ALGHE: le varietà più comuni
Cosa contengono?
Le alghe si
possono trovare nei negozi di alimentazione naturale, ma anche in qualche
ipermercato. Vengono commercializzate in foglie, in scaglie o in polvere. L’uso
di quelle in polvere è più duttile e veloce, si aggiungono alle insalate, alle
pietanze crude o cotte (a fine cottura) e ricordate che sono naturalmente
ricche di sodio per cui a volte non necessitano di aggiunte di sale.
In scaglie o in foglia devono essere idratate prima del consumo o della cottura.
In commercio si trovano dei comodi mix, ne sto utilizzando uno contenente, alghe marine dell’Atlantico essiccate, lattuga di mare, Wakame e Nori, rigorosamente biologiche. Dimenticavo che esistono anche in compresse, come integratori, ma considerate che, per quanto naturali, devono contenere degli eccipienti, per cui, senza scomodare la chimica e la biochimica, credo sia da preferire il prodotto più naturale.
In scaglie o in foglia devono essere idratate prima del consumo o della cottura.
In commercio si trovano dei comodi mix, ne sto utilizzando uno contenente, alghe marine dell’Atlantico essiccate, lattuga di mare, Wakame e Nori, rigorosamente biologiche. Dimenticavo che esistono anche in compresse, come integratori, ma considerate che, per quanto naturali, devono contenere degli eccipienti, per cui, senza scomodare la chimica e la biochimica, credo sia da preferire il prodotto più naturale.
ALGHE
BRUNE (feoficee)
Diffuse nelle fredde
acque oceaniche dell’Asia e del nord Europa, sono le più utilizzate
nell’alimentazione.
KOMBU (Laminaria japonica). Cresce soprattutto lungo le coste del Giappone, è
ricca di iodio e ferro e in minor misura di calcio, magnesio, fosforo e
potassio. Viene utilizzata in caso di ipertensione, artrite e per prevenire il
gozzo. E’ la più ricca di acido alginico. Secondo la macrobiotica, rigenera,
ringiovanisce e viene raccomandata in caso di artrite e per contrastare i
processi di invecchiamento. In commercio si trova in foglia o in polvere, nei
negozi di alimentazione naturale, viene ammollata per 10 minuti in acqua, poi
si sciacqua e si utilizza come condimento in tutti i piatti.
WAKAME (Undaria Pinnatifida). Molto
diffusa in Giappone e sulle coste atlantiche Europee. In Giappone viene
preparata con le verdure crude o cotte e, in polvere, aggiunta a minestre. Contiene
buone quantità di iodio, magnesio, calcio, vitamine del gruppo B e la C. Utile
per la salute di pelle e capelli, secondo alcuni autori è indicata nei problemi
cardiocircolatori per le sue proprietà anticoagulanti. Si spezzetta e si
idrata, prima dell’uso, in acqua o succo di limone.
SPAGHETTI
DI MARE. Fra le alghe sono quelle col sapore meno forte,
sono ricche di vitamina C, potassio, ferro, zinco e iodio. Lo iodio presente
equivale, all’incirca, a quello della
wakame e della dulse. Per rendere meglio l’idea: il contenuto di queste alghe
si aggira intorno ai 40/50 mg su 100 g di prodotto secco, contro i 450 della
Kombu o della Kelp. Sembrano, essiccate, delle linguine e si ammollano in acqua
come le altre. Per il contenuto in potassio sono utili per chi ha una
sudorazione intensa, come gli sportivi o in estate, per reintegrare i sali
minerali.
FUCUS o QUERCIA MARINA. Il Fucus si trova in commercio anche sotto il nome di alga bruna o Kelp (nome generico che indica miscele di alghe o talvolta il fucus) sotto forma di compresse, in polvere o in tintura madre. E’ un’alga molto utilizzata a scopi terapeutici, particolarmente ricca di iodio e alginati. Viene indicata nelle diete dimagranti e per uso esterno, per contrastare la cellulite. Si utilizza nei bagni, si mettono in sacchetti, magari con altre erbe con la stessa azione come l’edera o l’ippocastano. Con il fucus si effettuano anche dei cataplasmi per i dolori reumatici.
IZIKI o
HIJIKI ( Cystophillum fusiforme). Quest’alga,
importata dal Giappone, viene utilizzata soprattutto come alimento. E’ molto
ricca di calcio, potassio, iodio e vitamine, la C e quelle del gruppo B.
Indicata per rinforzare denti, capelli, facilita la digestione ed è
disintossicante, ma da controlli delle autorità sanitarie sono risultate
presenti alte percentuali di arsenico (molto tossico). Per cui è salutare
ridurre al minimo il consumo di quest’alga o evitarlo fino a nuove e diverse
notizie.
ALGHE ROSSE (Rodoficee)
NORI (Porphyra
umbilicalis, P. tenera, P.haitanensis …). Si raccoglie in Giappone, coltivata,
e in Bretagna allo stato spontaneo; viene essiccata in fogli e non necessita di
ammollo, si può utilizzare spezzettata nelle insalate, come condimento. In
genere si tosta sulla fiamma per qualche secondo fino a quando cambia colore,
da scura a verdastra, ed è la più conosciuta perché vengono avvolti i roll del
sushi, quindi perfetta col riso. E’ una delle alghe più ricca di proteine,
circa il 35%, contiene vitamina A, vitamina C e del gruppo B, acido folico, potassio,
magnesio, calcio, iodio (5 g su 100 g di prodotto essiccato), fosforo, buoni
contenuti in ferro e zinco, rame e selenio. Presenta proprietà benefiche per
chi ha problemi di stomaco e difficoltà digestive, protegge dalla gastrite, è
antiulcera ed è consigliata per le persone debilitate. Ci si potrebbe
avvicinare alle alghe, iniziando dalla nori che ha un gusto delicato.
