martedì 5 maggio 2015

CALENDULA, PROPRIETA', OLEOLITO e USO IN CUCINA

CALENDULA: tintura madre, infuso, creme, olio e rimedio omeopatico e perché no, un colorato e insolito risottino!
Utilizzi della calendula a 360°, scottature solari, arrossamenti, screpolature, anti-age …
OLEOLITO di calendula auto-prodotto.

La calendula (CALENDULA OFFICINALIS) è un fiore della famiglia delle Asteraceae  proveniente dal Marocco o dall'Egitto,  diffusa nell'Europa Meridionale  è coltivata un po' ovunque a scopi decorativi, per la fioritura ripetuta e per scopi fitoterapici. Può essere coltivata fino a 600 m ed è diffusa allo stato selvatico nell’Italia meridionale. Occupa un posto di primo piano fra le piante officinali per le sue proprietà antinfiammatorie. Le parti usate per gli infusi, per la preparazione della tintura madre (macerazione in soluzione idroalcolica) e dell'olio, sono i fiori perchè le foglie sono tossiche. I fiori del fiorista non sono indicati per la preparazione di oleolito o altro perché trattati con antiparassitari, se siete dei neofiti, affidatevi all’occhio attento di persone competenti per l’identificazione.

COSA CONTIENE e QUALI PROPRIETA' POSSIEDE.
La Calendula contiene vitamina C, acido salicilico (lo stesso dell'aspirina), una saponina, mucillagini (lenitive), flavonoidi, steroli, tannini , triterpeni, olio essenziale (calendulina) e carotenoidi, precursori della vitamina A,  a cui si devono molti degli effetti benefici della pianta.
Le proprietà dei fiori sono antispasmodiche, antinfiammatorie, immunostimolanti, cicatrizzanti, lenitive, idratanti e decongestionanti, aiuta a regolare il ciclo mestruale.

TINTURA MADRE e POSSIBILE UTILIZZO
La tintura madre si usa per infiammazioni delle mucose della bocca,  come colluttorio, diluita in acqua. In caso di  ciclo troppo scarso o abbondante si assume per favorire la regolarità del flusso, grazie ai principi con proprietà estrogeniche ed ormonoregolatrice. Per le infiammazioni dell'apparato genitale: la calendula svolge un'azione battericida (flavonoidi e saponine) nei confronti di alcuni Streptococchi,  Candida albicans, Staphilococcus aureus e Trichomonas. In caso di arrossamenti è più indicata la pomata ma è possibile fare degli impacchi con garze precedentemente imbevute di tintura madre di calendula, diluita con acqua, con le quali è possibile anche pulire piccole ferite. Possiede proprietà anti-ulcera.

POMATE e CREME alla CALENDULA
Creme, unguenti e pomate alla calendula sono indicate per scottature solari, acne, ustioni, piaghe, ulcere della pelle, geloni, screpolature, eczema da dermatite, ferite e tagli. I carotenoidi contenuti accelerano i processi di guarigione e cicatrizzazione della pelle e la rigenerazione cellulare (permette una più rapida ricrescita dei tessuti) per cui, può essere utilizzata in caso di alcune tipologie di ustioni. Ottima come dopo-sole per lenire i rossori e anche come crema dopo bagno. E' un buon emolliente sulle labbra screpolate per il freddo invernale, così come sulle mani screpolate dal continuo uso di acqua e detersivi . Stimola la circolazione sanguigna, è un vasodilatatore periferico, quindi può essere spalmata con un lieve massaggio dal basso verso l'alto sulle gambe con varici e capillari perchè riduce la flogosi (io aggiungo anche 5 gocce di olio essenziale di cipresso). Come antibatterico viene usata per l'acne, punture d'insetto e ascessi.

INFUSO DI CALENDULA
Lasciando in infusione 1 o 2 cucchiai di petali di calendula essiccati (reperibili in erboristeria come la tintura madre) in 250ml di acqua per 10 minuti, dopo la filtrazione, potrete bere un infuso drenante efficace. Sempre con l'infuso si possono preparare delle compresse  imbevute da applicare sulle parti dolenti, per facilitare la guarigione di ferite e per  contrastare  le infezioni e le infiammazioni.

