GRANO SARACENO "cereale" senza GLUTINE per chi è affetto da
CELIACHIA e non solo
Ottimo nelle convalescenze e per gli sportivi
Come utilizzarlo in cucina
Il grano
saraceno, Polygonum fagopyrum, non è
una graminacea come i cereali, appartiene alla famiglia delle Poligonaceae, non
è una nemmeno una leguminosa, ma possiede caratteristiche sia dei cereali che delle
leguminose . Si può definire un legume “leggero” o un cereale molto nutriente.
Il grano
saraceno è privo di glutine e questo è il motivo per cui se ne possono cibare
anche coloro che sono affetti da celiachia,
infatti rappresenta un’alternativa nutriente al riso.
Il grano
saraceno è originario dell’Asia, si è diffuso in Europa e poi negli Stati
Uniti. Prodotto ed esportato da Russia, Polonia, Stati Uniti, Canada e Francia,
trova impiego in molti piatti tradizionali.
E’ una
piantina alta circa 80 cm, con fusto rossiccio, vuoto all’interno, con fiori
bianchi o rosa e foglie a forma di cuore. I piccoli semi piramidali, raccolti
in una spiga, vengono liberati dal rivestimento e ridotti in farina di color
grigio cenere. Vengono utilizzati per un gran numero di preparazioni culinarie
come per i cereali, per questo sono considerati cereali a tutti gli effetti,
pur essendo privi di glutine.
Le piantine
vengono essiccate per 10/20 giorni e raccolte quando i frutti raggiungono una
colorazione scura.
Il grano saraceno
cresce anche nei climi freddi, dove l’orzo, il grano e nemmeno la segale
possono essere coltivati. In Italia veniva coltivato nelle valli alpine,
soprattutto in Valtellina, oggi la farina è per la maggior parte importata.
COSA CONTIENE e QUALI
SONO I BENEFICI
Il grano
saraceno è un legume con un buon potere nutritivo.
Ha un elevato contenuto di amido, circa il 70%, e un buon apporto proteico, circa il 18%, contiene una discreta quantità di lisina, un aminoacido essenziale che scarseggia nei cereali.
Rispetto ai cereali possiede un più alto contenuto in calcio e altri minerali presenti sono il ferro, lo zinco, il rame, il potassio e il selenio che protegge le cellule, i globuli rossi e le membrane cellulari dai radicali liberi.
Ha un elevato contenuto di amido, circa il 70%, e un buon apporto proteico, circa il 18%, contiene una discreta quantità di lisina, un aminoacido essenziale che scarseggia nei cereali.
Rispetto ai cereali possiede un più alto contenuto in calcio e altri minerali presenti sono il ferro, lo zinco, il rame, il potassio e il selenio che protegge le cellule, i globuli rossi e le membrane cellulari dai radicali liberi.
Contiene flavonoidi che hanno azione
antiossidante.
Sono
presenti principalmente vitamine del
gruppo B, la B1, la B2, la B5 e la vitamina PP (niacina), che per la sua
proprietà di rafforzare i vasi sanguigni, gli è valsa la fama di alimento che
protegge le vene. Ai benefici della vitamina PP, nel rafforzare le pareti dei
capillari, si aggiungono quelli della rutina, antiossidante che migliora il microcircolo.
Le proteine contenute hanno un buon valore
biologico, cioè hanno una bioassorbibilità del 90%, contiene aminoacidi
essenziali come lisina e triptofano e aminoacidi contenenti zolfo.
I lipidi sono composti sia da acidi
grassi saturi che monoinsaturi e polinsaturi.
Essendo
considerato un alimento altamente energetico, il grano saraceno è utile in
convalescenza, in gravidanza e per gli sportivi.
Sono in
corso studi promettenti, sulle sue proprietà, per la riduzione del colesterolo
e per il trattamento del diabete di tipo II.
COME UTILIZZARLO in
CUCINA?
Il grano
saraceno può essere utilizzato, più o meno, come il riso. Si
consuma nei minestroni di verdure e la farina si utilizza per la polenta
saracena, i pizzoccheri, in Francia sono famose le crespelle.
