La VITE,
le foglie, le bucce e i semi
Cosa contengono e quando utilizzarli
I semi e le bucce contengono OPC e resveratrolo:
potenti antiossidanti, antinfiammatori naturali, vaso protettori …
DECOTTO, FOGLIE polverizzate, tintura madre e MACERATO GLICERINATO
La vite, Vitis vinifera della famiglia delle Vitaceae, è
un arbusto rampicante che può raggiungere l’altezza di 20/30 m e che si trova
allo stato spontaneo, ma che è perlopiù coltivato.
E’ una pianta molto antica, originaria del bacino
Mediterraneo, che cresce ed è coltivata nelle pianure e nelle colline
soleggiate.
Il frutto,
l’uva, viene raccolto a maturità raggiunta tra agosto e ottobre, è di colore
variabile, esistono uve bianche, rosate, rosse, nere e grigie che sono da
tavola, da vino o adatte ad entrambi gli usi e da essiccare. Le varietà sono numerose e
vengono continuamente migliorate con le tecniche dell’innesto. Fra le più note
troviamo la varietà Italia, la Regina, la Cardinal …
Le foglie, per
uso terapeutico, vengono raccolte in autunno quando sono rosse; per uso
alimentare si raccolgono quelle tenere e giovani in primavera. Importante è che
non siano state trattate con antiparassitari e questo varrebbe anche per il
frutto.
In fitoterapia si utilizzano anche le giovani gemme.
COME SI CONSERVANO. Le
foglie si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela in
luogo fresco e asciutto. I frutti si essiccano al sole o in forno a calore
moderato e, dopo l’essiccazione, si separano le bacche dai peduncoli.
COSA CONTENGONO il frutto e le foglie
L’uva è un frutto
ricco di flavonoidi, tannini, acidi organici, inositolo e zuccheri semplici
facilmente assimilabili dall’organismo. Contiene vitamine e minerali, è un
frutto diuretico, lassativo, favorisce l’eliminazione dell’acido urico e la
secrezione biliare, è dissetante, rinfrescante e utile nelle cure
disintossicanti e ricostituenti.
“La cura dell’uva”
(ampeloterapia), nota già ai romani che la seguivano per disintossicarsi, consiste nel consumare, per sette giorni,
durante l’autunno, solo uva matura, meglio quella da vino perché più ricca di
enzimi, seguita a circa un’ora da un bicchiere di acqua oligominerale. La cura,
molto intensa, richiede il parere medico preventivo, è indicata in caso di
debolezza, insufficienza epatica, sovrappeso, stanchezza fisica, ritenzione di
liquidi, artrite e reumatismi.
Le foglie
(i cosiddetti pampini), in particolare
quelle della vita rossa, sono ricche di polifenoli, principi attivi con
spiccate proprietà curative.
All’interno dell’acino sono contenuti dei semini, da uno
a quattro, chiamati vinaccioli
che possiedono importanti proprietà.
L’estratto di
questi semi, estratto di vinaccioli, nella
varietà rubra, è considerato un potente antiossidante, per alcuni è più potente
delle vitamine C, E e betacarotene per la capacità di rimanere nell’organismo
fino a 72 ore dopo il consumo, cosa che non avviene per le vitamine. I
responsabili dell’attività antiossidante,
antiradicali liberi, vaso protettiva, antiflogistica e immunostimolante
sono dei particolari bioflavonoidi, denominati OPC (Proantocianidine
oligomeriche). Per la loro attività vaso protettiva e antiflogistica sono
indicati nell’insufficienza venosa e nella sindrome emorroidaria.
In commercio si trovano sia l’estratto di vinaccioli in
polvere che le compresse.
Nelle bucce e nei semi dell’uva è stata isolata una sostanza, il resveratrolo, che presenta proprietà antinfiammatorie, è un potente antiossidante, agisce come fluidificante del sangue, è
antiteratogeno (antitumorale), previene
i trombi e rimuove attivamente le placche che occludono i vasi proteggendo
dalle patologie cardiovascolari.