COSMESI
La crema alla calendula,  prodotta con la polvere ottenuta dai fiori secchi,   contrasta l'acne e  le macchie della pelle. Svolge un'azione purificante e rassodante, è un anti-rughe naturale perchè migliora l'idratazione, favorisce la sintesi del collagene, migliora l'irrorazione sanguigna a livello cutaneo rendendo la pelle più elastica e tonica. In commercio esistono molti preparati alla calendula utili per il trattamento di pelli sensibili e delicate: creme e latti per il viso e per il corpo, per l'igiene intima, dopo-barba e creme per i bambini (negli arrossamenti da pannolino). Importante è leggere in che percentuale è presente, una buona crema dovrebbe contenerne almeno il 20%.

OLIO DI CALENDULA
Come tutti i prodotti a base di calendula, anche l'olio mantiene le caratteristiche della pianta. E’  riepitelizzante, cicatrizzante, antinfiammatorio e lenitivo,  potete usarlo in caso di scottature solari, punture d’insetto o abrasioni cutanee. Adatto alle pelli stanche e rilassate, le tonifica e può essere utilizzato puro o mescolato all'abituale crema da notte per ridonare colorito alla pelle opaca. Evita le ragadi al seno della mamma che allatta cicatrizzando quelle presenti.

COME AUTO-PRODURRE L’OLIO DI CALENDULA
L’olio di calendula è molto semplice da produrre. Dopo aver raccolto due, tre manciate di fiori freschi di calendula, esponeteli all’aria o al sole per farli seccare, occorreranno 2 o 3 giorni, l’acqua contenuta nei fiori potrebbe deteriorare l’olio.  Riempite un vasetto di vetro, tipo quelli del miele, con i fiori (in rapporto del 20-30%) e aggiungete olio di extra vergine di oliva, coprendo i fiori completamente. Esponete il vasetto, ben chiuso in un luogo soleggiato per 20 giorni capovolgendolo una volta al giorno e poi filtrate con un canovaccio a trama larga o un colino, versando l’olio in una bottiglietta di vetro scuro. L’olio ottenuto o oleolito,  può essere conservato tranquillamente per un anno lontano dal calore e dalla luce. Lenitivo in caso di irritazione e screpolature, protegge le pelli sensibili dei bambini e dei neonati (arrossamenti da pannolino), favorisce e accelera la cicatrizzazione e previene le ragadi al seno delle mamme in allattamento.
Dall’oleolito, si può ottenere anche una pomata, aggiungendo a 100 g di olio, 20 g di cera d’api sciolta a bagnomaria, ponete in un vasetto e attendete che si solidifichi.

OMEOPATIA
Esiste anche il rimedio omeopatico, che versatilità!
Anche in omeopatia il rimedio viene prescritto per guarire tagli e ferite frastagliate e infette, ovviamente dopo attenta visita atta ad appurare lo stato in toto del paziente, comprendente tutti i sintomi fisici e psichici, e le modalità di miglioramento e peggioramento. La sensazione dolorosa, per chi necessita del rimedio, è sproporzionata rispetto alla lesione. Può essere impiegato per la cura dei tessuti perineali lacerati dopo il parto, in caso di ulcere varicose alle gambe, gambe gonfie e livide, ferite post-operatorie, rotture di muscoli o tendini e sanguinamento gengivale dopo estrazione dentale. Previene brutte cicatrici e cheloidi e la formazione di pus. I sintomi migliorano in posizione sdraiata e immobile o camminando, mentre peggiorano mangiando e con il tempo nuvoloso.

E PER FINIRE, VISTO CHE I PETALI DI CALENDULA SONO COMMESTIBILI, PROVIAMO UN RISOTTINO!

