Agnocasto: regola il ciclo, riequilibra l’attività
progestinica è calmante e antiansia
Quando è utile e i meccanismi di azione
L’agnocasto nella tradizione
Forme di utilizzo
Un po’ di storia
Trial clinici
L’agnocasto, Vitex agnus-castus, della famiglia delle Verbenaceae (Lamiaceae seconda la classificazione APG), è
un arbusto perenne mediterraneo che arriva all’altezza di 5-6 m con fusti
eretti e rami flessibili.
Si trova nei boschi e negli alvei dei fiumi, nelle zone
umide delle regioni mediterranee (fino a 500 m di altitudine).Cresce bene sia
in pieno sole che in penombra. In Italia è presente soprattutto nelle zone
costiere, dove spesso è utilizzato a scopi ornamentali.
I disboscamenti lo hanno reso più raro.
Le foglie, opposte, palmate e di colore verde, sono
aromatiche e composte da 5/7 foglioline lanceolate.
I fiori sono peduncolati, di colore blu-lilla. Sono
riuniti in lunghe infiorescenze con un calice da cui sporgono gli stami. Il
periodo di fioritura va da maggio ad agosto.
I frutti sono
bacche nere contenenti quattro semi, molto duri di odore aromatico e sapore
amaro. A maturazione, vengono essiccati e sono simili al pepe nero, questo gli
è valso il nome di Pepe dei Monaci, Monk’s Pepper, ma viene chiamato anche
lagano, falso pepe o albero del pepe.
I frutti si raccolgono
all’inizio dell’autunno e si essiccano in luoghi ombrosi e ventilati. Si conservano al riparo della luce e
dall’umidità.
Cosa contiene
Dell’agnocasto vengono utilizzate le bacche, drupe
nero-rossastre, mature ed essiccate.
Fra i componenti troviamo glicosidi iridoidi (agnuside,
aucubina), alcaloidi (vaticina), diterpeni (rotundifurano, vitexilattone),
flavonoidi (casticina, vitexina, isoviteina), principi amari e oli essenziali
come il pinene e il cineolo (per titolare agnoside e aucubina).
Quando è utile e meccanismi d’azione
L’agnocasto
è antiprolattinogeno, regolatore del ciclo, calmante, e antiansia.
Proprietà dell’agnocasto.
- E’
molto utilizzato nei disturbi pre-mestruali, o sindrome premestruale (PMS),
caratterizzati da: ciclo
irregolare, amenorrea (mancanza di
mestruazioni), ipermenorrea (mestruazioni abbondanti), polimenorrea
(accorciamento del periodo intermestruale), mastalgia o dolore al seno,
cefalea, acne, ma anche sintomi psichici come nervosismo, irritabilità,
tristezza, pianto immotivato …
I disturbi del ciclo mestruale e la sindrome
premestruale, molto frequentemente,sono dovuti ad una iperprolattinemia
associata ad insufficienza del corpo luteo.
Il meccanismo d’azione dell’agnocasto, sul lobo
anteriore dell’ipofisi si lega alla sua
proprietà inibente il rilascio di prolattina dovuta al suo effetto
dopaminergico (vedi sotto per approfondimenti). Sembra agire a favore di un
riequilibrio del rapporto estrogeni/progesterone a favore del progesterone,
questo lo rende utile nella PMS.
La Sanità
tedesca ne indica l’utilizzo per le anomalie del ciclo mestruale, la
mastodinia, per la sindrome premestruale, l’ insufficienza del corpo luteo, sintomi
menopausali e lattazione insufficiente nelle madri che allattano.
In questo articolo, pubblicato nel 2011
dal Giornale italiano di ostetricia e
ginecologia, viene valutato l’effetto di estratto di agnocasto, in uno studio
prospettico randomizzato, su adolescenti (16-25 anni) con moderati/severi
sintomi da sindrome premestruale. Le
conclusioni evidenziano un “netto miglioramento della sintomatologia da PMS nel
gruppo trattato con Vitex agnus-castus rispetto al placebo,mentre i risultati
ottenuti con trattamenti con contraccettivi orali sono sovrapponibili. La
tollerabilità di Vitex agnus-castus è migliore rispetto a quella dei
contraccettivi orali. In conclusione, Vitex agnus-castus ha mostrato di essere
una sostanza sicura, ben tollerata ed efficace nelle adolescenti con sindrome
premestruale moderata e severa:” https://www.giog.it/materiale_cic/568_XXXIII_4/4930_efficacia/index.html
Studi pubblicati: IPERPROLATTINEMIA
(B1) (Ohyama et al. 2003) MASTALGIA CICLICA (B1) (Halaska et al. 1999)
INFERTILITÀ da carenza corpo luteo (C) CICLI MESTRUALI IRREGOLARI (C), SINDROME
PREMESTRUALE (C) (B1) (Atmaca M, Kumru S, Tezcan E. 2003) Acne (E) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19469189
- Riequilibra l’attività
progestinica. Si
presume che il meccanismo riguardi gli effetti dopaminergici con funzione
equilibrante fra estrogeni e progesterone.
