Il tè: nero,
bianco, verde, rosso
…
La pianta
Cosa contiene, i principi attivi e il loro effetto
Quando può essere utile
Come preparare un buon tè
I tè più conosciuti
Tè matcha, la macrobiotica e il tè bancha
Controindicazioni
foto Jsbaw7160
Il tè è una bevanda conosciuta e consumata in tutto il
mondo, ne esistono varietà per tutti i gusti e tutti i palati ed è ricchissimo
di proprietà. Si calcola che in tutto il mondo si consumino circa 300 miliardi
di tazze l’anno, gli italiani ne consumano circa 100 g a testa, consumo che
tende a salire.
Il tè verde e il tè nero provengono dalle foglie
della stessa pianta: la Camellia
Sinensis. Tutte le varietà di tè provengono dalla medesima pianta, anche il tè
bianco, il tè giallo e l’oolong, a cambiare sono i trattamenti a cui sono
sottoposti.
La pianta
La pianta del tè è un piccolo albero sempreverde, Camelia
sinensis della famiglia botanica delle teaceae, originaria della Cina
meridionale e della Birmania, dove viene coltivata fin dall’antichità.
Il suo habitat naturale è nei paesi a clima mite con
precipitazioni abbondanti e ad altitudini comprese fra i 500 e i 2000 m; maggiore è l’altitudine, migliore è la
qualità del tè, infatti i tè high grow sono più pregiati rispetto ai medium
grow. Oggi viene coltivato in molti stati: Indonesia, Kenya, Mozambico,
Tanzania, Brasile,Russia meridionale …
Presenta foglie seghettate di colore verde scuro e
profumati fiori bianchi: allo stato spontaneo può raggiungere i 15 m di
altezza.
La pianta del tè può dare fino a dieci raccolti l’anno
anche se i più pregiati si raccolgono soltanto in primavera. Dopo il raccolto si prosegue con
la lavorazione: da 4 kg di foglie si ottiene 1 kg di tè.
Cosa contiene
Il tè è ricco di alcaloidi, tannini, oli essenziali,
flavonoidi, vitamine del gruppo B e minerali come il calcio, il ferro, il
fluoro, il fosforo, il magnesio, il potassio, il rame e il sodio.
Caffeina
e teina sono due nomi che indicano la stessa molecola, un
alcaloide presente anche nel cacao
(teobromina), nella cola, nel guaranà (guaranina), nel mate (mateina) e
naturalmente nel caffè. E’ presente nelle foglie, nei semi e nei frutti, dove
funge da difesa come insetticida naturale, paralizzante, o con effetto tossico per
gli insetti.
Un altro alcaloide presente nel tè è la teofillina, contenuta anche nei semi
del caffè e del guaranà, viene utilizzata come farmaco antiasmatico e la sua
concentrazione, nei vari tipi di tè, varia in base alla durata dell’infuso e al
tipo di tè. La teofillina è una metilxantina il cui utilizzo clinico avvenne
nel 1902 come diuretico, furono necessari altri 20 anni per scoprire le sue
potenzialità come antiasmatico.
La teofillina ha effetti stimolanti sul sistema nervoso e
in particolare: rilassa la muscolatura bronchiale, aumenta la frequenza
cardiaca e la contrattilità del muscolo cardiaco e ha un’azione di tipo
antinfiammatorio.
Viene utilizzata, sempre come broncodilatatore, anche in
medicina veterinaria.
La
caffeina presenta una dose tossica e letale per l’uomo raggiungibile solo con un forte abuso degli
alimenti che la contengono naturalmente. Il caffeinismo rappresenta una forma
di dipendenza da abuso.
La caffeina aumenta i
livelli di adrenalina, stimola il sistema nervoso simpatico portando ad un
aumento del battito cardiaco e dell’afflusso di sangue ai muscoli, a una
diminuzione dell’afflusso di sangue alla pelle e agli organi interni e al
rilascio di glucosio del fegato. Inoltre facilita la trasmissione della
dopamina (neurotrasmettitore e neurormone che aumenta la pressione sanguigna e
la frequenza cardiaca) e del glutammato
(con la memoria).
Il
tè nero contiene alte concentrazioni di caffeina/teina
mentre la teofillina è presente in quantità minime; maggiore è il tempo di
infusione e maggiori sono le concentrazioni dei due alcaloidi.
A fine articolo un approfondimento sulla dopamina.
Quando può essere
utile
Il tè è uno stimolante
per il suo contenuto di caffeina, anche se ne contiene la metà rispetto ad una tazzina di caffè e il
suo effetto è più dolce in quanto i tannini ne mitigano l’assorbimento. Quindi
la caffeina agisce meno intensamente rispetto a quella contenuta nel caffè.