L’inizio è quello del risotto classico, fate imbiondire una cipolla e uno spicchio d’aglio in 3 o 4 cucchiai di olio evo, aggiungete il riso (la quantità in base alle persone), saltate il riso e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco. Quando il vino sarà evaporato continuate a mescolare aggiungendo brodo vegetale. I fiori di calendula andranno aggiunti a cottura quasi ultimata. Una manciata di petali è sufficiente per 3 persone, quindi regolatevi e sperimentate.


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Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove, solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.




venerdì 1 maggio 2015

ZUCCHINE: PROPRIETA’, BENEFICI e USO IN CUCINA

ZUCCHINE, ricche di POTASSIO, VITAMINE, FERRO e CALCIO, contengono LUTEINA, ANTIOSSIDANTE che PROTEGGE L’INVECCHIAMENTO della RETINA.
IN CUCINA, COTTE O CRUDE? Idee e ricette.

La ZUCCHINA appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, come la zucca, il cetriolo, il melone e ne esistono veramente tante varietà di forme diverse. Le più diffuse sono a forma cilindrica ma se ne trovano anche tonde; la buccia può essere verde chiaro come la romanesca o verde scuro come lo zucchino di Milano,  gialla o bianca. E’ una pianta annuale con fusto erbaceo strisciante o rampicante, teme il freddo e poiché si riproduce per impollinazione naturale, non raccogliete tutti i fiori maschili.  I fiori della zucchina, molto amati fritti in pastella, sono quelli maschili, cioè quelli che si sviluppano lungo un gambo proprio, e non quelli femminili che si trovano alle estremità della zucchina; vanno privati del pistillo prima di essere cucinati.

 COME SCEGLIERLE
Sicuramente non devono presentare segni o ammaccature, devono essere ben sode e non molli ed è meglio sceglierle piccole perché contengono meno semi. Anche i fiori di zucchina, che si raccolgono chiusi,  al mattino, vengono venduti chiusi al supermercato, ed è ovvio che devono presentarsi croccanti e non mollicci, segno d’invecchiamento.

QUALI SONO LE PROPRIETA’ DELLA ZUCCHINA E COSA CONTIENE
La zucchina è un ortaggio composto principalmente da acqua, ben  il 95%, con pochissime calorie, ecco spiegato il motivo per cui è tanto cara alle diete ipocaloriche. Scarso è l’apporto proteico, le fibre non sono presenti in grande quantità, i grassi quasi assenti (0,1%), e le VITAMINE presenti sono la A, la C, la E alcune del gruppo B e acido folico (B9). Il POTASSIO, utile per la ritenzione idrica e per la prevenzione dei calcoli renali, spicca fra i minerali presenti,  ma sono presenti anche il FERRO, il FOSFORO, il CALCIO e il MANGANESE. Le zucchine contengono LUTEINA (nella buccia), sostanza con proprietà antiossidante che protegge la vista dai raggi nocivi UV e previene la degenerazione maculare dovuta all’invecchiamento.
A tutto questo aggiungete che le zucchine, fra gli ortaggi,  sono le PIU’ DIGERIBILI, attenzione comunque ai condimenti utilizzati perché la polpa delle zucchine tende ad assorbire tutto. Consigliate a chi ha problemi digestivi e di stomaco, leggermente lassative, regolano le funzioni intestinali.

LE ZUCCHINE IN CUCINA
Le zucchine sono molto versatili, in cucina si utilizzano sia cotte che crude anche se più spesso se ne parla in ricette che prevedono la cottura.
Alcuni spunti per le ZUCCHINE COTTE, prevedono la frittura, per esempio in sostituzione delle melanzane nella parmigiana e se volete ottenere un piatto più leggero basta grigliarle. In sostituzione della mozzarella si può utilizzare il tofu o salse vegetali, insaporendo con basilico fresco, semi di sesamo e pinoli tostati.
Le zucchine si adattano ad essere scavate e successivamente riempite con ricotta, basilico e pecorino. Le torte salate sono innumerevoli, con  parmigiano, ma anche in associazione ad altre verdure come i peperoni o le melanzane, abbondate con il basilico e aggiungete dei pinoli, proteine vegetali che completano il piatto.