- L’agnocasto
possiede proprietà galattogene, cioè aumenta la secrezione
lattea.
- Stress: lo
stress aumenta il rilascio di prolattina, l’agnocasto lo contrasta. In uno
studio del 2017 (Seidlova-Wuttke, Wuttke, 2017) su
modello animale sottoposto a stimolo stressante è risultato un rilascio marcato
di prolattina. L’estratto di agnocasto (VAC
BNO 1095) ha migliorato la condizione di stress fornendo prove
sulla presenza di composti dopaminergici dell’estratto. La coltura di cellule
ipofisarie ha mostrato azione inibente il rilascio di prolattina e, studi
iniziali sull’uomo, confermano l’ipotesi dell’inibizione, o riequilibrio, di
FSH (ormone follicolo stimolante), della stimolazione alla secrezione di LH
(ormone luteinizzante che regola la produzione di prolattina e diminuisce
quella dell’ormone follicolo stimolante) presumendo che la modulazione
influenzi, a valle, il progesterone e gli estrogeni (Boon, Smith: 1999; Webster et al: 2011),
riequilibrando
l’attività progestinica.
- Premenopausa. In
tale periodo si assiste ad un calo del rapporto estrogeno/progesterone, a
favore di degli estrogeni, che può provocare
gonfiore del seno e dell’addome,
disturbi del ciclo e aumento di peso, acne,
nervosismo, irritabilità e ansia tipici del periodo.. Sembra che
l’agnocasto (molti meccanismi non sono ancora ben noti) agisca sul riequilibrio
del rapporto estrogeni/progesterone, a favore di quest’ultimo.
- Azione sui disturbi
menopausali: la vitexina ha proprietà rilassanti per
tutti quei disturbi neurovegetativi della fase premenopausale e menopausale.
L’azione sedativa esplicata dalla
vitexina, un flavonoide presente nell’agnocasto, trova indicazioni utili nei
disturbi neurovegetativi (vampate), tachicardia,
vertigini, spasmi intestinali e insonnia tipiche della menopausa.
Per approfondire:
Prolattina (PRL): è un
ormone secreto dall’ipofisi anteriore, la secrezione è inibita dalla dopamina e
stimolata dal TRH (tireotropina) liberato dall’ipotalamo.
E’ un
ormone importantissimo per la lattazione. E’ un ormone secreto dall’ipofisi
anteriore che ha come organo bersaglio la mammella. Si tratta di un ormone
tipicamente femminile che in età puberale, con gli estrogeni, partecipa allo
sviluppo del seno.
Durante
l’allattamento, livelli bassi di questo ormone riducono la produzione di latte.
Nelle donne, un eccesso di questo ormone si accompagna a galattorrea
(fuoriuscita di latte in assenza di gravidanza) e sospensione del ciclo
mestruale. Anche nell’uomo, un’ipersecrezione della prolattina, si correla a
mancanza di desiderio, ginecomastia e impotenza.
I
disturbi del ciclo mestruale e la sindrome premestruale, molto
frequentemente,sono dovuti ad una iperprolattinemia associata ad insufficienza del
corpo luteo.
Alti
livelli di prolattina spesso sono incrociati con gli ormoni dello stress come cortisolo e ACTH
(corticotropina). Dopo un esercizio
fisico estenuante la secrezione di questo ormone aumenta considerevolmente.
Le donne che si sottopongono a superallenamenti, associati ad alti livelli di
prolattina e altri ormoni, possono soffrire di osteoporosi, amenorrea e disordini
alimentari (triade).
La
secrezione di prolattina presenta picchi durante il sonno, specialmente dopo
60, fino a 90 minuti dall’inizio delle onde lente.
La dopamina è il principale fattore che
inibisce la secrezione di prolattina. L’alta concentrazione di dopamina nella
circolazione dell’ipofisi permette all’ipotalamo di inibirne la produzione.
Pare,
il meccanismo non è completamente svelato, che l’agnocasto, (diterpeni) interagendo
con un recettore dopaminergico dell’ipofisi anteriore, inibisca il rilascio di
prolattina. I principi dell’agnocasto sembra interferiscano con l’azione dei
recettori alfa e beta degli estrogeni.
