ALLORO
Componenti, principi attivi e ricerche.
Proprietà e utilizzo.
Alloro in cucina e in fitoterapia.
Come si coltiva.
Un po’ di storia e le controindicazioni.
Il nome scientifico è Laurus
nobilis della famiglia delle Lauraceae.
L’alloro, detto anche lauro, è una pianta dalle foglie
sempreverdi ed aromatiche.
Raggiunge anche altezze notevoli, fino a dieci metri, e cresce spontaneo nei
boschi e nelle macchie mediterranee. Il legno della pianta è aromatico ed emana
il profumo delle foglie, la sua corteccia è di colore verde nerastra.
Si confonde con il lauro ceraso che ha foglie più grandi
e meno profumate.
Le foglie sono molto profumate e di colore verde
scuro, coriacee e lucide nella pagina superiore, opache in quella inferiore. Si
raccolgono durante tutto l’anno e sono quelle giovani le più ricche di principi
attivi.
I fiori di colore giallo chiaro formano, riuniti,
una infiorescenza ad ombrella. Compaiono in primavera. L’alloro è una pianta
dioica cioè ha fiori femminili su una pianta e maschili su un’altra.
I frutti sono drupe (frutti e bacche con buccia
sottile, polpa carnosa e nocciolo legnoso contenente i semi, come la ciliegia)
nere e lucide con un solo seme. Maturano a ottobre e novembre. L’impollinazione
è prodotta dal vento.
Ottobre e novembre sono i mesi in cui si raccolgono i
frutti.
Le parti della pianta utilizzate sono le foglie e le
bacche. In genere le foglie si utilizzano fresche e possono essere essiccate
all’ombra in un luogo fresco.
I frutti si essiccano in luogo riscaldato (al sole, in
forno o essiccatore) e si conservano in vasi di vetro.
L’alloro è diffuso lungo le coste del Mediterraneo, della
Spagna, della Grecia, dell’Asia Minore e dell’Italia. Nell’Italia
centro-meridionale cresce spontaneo, al nord è coltivato.
E’ stato introdotto come prodotto agroalimentare
tradizionale italiano (PAT), come prodotto tipico siciliano.
Cosa contiene
Come per il rosmarino la gran parte delle proprietà
dell’alloro derivano dagli oli essenziali contenuti.
Gli oli contenuti gli attribuiscono il caratteristico
profumo, ma anche e soprattutto effetti calmanti, battericida e disinfettanti.
Gli oli sono presenti sia nelle foglie, circa il 3%, che
nelle bacche, fino al 10%.
Oli
essenziali contenuti: eucaliptolo, pinene,
geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene.
Oltre ai preziosi oli essenziali, l’alloro, contiene sali
minerali come ferro,
selenio, zinco, magnesio, calcio, vitamine del gruppo B, la A e la C.
In particolare, l’eugenolo, presente anche, in percentuali
maggiori, nei chiodi di garofano e nella cannella, è un composto aromatico
utilizzato in profumeria, come aromatizzante e in medicina, per le sue
proprietà antisettiche e anestetiche.
Viene impiegato in odontoiatria nelle amalgame ed è
efficace contro il mal di denti e come carminativo (elimina i gas intestinali).
In varie ricerche sono stati studiati gli effetti
antibatterici e antiossidanti dell’eugenolo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29611004 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28804441- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29018419)
In questa review (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28346030) a
cui partecipa l’Istituto di Microbiologia dell’Università di Genova, vengono
analizzati i dati scientifici dei principali studi pubblicati che descrivono le
proprietà antibatteriche e antimicotiche
dell’eugenolo nei confronti di diversi tipi di microrganismi responsabili
di malattie infettive umane, malattie del cavo orale e patogeni di origine
alimentare. L’articolo riporta anche gli effetti su microrganismi resistenti a
più farmaci, ritenendo l’eugenolo un composto con attività antimicrobica ad
ampio spettro.
Molto interessante è anche il geraniolo, così chiamato perché
estratto dai fiori e dalle foglie di geranio, è presente anche nella melissa
officinalis, nel mirto, nella verbena, nella carota, nel mirtillo,
nell’arancia, nel bergamotto e nella noce moscata. Il geraniolo è un alcol
terpenico che si trova in molte essenze estratte da piante.
