venerdì 7 novembre 2014

SCEGLIERE L'ACETO DI MELE e CIBI FERMENTATI, utilizzo e benefici

Aceto di mele: quale scegliere e come si produce



Aceto di mele come scegliere? Trattamento di bellezza per i capelli e utilizzo anche per gli amici a quattro zampe.

CIBI FERMENTATI con l'aceto di mele, quali sono i benefici.

Avete mai sentito parlare dei cibi fermentati e dei loro benefici ? Perchè sono utili e come produrli. Come scegliere e come si produce un buon aceto di mele.

Come scegliere un buon aceto di mele.

Per essere certi di aver acquistato un aceto di mele, ricco di acetobacter e minerali, occorre prestare attenzione all’etichetta. E’ preferibile acquistare quello ottenuto con il metodo francese, da mele intere (e non con gli scarti), con un ph fra il 5,5 e il 6, più delicato e meno aggressivo per lo stomaco,  e per mantenere vivi i preziosi batteri, non dovrebbe essere pastorizzato. L’aceto di mele non pastorizzato contiene la madre dell’aceto, quella soluzione sul fondo della bottiglia, composta da batteri acetici e che rimane dopo il processo di fermentazione.  Il miglior aceto di mele quindi è biologico, ottenuto da buccia, polpa e torsolo,  non filtrato e non pastorizzato. Andrà formando sul fondo un sedimento torbido, proprio per la presenza della madre dell’aceto; quelli che rimangono limpidi probabilmente hanno perso le sostanze che lo rendono così prezioso. Spesso, anche sulle bottiglie di aceto di mele biologico non vengono citate specificazioni di sorta. Io ne ho acquistati due in erboristeria, di differenti aziende produttrici, che specificavano: la produzione biologica, l’assenza di pastorizzazione e il ph  5. Entrambe le etichette non riportavano altre diciture, e con un ph superiore al 5 non l’ho ancora trovato,  non demordo.
Per la  conservazione, semplici regole quali: tenere la bottiglia lontana da fonti di calore e al riparo dalla luce.  Chiudere bene il tappo, meglio se a vite, per non permettere all’aria di entrare deteriorando il prodotto.
In commercio si trova anche in capsule e compresse, ma probabilmente non contengono la madre dell’aceto quindi…
Ippocrate già lo utilizzava come tonico e digestivo, e il dottor Jarvis del vermont è diventato famoso per i suoi trattati di medicina (“guida per la buona salute di un medico del Vermont”) nei quali afferma che i reumatismi, l’artrite e la gotta originano da un eccessivo accumulo di calcio nell’organismo. Considerava l’aceto di mele una panacea per tutti i mali, i suoi studi sugli animali si rivelarono sorprendenti. Le mucche vecchie a cui veniva somministrato aceto di mele con acqua, come trattamento, presentavano una carne più morbida (come quella giovane), le loro ossa presentavano una perfetta consistenza del midollo di colore rosso vivo (indice di abbondanza di globuli rossi), e mucche di 10 anni riprendevano la produzione di latte, dopo tre mesi di trattamento. Concluse che l’uso di aceto di mele con miele, portava gli stessi benefici anche per l’organismo umano: un rinvigorimento generale.

Metodi tradizionali per la produzione dell’aceto di mele: il francese e il tedesco.

Il metodo francese prevede che ad un piccola quantità di aceto di mele, delle annate precedenti, in botti di quercia, vengano aggiunte di volta in volta, piccole dosi di sidro, che a contatto con l’aceto si acidificano.
Il metodo tedesco, più veloce, parte sempre dal sidro, che viene sistemato in una botte con tre scomparti comunicanti, uno sopra l’altro. Nel primo scomparto in alto si colloca il sidro da acidificare, che sgocciola lentamente nel secondo scomparto dove avviene la fermentazione che poi passa al terzo scomparto. Da quest’ultimo, tramite un rubinetto, viene raccolto l’aceto di mele finito.
Entrambi i metodi producono un aceto di mele di qualità elevata, anche se il francese viene indicato come migliore, ma oggi le grandi industrie alimentari producono su larga scala, e spesso l’aceto viene sottoposto a
pastorizzazione, cioè a riscaldamento, che uccide gran parte dei batteri acetobacter che conferiscono le proprietà benefiche all’aceto di mele.