ZUCCHINE CRUDE
Io le utilizzo spesso crude, mantengono inalterate le proprietà, le acquisto BIO e le utilizzo subito perché non hanno una lunga resistenza.

CARPACCIO DI ZUCCHINE
Si prepara un’emulsione con olio evo (extra vergine di oliva), sale o gomasio e limone. Spazzolate bene, lavate le zucchine e tagliate le due estremità, poi con un pela-patate tagliatela per il lungo, ottenendo delle sottili lamelle da disporre su un piatto. Irrorate il carpaccio di zucchine con l’emulsione d’olio e aggiungete delle scaglie di parmigiano o pecorino, pinoli tostati o al naturale e lasciate in frigorifero per almeno due ore. Io aggiungo anche della rucola fresca spezzettata grossolanamente prima di servire.

INSALATA DI ZUCCHINE e PINOLI
Le zucchine fresche, tagliate a julienne, potete aggiungerle a tutte le vostre insalate, vale anche per i fiori che devono essere privati del pistillo. L’insalata che vi propongo, e che spesso in estate preparo con le zucchine del mio orto, è arricchita, oltre che dalle zucchine, dalle carote a julienne, dalla valeriana,  qualche filo di erba cipollina, qualche pomodorino datterino e pinoli o noci spezzettate. Si può condire a piacere con olio evo, sale e limone (aumenta l’assorbimento del ferro) oppure un goccio di aceto di mele. Quando voglio strafare, aggiungo un cucchiaio di maionese o yogurt naturale.

INSALATA DI ZUCCHINE, SESAMO E PEPERONCINO
Dopo aver tagliato a julienne 2 zucchine, ma dipende sempre dal numero dei commensali e dal gusto personale (per questo non inserisco pesi e misure), aggiungete una o due cipolline dolci tagliate finemente. Pestate 1 cucchiaio di semi di sesamo in un mortaio e aggiungeteli a mezzo vasetto di yogurt naturale, un goccio d’olio evo e un pizzico di peperoncino piccante macinato, versate la salsa sulle zucchine e cipolle, e lasciate in frigorifero  per qualche ora prima di servire. Una variante prevede l’uso di pinoli e basilico fresco in sostituzione al sesamo.

PESTO Di ZUCCHINE
Frullate zucchine, pinoli, basilico, aglio e pecorino. Condite la pasta aggiungendo un cucchiaio di ricotta per renderlo più cremoso.
Non è un pesto, ma è gustoso: passare prima le zucchine in olio e aggiungere gli altri ingredienti, pinoli, aglio, pecorino e basilico frullati.

Naturalmente non potevo dimenticare i fiori di zucchina fritti  in pastella: “è la morte sua”.  Per la pastella, in alternativa all’uovo, utilizzate l’acqua gassata, ma volendo preservare il nostro stomaco e la linea, si possono gustare ripieni, al forno  o saltati in olio a cui aggiungere dei pomodorini per un gustoso sughetto.

Scritto da Angela Ballarati
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sabato 25 aprile 2015

TARASSACO. PROPRIETA', USO IN CUCINA e OLIO DI TARASSACO

TARASSACO, proprietà e virtù di una  spontanea, curativa e commestibile, che la natura ci offre in primavera, la stagione della depurazione, ma che si mantiene vitale, clima permettendo, tutto l'anno






VIRTU’, PROPRIETA’, USO IN CUCINA  e OLIO DI TARASSACO

Il tarassaco, dente di leone o soffione, è una piccola pianta perenne che può raggiungere l’altezza di 40 cm, considerata infestante perchè si riproduce molto facilmente. Le foglie sono lanceolate con frastagliature e i fiori, di un bel giallo vivo, dopo la fioritura si trasformano in soffioni che disperdono i loro semi al primo soffio di vento. I fusti che sostengono i fiori, contengono una linfa lattiginosa che può provocare irritazione. E’ una pianta ricercata dal bestiame, lepri, conigli e uccelli perché ricca di proprietà salutari. Molto comune nei prati, nei luoghi incolti, in pianura e in montagna nelle zone temperate, è ritenuta infestante.