AGAR-AGAR. Non è una vera e
propria alga. Alcuni tipi di alghe, soprattutto rosse, vengono essiccate e poi
cotte con aceto, ne risulta una gelatina molto usata come addensante e per la
preparazione di dolci, perché non altera i sapori. E’ indicato con la sigla E406 e può sostituire
la colla di pesce. In macrobiotica è consigliato per il contenuto in ferro e
per le proprietà lassative, diuretiche e
disintossicanti. E’ reperibile in barre, fiocchi e polvere nei negozi
specializzati in alimentazione naturale.
DULSE (Palmaria palmata).
E’ di colore rossastro ma poi assume un colore tendente al nero. Conosciuta ed
utilizzata in Europa è ricca di magnesio, fosforo, potassio, sodio e ferro. E’
indicata in caso di anemia ferropriva, ipotiroidismo e gastriti. Si utilizza
cruda ma anche cotta nelle minestre o per insaporire i ripieni di verdure.
ALGHE AZZURRE O VERDI-AZZURRE (Cianoficee)
Le alghe
verdi-azzurre sono alghe o microalghe di acqua dolce, a differenza di quelle
marine, non contengono iodio ma hanno un contenuto proteico e di acidi grassi
essenziali più elevato. Altra differenza è che le alghe marine sono organismi
pluricellulari (eucarioti) mentre le verdi-azzurre sono unicellulari
(procarioti).
SPIRULINA (S. plaatensis, S. maxima). Ne esistono molte varietà
e quelle più apprezzate sono quelle che crescono in Messico (conosciute dagli
Aztechi) e nel lago Ciad, in Africa. E’ forse l’alga azzurra più conosciuta per
il suo alto contenuto in proteine, molto più di quelle marine, e superiore alla
Chlorella; contiene potassio, sodio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, zinco,
rame, selenio ed è particolarmente ricca di vitamina A che protegge la vista,
mantiene sana la pelle ed è un antiossidante eccellente. Date le sue dimensioni
nanometriche viene commercializzata in polvere e in compresse. Buona la
presenza di vitamine del gruppo B, in particolare della B12. E’ considerata un
integratore naturale adatto agli sportivi e in convalescenza.
CHLORELLA (Chlorella
pyrenoidosa, C. elipsoides). Come la spirulina è un’alga microscopica che
cresce spontaneamente nelle acque dolci, lagune, pozze. Coltivata in Giappone,
cresce nell’Africa equatoriale e viene venduta in polvere o compresse. Contiene
il più alto tasso di clorofilla, è disintossicante, possiede proprietà antinfiammatorie e
cicatrizzanti, rafforza il sistema immunitario ed è ricostituente, per cui
adatta nelle convalescenze, per gli sportivi e nell’anemia ferro-priva. Uno
studio condotto su topi e in vitro, su cellule tumorali, ha evidenziato un’attività
antitumorale dovuta ad una glicoproteina contenuta nella clorella *. Pare,
comunque, che l’azione antitumorale sia più il risultato della sua proprietà
immunostimolante.
KLAMATH (Aphanizomenon flos
aquae). Cresce nel lago omonimo (Upper Klamath) in Oregon (USA) ed è l’unica
che non viene coltivata, ma cresce spontanea. Viene essiccata e polverizzata.
E’ un alga molto ricca di nutrienti, contiene più potassio, rispetto alla
clorella e alla spirulina, e meno sodio. Ottimo il contenuto in calcio, circa
1400 mg su 100 g di prodotto essiccato. Altri minerali presenti sono: il
fosforo, il magnesio, lo zolfo e il silicio; gli oligoelementi: il ferro, lo zinco, il selenio, il rame e il
manganese; le vitamine: la A, la C, la E e quelle del gruppo B. Contiene più
amminoacidi, acidi grassi essenziali, come i preziosi omega-3, e vitamine
rispetto alla spirulina, per questo è un buon ricostituente, energizzante,
indicato nei disturbi cutanei. Uno studio italiano ([Effects of Klamath Algae extract on
psychological disorders and depression in menopausal women: a pilot study
PubMed] ha indicato, l’estratto di alga Klamath, come trattamento alternativo alla terapia ormonale,
per alleviare i sintomi menopausali, in donne non trattate con terapia ormonale
sostitutiva. Data l’abbondante presenza di clorofilla, polifenoli e
carotenoidi, l’alga Klamath ha un potere antiossidante ed è utile quindi per
contrastare l’effetto dei radicali liberi.
BREVE PARENTESI SULLA VITAMINA B12
La vitamina B12 è contenuta in
adeguate quantità nei prodotti di origine animale (carne, latticini,pesce e
uova) e per chi non si nutre di questi alimenti, come i vegani (contenzioso
sempre aperto), l’apporto di questa vitamina viene indicato come scarso e
vengono consigliati degli integratori. Nelle alghe azzurre come la spirulina e
la klamath, è presente la B12 ma considerata inattiva (pseudo B12) cioè non
biodisponibile e in altre alghe viene acquisita per il rapporto simbiotico con
batteri. Nell’intestino umano esistono dei batteri che sintetizzano la B12 ma
sono situati in un tratto dell’intestino dove il fattore intrinseco, necessario
per la sintesi della vitamina, non arriva, per cui l’assorbimento di
quest’ultima risulta scarso. Alcune ricerche hanno dimostrato la non
biodisponibilità della B12 presente nell’alga Klamath e spirulina, mentre uno
studio più recente riavvalora la biodisponibilità nella Klamath. Sembra che
alcuni tipi di alghe, come l’alga nori, possano prevenire la carenza di
vitamina B12 nei vegani.
Insomma,
la questione è controversa!
Scritto da Angela Ballarati
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