Il melone: le varietà, come si sceglie, come
conservarlo, cosa contiene, quando è utile e quando è sconsigliato.
Il melone Momordica: pianta medicinale, nella medicina Ayurvedica, per i diabetici.
In cucina:cocktail
di melone
Per la pelle:
maschera al melone
Il melone, chiamato anche popone, è una pianta
strisciante con foglie grandi a forma caratteristica di palmo della mano.
Il nome scientifico è Cucumis
melo e appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae,
come l’anguria o cocomero, il cetriolo e la zucchina, tanto per citare le più
familiari.
Il frutto delle cucurbitaceae è il peponide.
I frutti sono di medie dimensioni, del peso di 1 kg circa,
con forma ovale o sferica.
La sua buccia, molto dura, può essere a reticolo o liscia
e il colore varia dal verde al giallo brillante.
La polpa del melone va dal verde al giallo brillante.
Il melone matura da luglio a ottobre, ma, la grande
distribuzione li fornisce tutto l’anno, coltivati in serra (aprile, giugno) o
di provenienza estera.
Come si sceglie e quali varietà offre il mercato
Del melone ne esistono diverse varietà che si
classificano in due grandi gruppi: invernali ed estivi.
Fra i meloni estivi,
a polpa arancione, ci sono i meloni retati con la buccia reticolata, la polpa
arancione, la corteccia giallo-verdognola, solcata da venature e quelli con buccia liscia di colore giallo e solchi color
verde. I meloni estivi presentano una minore conservabilità rispetto a quelli
invernali.
I meloni invernali hanno polpa bianca o verdastra come il
Piel de sapo.
Alcune varietà, le più note, del melone come frutto sono:
Cantalupo, o cantalupensis, polpa giallo-arancio e buccia
reticolata. Così chiamati perché venivano portati dai missionari asiatici al
castello pontificio di Cantalupo sui colli romani.
I meloni retati, o reticulatus, polpa bianca o
giallo-verde con buccia reticolata.
I meloni d’inverno, o inodorus, con polpa biancastra o
rosata e buccia liscia.
Le varietà di melone sono davvero numerose, quelli
coltivati in serra sono meno gustosi di quelli coltivati in campo.
Fra i meloni consumati come ortaggio, cioè raccolti prima
della maturazione, i più noti sono:
il melone serpente che si utilizza come il cetriolo e il momordica
o melone amaro.
I maggiori produttori ed esportatori di meloni sono: la
Cina, la Turchia, gli USA, la Spagna, il Marocco, la Romania, l’Iran, Israele, l’Egitto
e l’India.
In Europa dopo la Spagna, per produzione, c’è l’Italia e
la Francia.
MOMORDICA o KARELA
Il melone Momordica o zucca amara è utilizzato come
pianta medicinale nella medicina ayurvedica ed è apprezzato e utilizzato nella
cucina indiana, cinese, giapponese, filippina …
Il
melone Momordica Charantia (Karela) è una pianta rampicante diffusa in Asia e
Africa e sempre della famiglia delle Cucurbitaceae.
Sia
il frutto, che le foglie e i semi sono
commestibili e molto nutrienti.
Contengono
ferro, calcio, fosforo, potassio e vitamine A, B, C, e betacarotene.
In Italia
è nota come Zucca amara, è simile ad un cetriolo con la buccia spinosa, e viene
raccolta prima della maturazione per ridurre il gusto amaro del frutto che è
fra la zucca e la zucchina.
L’interessante
di questa specie di melone è il suo uso nella medicina Ayurvedica,
infatti viene utilizzato come alimento per i diabetici, inoltre alcuni studi
sostengono che, contenendo un polipeptide, la gurmarina (presente anche nella Gymnema Silvestre), sia
ipoglicemizzante cioè abbia effetto simile all’insulina agendo come regolatore
dei livelli di glucosio ematico nei soggetti diabetici.
Il Centro di Scienza dell’Alimentazione di Bourgogne, in
Francia, ha svolto un interessante ricerca sull’obesità e i recettori dei
sapori dolci. La gurmarina sarebbe in grado di inibire questi recettori (nei
roditori) e il risultato incoraggia approfondimenti (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22983596).
Contiene
anche luteina e zeaxantina, antiossidanti per la salute dell’occhio, prevengono
la degenerazione maculare e migliorano
l’acuità visiva.
Questo melone amaro, prima del consumo, viene messo sotto
sale o in acqua salata per mezz’ora per attenuare l’amaro.