Preparate un
brodo vegetale, una parte di grano saraceno e due di acqua, portate a
ebollizione e, dopo aver sciacquato per bene il grano sotto acqua corrente,
aggiungetelo al brodo cuocendolo per circa 25/30 minuti.
Nel KASHA (grano saraceno tostato) viene
tostato per qualche minuto in una casseruola, mescolando in continuazione, fino
a quando emana un odore di noci, si aggiunge
acqua bollente salata (2 bicchieri di acqua per 1 bicchiere di grano) e si
cuoce per 25 minuti a fuoco basso. Dopo aver spento il fuoco, si lascia
riposare per 5 minuti e si condisce con prezzemolo tritato, un filo di olio extra
vergine di oliva e qualche goccia di tamari.
Può essere accompagnato anche da verdure al vapore.
Può essere accompagnato anche da verdure al vapore.
La farina di
grano saraceno è sicuramente la forma più utilizzata. E’la base per la polenta taragna, i pizzoccheri della
Valtellina, la focaccia “smacafam” del Trentino, e nei negozi specializzati si
trovano biscotti e pasta.
CREPES dolci di grano saraceno gluten-free e senza lattosio
Mettete in
una terrina 2 rossi d’uovo, 70 ml di latte di riso, 5 cucchiai di farina colmi
di grano saraceno, un cucchiaio o due di sciroppo di agave o acero, un pizzico
di bicarbonato, miscelate il tutto affinché risulti senza grumi e ponete in frigorifero a riposare per una mezz’ora. Deve risultare una pastella mediamente densa,
se risulta troppo densa aggiungete un po’ di latte di riso o, in caso
contrario, altra farina. Unite poi i bianchi d’uovo montati a neve (mescolando
dall’alto verso il basso) e cuocete in una padella antiaderente con
poco olio (una variante prevede l’aggiunta di uvetta sultanina ammollata). Il numero di crepes dipenderà dalle
dimensioni che volete ottenere. Attenzione nel girarle, perché non contenendo
glutine, si rompono facilmente. Potete farcire con marmellata o sciroppo
d’acero, ottime per colazione!
La CREMA DI GRANO SARACENO si ottiene portando
a ebollizione 2 tazze e mezza di acqua salata e versando a pioggia 4 cucchiai
colmi di farina di grano saraceno. Mescolate affinchè non si formino grumi e
cuocete a fuoco lento per 20 minuti.
Condite con olio extra vergine di oliva, tamari e crostini di pane
tostato in forno. Perfetta nelle serate invernali.
IL GRANO SARACENO nella
MEDICINA CINESE
Nella MTC il
grano saraceno è utilizzato per abbassare la pressione sanguigna, per curare la
stitichezza e la dilatazione dello stomaco.
E’ indicato
per irrobustire le costituzioni deboli, mentre la farina cruda viene utilizzata nei
casi di parassitosi intestinale.
STORIA del GRANO
SARACENO
Originario
dell’Asia nord-orientale arrivò in Italia, nelle campagne del veronese, agli
inizi del 1500. Si ritiene che il suo nome derivi dalla consuetudine di
denominare “saraceno” o “turco” tutto ciò che avesse origine straniera, ma
altri rimandano il colore del chicco alla pelle bruna dei Mori. La pianta deve
la sua diffusione al fatto che era in grado di crescere nelle vallate alpine;
nel 1700 la coltivazione era più estesa di quella del frumento. Del grano
saraceno si bollivano le foglie, consumate come gli spinaci, i semi
sostituivano il riso e la “polenta bigia”, citata nei Promessi Sposi, si
otteneva dalla sua farina.
ATTENZIONE, il grano saraceno è un forte
allergene. L’allergia è rara in Italia e quasi esclusivamente osservabile in
Valtellina, dove è molto utilizzata la farina. Inoltre va considerato il fatto
che la farina di grano saraceno viene impiegata, sia dall’industria alimentare
che da alcuni pizzaioli, miscelata ad altre farine per la preparazione di pizze
e altri prodotti da forno.
Scritto da Angela Ballarati
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FONTI
my-personaltrainer.it/nutrizione/grano-saraceno.html - wikipedia - Salute e benessere secondo natura Fabbri ed. - IAL Studio Allergologico Lombardo
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