Il geraniolo sembra dotato di proprietà chemio preventive nei confronti di
certe neoplasie e delle malattie cardiovascolari. Infatti sembra modulare i
livelli di colesterolo. In via sperimentale è attivo nei tumori intestinali e
nel carcinoma mammario e lavora in sinergia con i farmaci attivi contro queste
neoplasie.
Il geraniolo, al quale vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, neuro
protettive e antitumorali, è stato studiato su campioni animali
dall’Istituto di biotecnologie dell’Università di Ferrara, per identificare le
proprietà di permeazione del geraniolo nelle cellule intestinali e la sua
biodisponibilità dopo somministrazione endovenosa e orale nei ratti.
I campioni hanno mostrato un aumento delle difese
antiossidanti senza tossicità epatica (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29422862).
Nell’Università di Saarland, Germania, è stato condotto
uno studio sul geraniolo, in vitro, come antitumorale. Poiché la
vascolarizzazione è una delle principali precondizioni per la crescita del
tumore, è stata analizzata l’azione anti-angiogenica (l’angiogenesi tumorale è
la formazione di nuovi vasi , processo implicato nello sviluppo e nella
progressione del tumore) del geraniolo. I risultati indicano che il geraniolo è
un ottimo candidato per il trattamento anti-angiogenico dei tumori (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26154255).
Come si utilizza in cucina e in fitoterapia
Certamente l’alloro è molto impiegato in cucina
per aromatizzate la carne, cotta alla griglia, arrostita e marinata, ma anche
pesce, salse e sughi, conserve di frutta e verdura ed anche liquori. Il suo
aroma si mantiene anche con la cottura.
Grazie alle sostanze aromatiche contenute, l’alloro
facilita la digestione e, per l’utilizzo in cucina, è meglio far appassire per
alcuni giorni le foglie, in questo modo perdono il loro sapore amaro.
Se la digestione risulta difficile, nel caso di piatti
particolarmente indigesti, si può preparare il decotto che stimola la
purificazione del tubo digerente e facilita l’eliminazione dei gas intestinali.
Nell’olio, presente nella foglia ancora fresca, sono presenti lattoni sesquiterpenici, sostanze che possono scatenare fenomeni allergici. In cucina c’è chi usa indifferentemente foglie fresche o secche di Alloro, ottenendo anche sapori diversi proprio per la differente concentrazione di principi attivi nella foglia fresca o secca.
Nell’olio, presente nella foglia ancora fresca, sono presenti lattoni sesquiterpenici, sostanze che possono scatenare fenomeni allergici. In cucina c’è chi usa indifferentemente foglie fresche o secche di Alloro, ottenendo anche sapori diversi proprio per la differente concentrazione di principi attivi nella foglia fresca o secca.
La tisana si prepara con due foglie di alloro in
200 ml di acqua fredda, portare ad ebollizione e attendere 5 minuti. Spegnere e
coprire per altri 5 minuti.
Il decotto si ottiene mettendo 3g di foglie fresche
in un litro d’acqua fredda che si lascia bollire per 10 minuti e quindi si
filtra.
Olio curativo con le bacche: mettere mezza
manciata di bacche di alloro in 250 g di olio evo (extravergine di oliva).
Coprite e lasciate macerare per 10 giorni, muovendo il contenuto una volta al
giorno. Filtrate dopo aver ben spremuto le bacche. Va conservato in un recipiente chiuso e di vetro scuro che non lasci filtrare la
luce. Si utilizza come olio da massaggio per i dolori reumatici, slogature,
traumi.
L’olio essenziale si ottiene dalla
distillazione a vapore delle foglie e dei rametti.
L’olio aromatizzato all’alloro si prepara
sminuzzando 4 o 5 foglie in 250 ml di olio evo, in una bottiglia dal vetro
scuro. Si tiene in luogo buio per 18 giorni e si agita una o due volte al
giorno.
Quali sono le sue virtù e quando può essere utile
L’alloro
è una pianta aromatica che aiuta la digestione, allevia i dolori reumatici, le
distorsioni e le lussazioni, stimola
l’appetito, è espettorante, è antiossidante, tiene lontano gli insetti e nell’acqua
del bagno è rilassante.