Cosa contiene il melone
Il melone è composto per il 90% da acqua, le calorie sono
solo 54 per 100 grammi di frutto.
Il colore arancione, così come il giallo, denota presenza
di pigmenti carotenoidi. Il betacarotene
è il precursore della vitamina A importante per la vista e per la pelle, aiuta
la rigenerazione cellulare e contrasta i radicali liberi, è quindi
antinvecchiamento.
Il melone contiene anche vitamina C e vitamine del
gruppo B.
E’ ricco di potassio,
calcio, fosforo e ferro.
Le fibre
contenute lo rendono leggermente lassativo.
Il melone cantalupo, superficie ruvida e polpa
giallo-arancio, contiene adenosina, sostanza anticoagulante, che svolge azione
preventiva contro i problemi cardiocircolatori.
Quando è utile e quando è sconsigliato
E’ consigliato nelle diete ipocaloriche. Con le poche calorie
contenute, il melone è consigliato come spuntino “spezzafame”.
Svolge un’azione diuretica, leggermente lassativa e
rinfrescante, utile in caso di stitichezza, emorroidi, reumatismi e gotta.
In estate, dato il contenuto acquoso, circa il 90%, e
minerale, è un ottimo rinfrescante e contrasta la disidratazione.
E’ sconsigliato,
per l’apporto zuccherino (dall’1 al 6%), in caso di diabete ed a coloro che
presentano difficoltà digestive. Il melone, infatti, appartiene alla famiglia
delle cucurbitaceae, come il cetriolo e l’anguria, e può risultare indigesto.
Il melone: alimento anche per la pelle
Come alimento non c’è tantissimo da scrivere.
Viene servito fresco come frutto, insieme al prosciutto
crudo nelle calde giornate estive e, se volete assaggiare qualcosa di diverso o
avete ospiti, il cocktail di melone potrebbe rappresentare una fresca novità.
Cocktail di melone
Ingredienti: 2 o più varietà di melone, succo di arancia
o di limone, spumante, sale, zucchero e foglie di menta fresca.
Tagliate il melone a metà e privatelo dei semi. Con uno
scavino ricavate tante palline, mettetele in una ciotola capiente, irrorate con
il succo di arancia o limone e aggiungete lo spumante, il sale, lo zucchero e
le foglioline spezzettate di menta. Servite ben freddo come antipasto o
dessert.
Il melone per la pelle: maschera per pelli
secche, irritate o in caso di leggere scottature.
Maschera di melone
Dopo aver eliminato semi e buccia, frullate 100 g di
polpa e passatela da un colino e un panno di cotone spremendo bene per ottenere
il succo. Mescolate il succo ottenuto con 100 ml di latte e applicate sul viso
lasciandola per almeno 10 minuti. Sciacquate con acqua tiepida e ripetete per
almeno 10 giorni.
Il melone è ricco di vitamina A e B che svolgono azione
idratante e decongestionante.
Acquisto e conservazione
Un buon melone gustoso deve possedere alcune caratteristiche.
Il peso deve essere proporzionale alle
dimensioni, nel senso che un melone leggero probabilmente ha poca polpa.
La maturazione: il melone è considerato maturo se
l’estremità opposta a quella del picciolo è elastica e torna nella sua
posizione originale dopo una leggera pressione.
Il profumo caratteristico del melone maturo si
deve fiutare.
Il melone maschio (ha un punto nero all’estremità
opposta al picciolo) è più gustoso del melone femmina.
Il melone maturo è pesante e con un profumo intenso. Sono
da evitare i frutti cedevoli al tatto.
Deve avere un buon profumo dolce e non deve tendere al
verde perché senza profumo e di colorazione verde è acerbo.
Si conserva fuori dal frigorifero in zone fresche, il
caldo e il sole aumentano il tempo di maturazione e, soprattutto il melone retato,
è un frutto che matura e marcisce velocemente.
Mettetelo nel frigorifero, nello scomparto in basso della
frutta, qualche ora prima del consumo.
Un po’ di storia
Il melone e l’anguria sono originari dell’Asia
meridionale e dell’Africa tropicale dove cresce spontaneo nei pressi di pozze
d’acqua. Ne indica altresì la presenza.
Nel V secolo a.C. era già conosciuto presso gli Egizi.
I greci lo
portarono in Italia, precisamente in Campania, nel I secolo a.C.
Scritto da Angela Ballarati
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