Trattamenti di bellezza: pelle e capelli
Per donare lucentezza ai capelli, mettete in un barattolo a chiusura ermetica 50 g di aghi di rosmarino e mezzo litro di aceto di mele. Lasciate macerare per dieci giorni, agitando il barattolo ogni giorno; passato il tempo, filtrate e imbottigliate. Potrete usare questo tonico dopo lo shampoo, tenendo presente che tende a scurire leggermente i capelli. La stessa soluzione può essere utilizzata come tonico per il viso, l’odore non è dei più gradevoli ma conferisce trasparenza alla pelle.
Per la forfora, i capelli grassi e il prurito, potete frizionare il cuoio capelluto con un batuffolo di cotone imbevuto in una miscela composta al 50% di acqua e aceto di mele. Una capigliatura sana e priva di forfora possiede un ph inferiore a 7 e l’aceto di mele possiede il giusto grado di acidità per mantenerli in salute.

Per i nostri amici a quattro zampe.
L’aggiunta di un cucchiaino di aceto di mele alla pappa dei cani e dei gatti rende il pelo folto e lucido. Nel periodo della gravidanza e allattamento, garantisce abbondanza di latte, un bel pelo e buona ossatura ai cuccioli. Sempre che lo gradiscano!

Aceto di mele in cucina:  cibi fermentati.

La cucina costituisce il suo uso principale, come condimento, per conservare verdure estive come le melanzane, i cetrioli…
Ma
avete mai sentito parlare dei cibi fermentati?
La fermentazione dei cibi è molto praticata in Germania, in Italia solo in alcune zone come l’Alto Adige anche se si sta, nel tempo, diffondendo la pratica. La fermentazione arricchisce di enzimi e vitamine rendendo i cibi più facilmente assimilabili e nutrienti; i cibi, o anche le bevande “invecchiate”, vengono colonizzati da batteri e lieviti, utili e benefici per l'organismo. Anche se c’è chi afferma che non ci sono prove sufficienti per affermare che non si sa esattamente quali tipi di batteri siano apportati dai cibi fermentati, e se la dose sia sufficiente, di avviso contrario sono coloro che asseriscono le loro proprietà benefiche. Alcune ricerche dell’università di Cambridge hanno evidenziato che il loro consumo regolare si è dimostrato capace di ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Inoltre, essendo questi batteri, utili per equilibrare la flora batterica intestinale, dove risiede il 70% del nostro sistema immunitario, ne deriva un miglioramento generale.
Con l’aceto di mele si possono ottenere ottimi cibi fermentati: carote, cetrioli, peperoni, fagiolini e fagioli, precedentemente scottati in acqua bollente (rende i fagioli più digeribili, distruggendo le saponine) . Oltre a questi alimenti, ricordiamo anche lo yogurt, i crauti, la salsa di soia, il tempeh…
Le verdure, lavate e asciugate, vengono tagliate a tocchetti e disposte in vasetti di vetro, riempiendo bene gli spazi in modo da eliminare le bolle d’aria fra le verdure (una corretta fermentazione deve avvenire in assenza di ossigeno); si versa nei vasetti una salamoia ottenuta facendo bollire un litro d’acqua nel quale avrete disciolto 8 grammi di sale grosso. Una volta che la salamoia sarà intiepidita, unire 250 ml di aceto di mele per ogni litro e versarla ancora tiepida nei vasetti, riempiendoli fino all'orlo, lasciando che fuoriescano le bollicine d'aria. Coprire l’imboccatura con un foglio di carta alimentare (se non la trovate potete usare quei dischi a griglia di plastica), chiudere bene il coperchio e lasciare il vasetto a testa in giù per un giorno. Conservatelo per 3 o 4 giorni in un luogo caldo ( 10/15°, comunque non superiore ai 30 gradi) dopo di che potrete iniziare a consumare le vostre verdure e conservarle in frigorifero per massimo 6 mesi. Alcuni testi indicano come tempo di fermentazione 2 o 3 settimana a temperatura di 10/15°. Basta un quarto di tazzina al giorno per disintossicare l’organismo e riequilibrare la flora batterica intestinale, riducendo così gonfiori e disturbi.

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Aceto di mele quale scegliere, autore: Naturopata Angela Ballarati
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