Sugli effetti del tè, nella letteratura scientifica, sono
pubblicati innumerevoli studi e ricerche, solo sulle sue proprietà antitumorali
sono oltre 1000.
Questo studio https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4055352/
riassume
i lavori che a partire dal 1988 sono
stati pubblicati e che suggeriscono come le catechine e le teaflavine, presenti
nel tè, possono ridurre il rischio di vari tipi di tumori nell’uomo.
- Il
tè stimola il metabolismo aiutando in caso di diete
ipocaloriche.
- Le
foglie contengono fluoro, combatte l’alitosi,
le carie e la placca. Si parla di tè nero.
- I
sali minerali contenuti nel tè lo rendono un buon riequilibrante
idrico-salino e lo rendono adatto, sia caldo in inverno che freddo
in estate, per gli sportivi e per reintegrare i sali minerali persi con il
sudore.
- E’
utile in caso di diarrea per la
funzione astringente dei tannini contenuti. Perfetto con l’aggiunta di limone.
- Il
tè contiene teofillina, presente in preparazioni per la cura dell’asma e delle riniti allergiche. Le
sostanze contenute agiscono come broncodilatatori https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23672674 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20859807
- In
caso di occhiaie, occhi gonfi, arrossamenti
e impurità della pelle: i tannini liberano le impurità della pelle
rendendola più elastica e tonica. Applicare, per 20 minuti circa, sulla zona interessata, delle pezzuole
imbevute di tè nero forte. Ripetere l’operazione 2 volte al giorno fino a
miglioramento, in alternativa è possibile utilizzare direttamente le bustine.
I tipi di tè
I tipi di tè si distinguono sulla base delle lavorazioni
subite. Le lavorazioni si suddividono
in: appassimento, arrotolamento, fermentazione ed essicazione.
Con l’appassimento
le foglie raccolte vengono aerate con correnti di aria calda per renderle
morbide e flessibili.
Con l’arrotolamento,
effettuato con macchinari, si rompono le cellule delle foglie che rilasciano
oli essenziali ed enzimi che a contatto con l’ossigeno provocano ossidazione
chiamata fermentazione.
La fermentazione
è la fase che espone le foglie all’aria molto umida che provoca ossidazione e
rilascio di aromi.
L’ultima fase è l’essicazione
con aria calda e secca che blocca l’ossidazione.
Il tè verde. Non è fermentato. Il gusto del tè
verde è più aspro e amaro del tè nero, ma il contenuto in tannini è superiore,
mentre quello della caffeina è inferiore. Maggiore è il contenuto in
antiossidanti. Per approfondimenti https://benessere-natural-mente.blogspot.com/search?q=t%C3%A8+verde
Il
tè nero. Le foglie di tè nero vengono lasciate appassire in
camere ventilate perché si ammorbidiscano. Successivamente vengono arrotolate,
permettendo al succo di fuoriuscire, e fermentate per diminuire i tannini e
rendere il tè meno astringente.
Il tè nero è il più diffuso in Occidente ed il suo gusto
è più morbido del tè verde.
Il
tè Pu’er è un tè postfermentato che è un processo di fermentazione
microbica a cui si sottopongono le foglie dopo che sono state essiccate e
laminate. E’ una specialità cinese (Yunnan) e viene spesso indicato come tè
nero e viene differenziato in base ad una ulteriore lavorazione in crudo
stagionato. In genere si acquista sfuso
o in panetti. L’infusione si può ripetere parecchie volte senza perdere
l’aroma. Come preparare il tè Pu’er: https://artedelricevere.it/infusione-orientale-pu-erh/
Il
tè bianco, fermentato parzialmente, è coltivato principalmente in
Cina, si ottiene dalle gemme o dalle prime foglie della pianta che vengono lasciate ad essiccare alla luce
del sole per prevenire l’ossidazione. Il nome deriva dalla peluria bianco-argentea
che ricopre le gemme chiuse. E’ ricco di polifenoli e di metilxantine
(teofillina) che agiscono sugli adipociti, la concentrazione nel tè bianco è
superiore a quella del tè verde e del tè nero.
Il tè Oolong. Chiamato anche tè blu è una via di mezzo fra
il tè nero e il tè verde. La sua fermentazione viene fermata a metà.
Il tè giallo, come l’Oolong è un tè semifermentato.
Il tè scented. E’
un tè con aggiunta di frutta, fiori e spezie come la cannella, l’arancio o il
bergamotto.