COSA CONTIENE

La pianta è ricca di clorofilla, che unitamente ai carotenoidi, conferisce proprietà antiossidanti e antianemiche. Contiene carotenoidi, enzimi, flavonoidi, glucosidi, resine, triterpeni e tannini, sali minerali come il potassio e il ferro e vitamine. Le vitamine contenute sono la A (100 g di tarassaco ne contengono tre volte la dose giornaliera consigliata), la vitamina C, la D e vitamine del gruppo B. L’amaro della pianta è conferito dalla taraxicina che stimola le funzioni della bile, per questo motivo esercita un’azione depurativa e disintossicante.


QUALI SONO LE PROPRIETA’ DEL TARASSACO E QUANDO E’ UTILE

-      DEPURATIVO, DISINTOSSICANTE, RIMINERALIZZANTE e  ANTIOSSIDANTE. In primavera si possono aggiungere alle insalate delle foglie tenere di tarassaco, iniziate con piccole quantità. La cottura ne riduce notevolmente il contenuto vitaminico.

-      INSUFFICIENZA BILIARE ed EPATICA. I triterpeni contenuti attivano la cistifellea e stimolano la secrezione biliare con azione epatoprotettiva. La tintura madre di tarassaco, viene assunta in via preventiva  o in caso di micro calcoli, ma è sconsigliata in caso di stati infiammatori, occlusione e calcolosi biliare. In questi casi è d’obbligo il parere medico. Al rizoma, in particolare, è attribuito l’effetto colagogo  e il contenuto di inulina, una fibra, lo rende utile in caso di stitichezza.

-      STITICHEZZA, stimolando la secrezione della bile determina un aumento dei sali biliari che favoriscono l’evacuazione. Utile in casi ove i lassativi, che aumentano i movimenti intestinali, sono controindicati, possibile è anche l’assunzione della tintura madre.

-      RITENZIONE IDRICA, CELLULITE e IPERTENSIONE. L’azione diuretica (è chiamato anche “piscialetto) e depurativa della pianta aiuta in caso di ritenzione idrica. Il tarassaco contiene potassio e quindi ne reintegra la perdita, rispetto ad altri diuretici. Oltre a introdurre nelle preparazioni culinarie le foglie fresche e tenere di tarassaco, si può bere  l’infuso. Si prepara con mezzo litro di acqua bollente a cui aggiungerete 10-15 grammi di foglie precedentemente ben lavate (20-25 grammi per un litro d’acqua). Lasciare in infusione per 15 minuti, quindi filtrare e dolcificare (è amaro) con un cucchiaino di miele. Mettetelo in un thermos e bevetelo caldo, a piccole dosi, nell’arco della giornata.  Anche il rizoma ha effetti diuretici, ma prima deve essere essiccato. Un decotto con la radice si ottiene mettendo a bollire per 10 minuti 5 grammi di radice essiccata, lasciate riposare per 10 minuti e filtrate.

-      PROBLEMATICHE della PELLE. L’azione depurativa esercitata può migliorare l’aspetto cutaneo. Anche in questo caso, oltre al consumo della pianta fresca è possibile assumere la tintura madre.

-      La tisana di tarassaco aiuta in caso di DIGESTIONE DIFFICILE e DISPEPSIA (flatulenza e sensazione di pienezza). Attenzione in caso di gastrite, i principi amari del tarassaco possono provocare iperacidità.

-      Utile nei casi di IPOACIDITA’ GASTRICA e INAPPETENZA.

-      ANTITUMORALE. Il contenuto vitaminico (vitamine A e C) in associazione con gli altri principi ad azione antinfiammatoria, esercitando un’azione antiossidante, contrastano l’azione dei radicali liberi, che in eccesso producono danno cellulare, invecchiamento cellulare e stress ossidativo, imputato come causa o concausa di patologie degenerative e cancro.

-      MACCHIE SULLE PELLE ed EFELIDI possono essere schiarite applicando, due volte al giorno per 15 minuti, una garzina imbevuta nella tisana di foglie di tarassaco. Applicare  fino a miglioramento. Essendo depurativa apporta benefici anche in caso di eczemi.