Le proprietà del resveratrolo sono state supportate dalla
ricerca scientifica e clinica, la sua azione antitumorale è supportata da studi
ma è in attesa di conferme cliniche. Il
suo contenuto è massimo principalmente nelle bucce e varia in funzione della
varietà, nel vino e nei succhi è presente, solo nel caso siano state macerate
le bucce, in minime quantità per cui è sconsigliato l’uso terapeutico dati i
dosaggi elevati necessari per ottenere benefici.
ALIMENTO, DECOTTO,
FOGLIE polverizzate e MACERATO GLICERINATO
Come alimento,
l’uva trova impieghi in pasticceria, sia fresca che sotto forma di uvetta
(sultanina, zibibbo, malaga), altamente zuccherina ma che si può conservare
tutto l’anno. Si utilizza anche in preparazioni culinarie salate come i
peperoni alla palermitana (http://benessere-natural-mente.blogspot.it/2015/04/mandorle-nocciole-arachidi-e-pinoli.html) che
associano uvetta e pinoli ai peperoni, ma anche in molti altri piatti
soprattutto della cucina mediorientale.
Le foglie di vite,
sempre in cucina, lavate e sbollentate in acqua salata si utilizzano per
avvolgere i cibi come gli involtini di
riso, tipici della cucina greca e turca.
Dall’uva si ottiene per distillazione la grappa, ma anche altri distillati con proprietà
digestive, tonificanti ecc.
L’aceto
di vino viene utilizzato come aromatizzante, dissetante e
astringente intestinale; famosi gli aceti aromatizzati alle spezie o alle erbe.
L’aceto si impiega, opportunamente diluito, per lavare piaghe e ferite, per
impacchi in caso di contusioni, nelle lozioni di bellezza, come anticalcare è
formidabile ed ecocompatibile, miscelato con alcol in preparazioni fai-da-te
per la pulizia della casa … gli usi sono
davvero innumerevoli.
Il decotto
di foglie di vite si ottiene portando a ebollizione 100 ml di acqua con 4 g di
foglie per uso interno. Si lascia bollire per 10 minuti e si filtra. Il decotto
è utile in caso di vene varicose o, sotto
forma di impacco (8 g con 100 ml di acqua), si utilizza sulla parte interessata
(geloni e vasi capillari fragili e dilatati) per almeno 20 minuti, anche più
volte al giorno.
E’ interessante anche il decotto
di uva passa, indicato per le
infiammazioni della gola e per la tosse, con proprietà emollienti, bechiche
(calma la tosse) ed espettoranti.
La polvere di
foglie essiccate si ottiene dalla vite rossa (Vitis vinifera varietà
tinctoria) e si può reperire sotto forma di capsule o compresse in
erboristeria. Anche la polvere è elettiva per le problematiche di insufficienza venosa (varici,
emorroidi, geloni) e va a migliorare la circolazione, apportando benefici anche
in caso di cellulite. La vite
esercita un’azione vaso protettiva e riparatrice dei capillari per il suo contenuto
in polifenoli che hanno un effetto tonico sulle pareti venose. Viene utilizzata
anche nei disturbi correlati alla menopausa.
Anche la tintura madre di
vite rossa si utilizza nei casi di insufficienza venosa così come le
creme e le pomate per uso topico.
Il macerato
glicerinato (Vitis vinifera
M.G.) di vite si ottiene lasciando macerare, in una miscela di alcol e
glicerina, le giovani gemme della pianta; si filtra e si diluisce con acqua,
alcol e glicerina, svolge un’azione diversa dall’estratto. E’ disponibile già
preparato in erboristeria e si utilizza
in caso di artrosi, artrite e
reumatismi. La sua azione antireumatica e antinfiammatoria riduce il
gonfiore e il dolore alle articolazioni. In questi casi si associa anche il macerato
glicerinato di ribes nero (Ribes Nigrum M.G.). Riduce anche la concentrazione
di acido urico nel sangue.
CONTROINDICAZIONI. In generale l’estratto di vite è ben
tollerato, ma una terapia deve obbligatoriamente prevedere il parere medico,
soprattutto in caso di terapie farmacologiche in corso. Non utilizzare nei
bambini e, a scopo precauzionale, in gravidanza e allattamento.
Scritto da Angela Ballarati
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