DEPURIAMOCI CON GLI ASPARAGI
6 VALIDI MOTIVI per metterli in tavola.
L’asparago o Asparagus officinalis, della famiglia delle Liliaceae, è
una pianta che cresce fino a 1-2 metri, con piccoli fiori verdastri che si
trasformano in bacche rosse. In cucina si utilizzano i turioni, o germogli,
della pianta giovane. E’ un ortaggio prevalentemente coltivato, di colore verde
o bianco (coltivato interrato, in assenza di luce) ma si trova, di questa
stagione, anche quello selvatico.
Quello selvatico, Asparagus acutifolius, sempre della famiglia delle Liliaceae, si trova in tutto il bacino Mediterraneo, si raccoglie da aprile a maggio e si distingue perché è più sottile e presenta una piccola punta violacea. In Lombardia, nei luoghi incolti, in primavera, si raccoglie quello che viene chiamato asparago selvatico, in realtà si tratta del luppolo selvatico, anch’esso utilizzato per frittate, risotti e minestre.
Quello selvatico, Asparagus acutifolius, sempre della famiglia delle Liliaceae, si trova in tutto il bacino Mediterraneo, si raccoglie da aprile a maggio e si distingue perché è più sottile e presenta una piccola punta violacea. In Lombardia, nei luoghi incolti, in primavera, si raccoglie quello che viene chiamato asparago selvatico, in realtà si tratta del luppolo selvatico, anch’esso utilizzato per frittate, risotti e minestre.
Per preparare gli asparagi, si pareggiano,
si legano con un filo, per farne un mazzo, e si mettono in piedi in una pentola
alta e stretta, con acqua, che permetta alle punte di fuoriuscire di 4 cm circa,
si fanno bollire per 10-20 minuti. E’
possibile anche tagliare le parti più tenere, fino a dove si presentano troppo
duri, e cuocerli al vapore, conditi con olio e limone, mantengono inalterate le
proprietà; la parte inferiore, quella bianca, si può pulire con un pela patate
fino a renderla morbida, ma il tempo di cottura risulta maggiore, quindi
iniziare la cottura a vapore coi gambi e poi a metà cottura inserire le punte.
COSA CONTIENE L’ASPARAGO e QUALI SONO I BENEFICI
1 - La
vitamina A e il manganese, presenti negli asparagi, aiutano a purificare il fegato e, a
cascata, ne trae un beneficio anche alla pelle.
2 - Depurano il sangue e favoriscono la
guarigione delle affezioni della pelle,
come gli eczemi.
3 - Le
saponine (presenti soprattutto nella radice), dall’azione mucolitica, e i flavonoidi
presenti, diminuiscono il rischio di calcoli
renali e alla vescica, come la cipolla (stessa famiglia) sono diuretici.
4 - Sono
ricchi di rutina (definita vitamina P), un flavonoide, che oltre ad esercitare
un’azione antiossidante, rinforza
le pareti dei capillari.
5 - I grassi sono praticamente assenti
e contengono poche calorie, 25Kcal su 100g.
6 - Per la convalescenza e chi si deve riprendere
dalla malattia, sono consigliati come rimineralizzanti,
per la presenza di fosforo, calcio, magnesio, potassio, acido folico e vitamine
del gruppo B.
Il consumo
di asparagi può dar luogo ad un’urina dall’odore forte, causata dal contenuto
in zolfo.
Gli asparagi
coltivati si vendono a mazzi, con lunghezze omogenee devono presentarsi sodi
e teneri, non solo sulle punte. Il periodo migliore per l’acquisto va da marzo
a giugno, altrimenti sono di serra.
Oltre al
turione, dell’asparago vengono utilizzate anche le radici, in erboristeria. Il DECOTTO di radici si utilizza per
ritenzione di liquidi e reumatismi cronici, mentre la TINTURA MADRE (radici macerate in alcol) è un coadiuvante nelle
diete dimagranti e previene la tendenza ai calcoli renali.
PRECAUZIONI. L’asparago, sia come alimento che
sotto forma di tintura madre, è sconsigliato a chi soffre di infiammazione ai
reni, di cistite o gotta.
Scritto da
Angela Ballarati
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