IL TARASSACO IN CUCINA

INSALATE. Le foglie tenere possono essere aggiunte all’insalata verde, si possono aggiungere carote a julienne, pomodorini, zucchine a julienne, sbizzarritevi. Il condimento ideale? Olio evo (extra vergine di oliva), sale e aceto di mele o glassa all’aceto balsamico.

TARASSACO e PATATE
Lessate le patate con la buccia, spellatele e tagliatele a cubetti, aggiungete le foglie di tarassaco, un’altra insalatina a piacere e condite con olio evo, sale e aceto di mele. Le patate e anche la cicoria attenuano l’amaro del tarassaco.
Le foglie fresche tritate grossolanamente possono essere stufate con aglio e olio, aggiunte ai minestroni, nelle torte salate o saltate con le uova.

I FIORI di tarassaco sono commestibili, potete aggiungerli alle vostre insalate o friggerli dopo averli passati in pastella con uovo, latte o acqua, farina e sale. I fiori si raccolgono appena aperti, le foglie prima della fioritura, quelle tenere, ma è possibile che in autunno o tutto l'anno, dipende dal clima, la pianta sia ancora vitale, anche se le foglie, magari non  tenere,  richiedano la cottura. Anche le radici si raccolgono a Novembre e si consumano crude come un vegetale da radice.


OLIO DI TARASSACO FAI-DA-TE

Il tarassaco è ovunque, assicuratevi che sia tarassaco, e raccoglietelo in luoghi lontani da smog (quindi non a bordo strada) e altre contaminazioni.
Raccogliete 3 manciate di fiori, lavateli delicatamente e tamponateli con carta assorbente. Lasciateli  seccare al sole per  2 o 3 giorni, in una cassetta foderata con un canovaccio, e poi versateli in un vasetto di vetro aggiungendo olio extravergine di oliva, il rapporto del mio olio è di 1:5 (una parte di fiori e 5 di olio). Scaldate lentamente  il recipiente a bagnomaria, prima della bollitura spegnete il fuoco e lasciate raffreddare all’interno della pentola.  Riponete a macerare al buio per 3 settimane, girando il vasetto giornalmente. Filtrate con l’aiuto di un canovaccio, strizzatelo bene, e versate l’olio ottenuto in una bottiglia di vetro scuro

L’olio di fiori di tarassaco è ideale per i massaggi, in caso di dolori articolari e muscolari, ma funziona anche sulla pelle, per migliorare il colorito e depurare la pelle, l’olio di oliva poi è dermoaffine. 

L’olio si conserva per circa un anno in luogo asciutto e buio. E se non gradite l’untuosità dell’olio, aggiungendo 20 g di cera  d’api (antidolorifica), sciolta a bagnomaria, a 80 g di olio di fiori di tarassaco otterrete una crema.


CONTROINDICAZIONI. Essendo un diuretico potrebbe aumentare l’effetto se si assumono diuretici, con effetti ipotensivi. E’ sconsigliato in caso di ulcera, gastrite e in caso di calcolosi biliare. Può interagire con i farmaci antinfiammatori per cui consultare il medico per l’uso terapeutico.

Scritto da Angela Ballarati
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Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove, solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. 

domenica 19 aprile 2015

MANDORLE, NOCCIOLE, ARACHIDI e PINOLI, PROPRIETA' E BENEFICI

FRUTTA SECCA o SEMI OLEOSI, UNA SFERZATA DI SALUTARE ENERGIA.
MANDORLE, NOCCIOLE, ARACHIDI e PINOLI ... ricchi di minerali e vitamine antiossidanti
Qualche ricetta sfiziosa e veloce per utilizzarli


I semi oleosi, spesso chiamati frutta secca, comprendono le mandorle, le noci, gli anacardi, le nocciole, i pinoli, le arachidi … svolgono un’azione benefica sul sistema cardiovascolare per la presenza di grassi insaturi e polinsaturi, sono in grado di ridurre il colesterolo LDL (quello cattivo), sono energizzanti,  rimineralizzanti, contengono proteine vegetali e fibre. Aumentano il senso di sazietà e anche se sono molto calorici, vengono consigliati, con moderazione, anche agli obesi. I grassi essenziali di cui sono ricchi li rendono preziosi per gli studenti, migliorano l’attenzione e l’apprendimento. Consumati lontano dai pasti, costituiscono un ottimo spuntino.