Anche
la serotonina è un importante
fattore di liberazione di prolattina, ma dipende da un’altra sostanza per
farlo.
Aucubina: questo abstract (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15326552 ha evidenziato le proprietà antinfiammatorie
di questo glucoside iridoide. In questo https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12161100 viene spiegato l’effetto benefico nel
trattamento delle malattie infiammatorie allergiche croniche.
Negli ultimi 50 anni i derivati dell’Agnocasto sono stati
testati in circa 30 studi clinici, riportando evidenti miglioramenti nei
disordini legati e/o riconducibili al ciclo mestruale. Nelle donne con
amenorrea o insufficienza luteale la gravidanza si è verificata due volte più
spesso nel gruppo con Agnocasto (Mastodynon) rispetto al placebo (Gerhard I,
Patek A, Monga B, Blan
Seidlova-Wuttke,
Wuttke: The premenstrual syndrome, premenstrual mastodynia, fibrocystic
mastopathy and infertility have often common roots: effects of extracts of
chasteberry (Vitex agnus castus) as a solution. Int J Phytomed
Phytother. 201
Utilizzo tradizionale
L’utilizzo tradizionale lo indica per cisti ovariche,
infertilità, anafrodisiaco e antiabortivo per carenza di progesterone. La
tradizione lo individua anche come aiuto per la digestione, antispasmodico, come
sedativo e antinfettivo, ma non tutte queste indicazioni sono state validate
dalla ricerca scientifica.
Forme di utilizzo
Le soluzioni idroalcoliche o tinture madri sono ottenute da macerazione della pianta fresca e
conservano i principi attivi della pianta. E’ il modo più antico e conosciuto
di conservazione e utilizzo delle piante. Le piante vengono macerate in alcol
per tre settimane. Alcuni fitoterapeuti prediligono gli estratti secchi in
quanto sono titolati, dove per titolazione si intende l’esatta determinazione
dei principi attivi contenuti.
Estratto
secco. Si acquista già preparato nelle erboristerie e farmacie
specializzate. L’estratto secco deve essere titolato in aucubina. In commercio
ve ne sono titolati in aucubina e agnuside.
Un po’ di storia
Il nome deriva da
vitex, rami che si intrecciano, e Agno, dal greco a-gonos, senza prole, casto , latinizzato da
Plinio in agnus, agnello, per i monaci simbolo di purezza. Conosciuto fin
dall’antichità come anafrodisiaco (sostanza che attenua lo stimolo sessuale),
viene chiamato, più recentemente, “pepe
del monaco” sempre per la sua attività inibitoria dello stimolo sessuale.
Le sacerdotesse romane, consacrate alla dea Cerere, dea
della terra e della fertilità, formavano i loro giacigli con foglie di
agnocasto, anche i monaci la utilizzavano per mantenere la castità e le donne
ateniesi decoravano le loro case e i
templi per calmare gli “impeti di Venere”. In realtà non esistono studi a
conferma di questa proprietà.
I semi venivano utilizzati per aumentare la lattazione
nelle puerpere e per provocare e regolarizzare il mestruo, proprietà confermate, in questo
caso, dalla sperimentazione.
L’agnocasto viene citato da Dioscoride, Ippocrate, Teofrasto
e Plinio il Vecchio ed era impiegato in sostituzione del pepe per il suo sapore
aromatico.
Controindicazioni.
Non risultano controindicazioni o avvertenze particolari. In pazienti in
trattamento con antagonisti del recettore della dopamina (farmaci per il
Parkinson e antipsicotici) potrebbe verificarsi un’attenuazione degli effetti.
Non assumere in gravidanza e allattamento.
Anche se vengono rilevati, ad oggi, risultati incoraggianti sul suo
impiego, andrebbe comunque assunto sempre sulla base di indicazioni
medico-ginecologiche.
Effetti
collaterali, lievi e reversibili con la sospensione,
possono annoverare: nausea, disturbi gastrointestinali, eritema, secchezza
delle fauci, prurito e acne.
.
Scritto da Angela Ballarati
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https://www.my-personaltrainer.it/integratori/agnocasto.html - https://it.wikipedia.org/wiki/Vitex_agnus-castus
- Il Dizionario delle Erbe Riza - Erbe DeAgostini – Fitoregolazione ormonale
femminile, le piante come regolatrici degli squilibri organici- https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/ormoni/prolattina.html
- https://it.wikipedia.org/wiki/Prolattina-
Conoscere, riconoscere e utilizzareerbe, arbusti, alberi e le loro proprietà
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