore,
in caso di contusioni, nevralgie e dolori muscolari.
La tisana si ottiene versando su 3 g di
pianta polverizzata, 100 ml di acqua bollente. Coprite e lasciate riposare per
10 minuti quindi filtrate. Il decotto
invece si ottiene mettendo 10 cm di
radice in 100 ml di acqua fredda che andrà cotta per 10 minuti circa.
Della
valeriana, si trova in commercio, anche se meno frequentemente rispetto alle
compresse e alla tintura madre, il succo (spremitura del rizoma), lo sciroppo
(estratto del rizoma con acqua e zucchero), l’estratto fluido (pianta essiccata
con alcol) meno efficace della tintura madre e l’olio essenziale.
Un buon
bagno caldo con 10 gocce di olio essenziale di valeriana è molto rilassante e
favorisce un buon sonno.
AVVERTENZE.
Attenzione alle dosi, è sconsigliata l’assunzione per periodi prolungati
(superiori ai 10 giorni) senza interruzione: la pianta può provocare nausea,
stordimento, sonnolenza, cefalea e vertigini. Sconsigliata in gravidanza e per
bambini sotto i 6 anni. Per l’interazione con alcuni farmaci, come i
barbiturici di cui ne potenzia l’effetto, chiedere il parere medico.
Scritto da
Angela Ballarati.
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I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in
alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante.
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