MANDORLE
Le mandorle, come le noci, sono un alimento molto energetico, infatti 100g di mandorle secche forniscono 600 calorie.
COSA CONTENGONO
Oltre ad avere un alto contenuto di grassi monoinsaturi, le mandorle contengono una notevole percentuale di proteine e di vitamine. Meno grasse delle noci sono, fra tutti i semi oleosi, quelle con il più alto contenuto di vitamina B2, importante per il mantenimento in buona salute delle mucose respiratorie, del sistema nervoso,  della pelle e degli occhi. La vitamina B2,  attiva degli enzimi, rinforza le difese immunitarie ed è necessario integrarla giornalmente perché l’organismo non la immagazzina;  il consumo di alcolici, tabacco e zucchero in eccesso ne riduce l’assorbimento. E’ presente anche la vitamina E, nota come antiossidante.  Le mandorle sono rimineralizzanti, ricche in fosforo, ferro, zinco ma anche calcio, magnesio, manganese e rame. Il contenuto in fibre è il più alto fra la frutta secca. Forniscono un enzima molto prezioso, l’emulsina, necessaria alla digestione dei cereali.
PROPRIETA’
-         Contrastano i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
-         Rimineralizzanti, molto utili per le donne in gravidanza, nell’allattamento, nella convalescenza, ma anche per gli studenti e gli sportivi. Sei o sette  mandorle e un frutto rappresentano uno spuntino ideale.
-         Consigliate in caso di osteoporosi o in menopausa per l’apporto di calcio, magnesio e fosforo.
-         Prevengono il diabete.
-         Contrastano l’anemia per la presenza di ferro e vitamina B2  che ne aiuta l’assorbimento.
-         Sono alcalinizzanti.
-         L’OLIO DI MANDORLE dolci, ottenuto dalla spremiture delle mandorle, per uso interno facilita l’evacuazione e per uso esterno viene applicato in caso di prurito e scottature, per la sua azione emolliente, nutriente  ed antinfiammatoria.  Perfetto per tutte le pelli secche, rappresenta un ottimo olio vettore per gli oli essenziali.
-         LATTE DI MANDORLE. Bevanda energetica preparata con le mandorle. Auto-produrla è semplicissimo e presenta il vantaggio di mantenere intatte, sia la freschezza che i nutrienti.  Ha proprietà antidepressive, antinfiammatorie e rinfrescanti. Io utilizzo le mandorle non pelate, perché anche nella pellicina sono contenute sostanze nutritive.
LATTE DI MANDORLE. Ingredienti: 150 g di mandorle, 800 ml di acqua e 2 cucchiai di succo d’acero o di agave (in sostituzione di 30 g di zucchero). Frullate le mandorle con lo sciroppo e l’acqua fino ad ottenere una poltiglia. Filtrate quindi in una capiente ciotola dove avrete posizionato uno scolapasta e un canovaccio, strizzate bene la poltiglia all’interno del canovaccio e riponete il liquido in bottiglia e conservate in frigorifero. Deve essere consumato entro 3/4 giorni. L’okara, cioè la poltiglia rimasta, è ideale per torte (mandorle e carote) o biscotti.

