Il CERFOGLIO, anthriscus
cerefolium, pianta erbacea molto diffusa in Italia come in Europa, è usato
fin dall'antichità anche in cucina.
Possiede note virtù medicamentose e, in cucina,
sostituisce il prezzemolo ma con un gusto più delicato.
Il
cerfoglio è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiacee che
è arrivata da noi, dalla Russia o dal Medio Oriente, portata dai romani e si è
naturalizzata.
Molto
presente nell'hinterland milanese, cresce spontaneamente in luoghi ombrosi
lungo gli argini dei canali, ai margini di stradine sterrate, in mezzo alla
campagna o nei boschi.
LA
PIANTA
Il
nome, cerfoglio, viene dato a diverse specie di piante appartenenti alla stessa
famiglia.
Il
cerfoglio arriva a 40 - 70 cm di altezza, ha infiorescenze bianche riunite ad
ombrella e il frutto è un seme scuro che cadendo a terra riproduce
spontaneamente nuove piantine.
Il
fusto è cavo internamente, le foglie, frangiate a lamina, ricordano quelle del prezzemolo.
Esiste anche una varietà riccia.
Fiorisce
da maggio ad agosto e dopo la raccolta, in genere quando raggiunge una certa
altezza, rivegeta nuovamente e velocemente permettendo la raccolta per quasi
tutto l’anno.
Predilige
terreni freschi e ombrosi, ma si adatta molto bene ed è spesso coltivato come
pianta aromatica.
Si
può coltivare anche in vaso senza particolari attenzioni; fiorisce da maggio ad
agosto e si raccoglie da aprile a novembre. I boccioli della pianta possono
essere rimossi per promuovere la produzione di foglie.
Della stessa
famiglia, le apiacee, fa parte anche Conium Maculatum o Cicuta maggiore
(Socrate ha reso questa pianta tristemente nota perchè morì, costretto a berla
sotto forma di infuso), molto simile al cerfoglio ma estremamente tossica.
Attenti alle ombrellifere simili al cerfoglio, come l’aethusa cynapium o
l’anthriscus sylvestris che sono molto tossiche!
Se
volete coltivare il cerfoglio potete acquistare la piantina nei vivai, molto
più sicuro per chi non è un esperto.
Quali
sono le PROPRIETA’ del CERFOGLIO e come
si UTILIZZA
Le
principali qualità terapeutiche del cerfoglio
derivano dall’olio etereo che contiene e che non resiste al calore,
quindi niente cottura.
Il
Cerfoglio è carminativo, cioè facilita l’espulsione dell’aria nell’intestino
attenuandone i dolori, è vulnerario, cioè esplica un’azione
cicatrizzante sulle piaghe e sulle ferite, è diuretico, calma la tosse
ed è emolliente.
Si
utilizza la pianta fresca per succhi, decotti e infusi per la tosse, ma anche
per calcoli, disfunzioni epatiche, blefariti, geloni (alcune delle preparazioni
che si trovano in farmacia lo contengono), contusioni e occhi arrossati dal
vento e dal sole.
L’infuso è utilizzato per
curare idropisia, coliche epatiche, reumatismi, gotta e dolori mestruali e
purifica il sangue.
Si
può utilizzare la pianta fresca o secca ma l’essiccazione fa perdere le qualità
aromatiche, non quelle depurative.
Compresse di pianta fresca
tritata e succo sono impiegati per punture
di insetti , piaghe, geloni ed emorroidi.
Bagni alle mani e ai
piedi:
una manciata di cerfoglio fresco in un litro di acqua appena calda.
Il
decotto
(una manciata di foglie secche in un litro d’acqua, al primo bollore ritirate
dal fuoco) è da utilizzare per le affezioni della pelle oppure con la pianta fresca
si prepara un infuso (a bollore versare la pianta e coprire per 10 minuti) che,
opportunamente raffreddato, potrà servire per attenuare il rossore agli occhi
utilizzando delle garze imbevute da lasciare in posa.
Per
la pelle del viso si utilizza il succo
della pianta fresca e si tampona: decongestiona e rende la pelle tonica.
Messèguè scrive “Mio padre lo utilizzava come base di una
sorta di cura di primavera destinata a purgare l’organismo dalle tossine
accumulate durante l’inverno. La raccomandava a tutti e soprattutto a quei
grossi produttori di tossine che sono gli stitici, i reumatici, i gottosi, gli
idropici, i malati di fegato e i sofferenti di malattie della pelle … non
cercate di raccogliere allo stato naturale le specie selvatiche di questo genere
a meno che non siate un botanico esperto: rischiereste di sbagliarvi e di
avvelenare la vostra famiglia:”
In
cucina,
è molto utilizzato in Francia, meno in Italia.
Si
usa per aromatizzare insalate, frittate, molti altri piatti, in genere in tutte
le preparazioni dove viene utilizzato il prezzemolo, conferendo un aroma più
delicato. Aromatizza anche liquori.
Ricordatevi
di aggiungerlo a fine cottura per mantenere intatto l’aroma, ma soprattutto i
principi attivi, per lo stesso motivo è meglio non essiccarlo o congelarlo.
Curiosità
Il
suo nome, di derivazione greca,
significa pianta della gioia ma per alcuni ha origini latine Cere folium, la
foglia di Cerere, dea romana delle messi: durante i pasti rituali in suo onore
era d'obbligo utilizzare il cerfoglio come aroma.
Il
cerfoglio ha effetto repellente per gli
insetti.
Gli
antichi se ne servivano per le malattie degli occhi e per lavare gli
arrossamenti dei neonati.
Scritto da Angela Ballarati
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