Il tè rosso viene
chiamato tè impropriamente perché non deriva dalla Camellia Sinensis, come
altri tipi di tè, ma dalle foglie dell’Aspalathus Linearis, pianta appartenente
alla famiglia delle leguminose che cresce esclusivamente nella regione del
Cederberg in Sudafrica. I tè rossi sono chiamati neri in Occidente e sono
i tè fermentati come sopra riportato; il rooibos e il carcadè sono in realtà
infusi. Dopo il raccolto, le foglie sono tritate, fatte fermentare e lasciate
ad asciugare al sole. La caratteristica che lo differenzia dagli altri tè è che
non contiene caffeina, sostanza eccitante, e può quindi essere utilizzato più
frequentemente senza incorrere in controindicazioni per i più sensibili. Per
approfondimenti: https://benessere-natural-mente.blogspot.com/2014/07/terosso-rooibos-antiossidante-dai.html
Si trovano anche tè che sono il frutto di attente
miscelazioni.
I tè più conosciuti
I tè più venduti in Europa provengono, per la maggior
parte, dalla Cina, dall’India e dallo Sri Lanka.
Fra i tè cinesi,
dall’aroma delicato, i più conosciuti sono il Pekoe Orange, proviene dalla
prima foglia della pianta e non ha nulla a che fare con le arance, mentre il
Pekoe ordinario dalla seconda foglia, il Pekoe fiorito è prodotto solo dal
germoglio.
I tè indiani e dello Sri Lanka sono miscele dall’aroma
più intenso e, generalmente, prendono il nome dalla zona di provenienza come il
Darjeeling, tè molto pregiato, che
prende il nome dalla regione himalayana dove è coltivato.
Dello Sri Lanka è conosciuto il Ceylon
dal colore dorato e dal sapore pieno.
L’Earl
Grey,
prodotto sia in Cina che India, deve il suo nome al conte Grey al quale fu
regalata una partita di questo tè. E’ un tè nero profumato al bergamotto.
English
breakfast è una miscela, di tè neri, dal gusto forte e corposo.
Il tè Assam,
prende il nome da una regione dell’India, ha un gusto deciso ed è ricco di
tannini.
I Lemon tea
sono una miscela di tè, aromatizzata al limone.
Fra i tè neri aromatizzati troviamo il Rose, aromatizzato con petali di rosa,
lo
Spiced tea, aromatizzato con
chiodi di garofano e scorze di arancia, il Vanilla,
miscela di tè alla vaniglia.
Jasmin, prodotto in Cina è una miscela di tè neri e
verdi aromatizzati al gelsomino.
Gunpowder è un tè verde prodotto in Cina e
nell’isola di Taiwan (ex Formosa)
dal
gusto aromatico. E’ considerato il migliore tè cinese, accompagna tutti i
piatti orientali ed è consigliato anche ai bambini per il suo basso contenuto
di caffeina.
Il lung Ching è un tè cinese verde dal sapore
delicato.
Come prepararsi un
buon tè
Prepararsi un tè
non richiede grandi conoscenze, però
qualche particolarità nel tempo di infusione è utile conoscerla.
La tisana si ottiene versando 100 ml di acqua bollente su
5 g di foglie, si copre e si lascia in infusione da 2 a 10
minuti, in base al gusto individuale. Questo è il modo classico più conosciuto
per la preparazioni in infusione. Se
vogliamo preparare un buon tè, meglio utilizzare quello sfuso (non in bustina)
e per mantenere integri i principi del tè il suggerimento è quello di
aggiungere nella tazza un po’ di acqua fredda per evitare che con l’acqua
bollente le foglie si deteriorino e con esse quei composti sensibili al calore.
Con un’infusione breve, 2 o 3 minuti, si ottiene un
tè leggero, ideale come stimolante
perché la caffeina si discioglie nell’acqua molto velocemente (la caffeina è
idrosolubile). Con un’infusione più
prolungata, oltre i 3 minuti fino a 10, otteniamo un tè forte, con più tannini
che rallentano l’assorbimento della caffeina.
Dolcificare il tè con zucchero o miele dipende dal gusto
individuale, naturalmente è più calorico, ma occorre tener presente che
l’aggiunta di latte, oltre a renderlo meno digeribile (vale anche per il caffè)
neutralizza i polifenoli, noti antiossidanti.
Il Giappone, la
macrobiotica e il tè
In Giappone si producono dei tè che si distinguono a
seconda della parte di pianta utilizzata.
Queste bevande sono state portate in Occidente da George
Ohsawa, il fondatore della macrobiotica, che ne ha diffuso l’uso per la cura
delle malattie.