- L’alloro
aiuta la digestione,
soprattutto dei grassi, per le sostanze
aromatiche contenute che combattono la fermentazione intestinale che, a sua
volta, produce gas e gonfiori (è carminativo).
Bere una tazza di decotto dopo il pasto aiuta in caso di digestione difficile.
Per aumentare l’effetto digestivo aggiungere mezzo limone, ovviamente
biologico.
- Stimola
l’appetito.
- Per
i dolori
di stomaco
è utile bere 1 o 2 tazze di decotto al
giorno.
- In
caso di dolori
reumatici, distorsioni o lussazioni
massaggiare la parte dolente con l’olio curativo o qualche goccia di
olio essenziale di alloro miscelato ad un cucchiaio di olio vettore (perfetto
l’olio di arnica, ma anche olio di mandorle dolci).
- Aiuta
in caso di dolori
mestruali.
- È rilassante,
sia il decotto che qualche goccia di olio essenziale nell’acqua della vasca da
bagno.
- Per
i piedi che
sudano molto e per il cattivo odore fare un pediluvio caldo con il
decotto (almeno un litro). Aiuta in caso di traspirazione e arrossamento.
- Sembra
d’aiuto in caso di pressione alta (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/147162139).
- Debolezza generale,
indolenza e apatia possono essere stemperate da un bagno caldo
con qualche manciata di foglie fresche di alloro.
- E’
utile anche per preservare i cereali
dagli insetti, mettendo qualche foglia
nel barattolo in cui li tenete. A maggior ragione se sono biologici e quindi
non trattati.
- Molti
decotti della tradizione prevedono l’utilizzo di una o due foglie di alloro
come espettorante
e per calmare la tosse.
- E’
astringente, quindi utile nelle diarree.
- La
tisana può essere impiegata per gargarismi, in caso di mal di gola, gengiviti
e alito cattivo.
- Secondo
molti studi che incoraggiano ulteriori
ricerche di approfondimento è antiossidante e antitumorale.
- Qualche
goccia di olio essenziale o le foglie spezzettate, negli angoli della casa,
tiene lontano gli scarafaggi.
Come coltivarlo
L’alloro è una pianta molto resistente e cresce bene in
tutti i terreni.
Si diffonde: per
seme, diffusa dagli uccelli, per polloni, cioè vengono emessi nuovi fusti
(polloni) a partire da gemme presenti alla base della ceppaia o sul
fusto di un albero tagliato, oppure per talea.
La storia
Il “lauro” è una pianta sacra al Dio Apollo ed è il
simbolo della sapienza e della gloria. Nell’antichità i poeti venivano
insigniti dell’onorificenza poetica con una corona di alloro sul capo divenendo
“laureati”. La tradizione ai giorni nostri è rimasta per “incoronare” tutti i
laureati.
Il Dio Apollo si era innamorato di Dafne senza esserne
corrisposto. Per non cadere nelle braccia del corteggiatore, Dafne invoca la
protezione degli dei che la trasformano in un albero di alloro. Apollo la
definì una “pianta nobile” .
Ancora oggi, in alcune zone del Meridione, la pianta di
alloro viene chiamata Dafne o Dafinia o Nafne.
Galeno, medico romano, lo utilizzava per l’artrite e per
favorire le mestruazioni.
In Medio Oriente, l’alloro veniva fatto macerare nel brandy
e impiegato per favorire il parto e lenire i dolori articolari.
Controindicazioni
e avvertenze.
L’utilizzo è
sconsigliato alle donne incinte e ai bambini sotto i 2 anni. Sebbene in
passato sia stato impiegato nelle pratiche abortive, oggi, non lo si ritiene
efficace a questo scopo. E’ meglio, comunque, che le donne incinte non lo
assumano come decotto. Per i bambini piccoli è sconsigliato perché potrebbe
risultare irritante per lo stomaco. Anche in cucina viene consigliato l’impiego
di non più di 2 o 3 foglie, in grandi
quantità può risultare tossico.
Scritto da Angela Ballarati
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