Il tè bancha
si ottiene dalle foglie più vecchie, dopo il primo taglio, e rappresenta la
bevanda macrobiotica per eccellenza. Contiene poca caffeina, favorisce la
digestione e aiuta a riequilibrare gli scompensi yin-yang. I macrobiotici
consigliano di mettere 1 o 2 cucchiaini di tè bancha in una teiera di ceramica,
si versano 4 tazze di acqua bollente, si copre e si lascia in infusione per
5-10 minuti. Si filtra e si beve senza gettare il fondo del tè che verrà
riutilizzato ripetendo l’operazione. Quando i fondi raggiungono 2-3 cm, di
fondo, si getta tutto e si ricomincia.
Il tè bancha è depurativo, diuretico, alcalinizzante e ricco di antiossidanti.
Il tè Kuchica
è prodotto dai rametti della pianta del tè, privati delle foglie. In giappone è
considerato il meno pregiato, inversamente in macrobiotica è valutato come il più benefico. Non contiene
caffeina, presente nelle foglie, ed è utile in caso di stanchezza, nausea,
gastrite, nervosismo e disturbi della vescica. Si prepara mettendo 2 cucchiaini
di tè, di tre anni, in una pentola con 4 tazze di acqua fredda, si porta a
ebollizione e si cuoce per dieci minuti.
Il tè verde o Ryoku-Cha si ottiene dalle foglie
più giovani e tenere raccolte in
primavera. E’ il più utilizzato dai macrobiotici ed è indicato per la
digestione dei grassi animali e in caso di colesterolo alto. Si prepara
versando 4 tazze di acqua bollente su 2 cucchiaini di tè, si copre e si lascia
in infusione per 3-5 minuti.
E’ prodotto in Giappone anche il tè Matcha che
sta ottenendo sempre maggiore popolarità. E’ un tè verde, fatto crescere al
riparo dal sole, le cui giovani foglie vengono polverizzate e, aggiungendo acqua
calda, producono una bevanda dalle molte proprietà. Secondo alcuni studi conterrebbe otre 100
volte la percentuale di antiossidanti del tè verde. Il tè matcha è
energizzante, stimola il metabolismo, favorisce la concentrazione e la memoria,
riduce lo stress, è ricchissimo di antiossidanti e di clorofilla, il suo colore
verde acceso ce lo indica. Il tè matcha è indicato, da alcune ricerche, come
benefico sul sistema cardiocircolatorio e in caso di colesterolo alto.
Per
saperne di più
La dopamina viene rilasciata da stimoli fisiologici
come il cibo buono, il sesso, l’ascolto della musica o le sostanze
stupefacenti. Svolge funzione di
controllo su: movimento, sensazione di piacere, la ricompensa, la produzione di
prolattina, sonno, alcune facoltà cognitive e capacità di attenzione.
La cura della depressione consiste nel bloccare un
recettore a cui si lega, per far liberare quanta più dopamina possibile e
risollevare il tono dell’umore in modo farmacologico.
La dopamina è coinvolta nel determinare le proprietà
motivazionali delle sostanze attive a livello del Sistema Nervoso Centrale
(SNC). Sostanze come le anfetamine e la cocaina, stimolando i recettori e
aumentando il tono dopaminergico, stimolano il rilascio e bloccano la
ricaptazione neuronale,in soldoni: c’è
più dopamina in circolo che influisce sull’umore. La nicotina e altri alcaloidi
contenuti nelle sigarette agiscono in modo analogo.
Gli antagonisti dopaminergici sono farmaci che si
utilizzano in ambito psichiatrico e anche nella malattia di Parkinson e in
misura minore come antidepressivi e nelle dipendenze.
Controindicazioni
ed effetti collaterali. Il tè non presenta particolari
controindicazioni se assunto correttamente. L’abuso di tè o teismo induce stitichezza,
problemi digestivi, disturbi a carico del cuore e dei reni. In caso di dosi
elevate può insorgere irritazione e iperacidità gastrica, tremori,
irrequietezza, palpitazioni, irritabilità, diminuzione dell’appetito, diarrea,
mentre in caso di iperdosaggio anche nausea e spasmi addominali.
E’ bene ricordare che in caso di gastrite, ulcera
peptica, allattamento e ipersensibilità è da evitare l’assunzione e da limitare
in caso di patologie renali, cardiovascolari e tiroidee. In questi casi è
meglio chiedere il parere medico e anche se si assumono farmaci perché
interferisce con l’assorbimento.
Scritto da Angela
Ballarati
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della legge n. 62 del 07.03.2001.
Fonti https://www.my-personaltrainer.it/asma/teofillina.html-https://it.wikipedia.org/wiki/Teofillina- Salute e benessere secondo natura
Fabbri ed- https://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/te.html#7- https://it.wikipedia.org/wiki/T%C3%A8_Pu%27er- https://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/dopamina.html
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