NOCCIOLE
Il nocciolo cresce spontaneo nei boschi, in collina e in montagna ma è ampiamente coltivato. Come il resto della frutta secca è altamente energetico, quindi da consumare in piccole quantità, soprattutto in regimi dietetici ipocalorici.
COSA CONTENGONO
Le calorie fornite da 100 g di nocciole sono leggermente inferiori (625 cal per 100 g) a quelle delle noci, ma superiori a quelle delle mandorle, le meno caloriche fra la frutta secca. I grassi costituiscono il 63% e sono costituiti in maggioranza da acido oleico (omega-9, quello dell’olio di oliva) e da Omega-3 e 6. Notevole è il contenuto di Vitamine, in particolare la E e quelle del gruppo B, e sali minerali come il rame, il ferro, il calcio, magnesio, lo zinco e il manganese. Notevole il contenuto in fibre.
PROPRIETA’
-         Contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo (5 o 6 nocciole al giorno).
-         Sono antiossidanti,  per il contenuto vitaminico.
-         Ottime come spuntino energetico, unite ad un frutto.
-         Sono un blando lassativo per le fibre contenute.
-         Si utilizzano anche le foglie del nocciolo (in erboristeria) nei decotti, utili per infiammazioni alla gola, applicati con pezzuole imbevute per le couperose e i punti neri, per tonificare le vene in caso di varici e in caso di emorroidi (semicupio).
-         Come alimento, le nocciole, si consumano al naturale o con una leggera tostatura. Vengono utilizzate nei prodotti dolciari, creme spalmabili, gelati.
TORTA RAPIDA DI NOCCIOLE.
Ingredienti: 200 g di nocciole, 50 g di mandorle, 70 g di farina integrale, 180 g di farina 00, 250 g di zucchero, 200 g di burro, 2 uova , 1 tuorlo, una bustina di vanillina. Tritare le nocciole e le mandorle finemente e aggiungere la farina, lo zucchero, la vanillina e il burro precedentemente ammorbidito a fuoco moderato, lavorare l’impasto e aggiungere le uova. Il composto risulterà molto morbido, foderare con la carta forno una tortiera e cuocere in forno a 180° per 40 minuti. Le mandorle si possono sostituire con le noci.


PINOLI
I pinoli sono i semi del pino domestico che cresce lungo le riviere del Mediterraneo e si trovano all’interno di gusci racchiusi nelle pigne. Si raccolgono in tarda estate.
COSA CONTENGONO
Sono il frutto secco con il più alto contenuto di proteine, il 31%, molto elevata è anche la quantità di grassi.
PROPRIETA’
-         Per il contenuto proteico e di grassi, aggiunti al riso o alla pasta conferiscono completezza, dal punto di vista nutritivo.
-         Nella tradizione venivano utilizzati per le malattie respiratorie, poi sostituiti da piante più efficaci.
-         Come alimento sono utilizzati in una grande varietà di preparazioni, salate e dolci. Possono essere utilizzati freschi ma anche tostati.

-         Peperoni alla palermitana. Ricetta veloce e sfiziosissima. Tagliate 3 peperoni rossi e gialli in piccoli pezzi (io li sbuccio con il pelapatate per renderli più digeribili), aggiungete una cipolla tagliata ad anelli (magari di tropea), una manciata di uvetta sultanina ammollata e una manciata di pinoli. Condite con abbondante olio evo e sale, versate in una pirofila e cospargete la superficie con pangrattato. Ponete in forno a 180° per mezz’ora circa, togliete la pirofila e cospargete con una manciata di parmigiano. Infornate nuovamente fino a doratura.

ARACHIDI
La pianta delle arachidi è una leguminosa, quindi diversa dai semi oleosi, con alte concentrazione di proteine, ha forma di cespuglio e il frutto cresce nel sottosuolo. Quelle a cui siamo abituati sono le arachidi tostate, le noccioline o spagnolette per intenderci, peccato che l’operazione di tostatura riduca a circa la metà, le vitamine, eccezion fatta per la PP (B3).
Attenzione particolare per gli allergici.
COSA CONTENGONO
E’ principalmente fonte di grassi insaturi (soprattutto acido oleico) e proteine. Il contenuto in sali minerali è elevato, magnesio, ferro, rame, manganese, zinco, fosforo e discreto è l’apporto vitaminico, soprattutto vitamine del gruppo B,  tiamina o vitamina B1 e vitamina B2 o riboflavina, ma anche vitamina E.
PROPRIETA’
-         Alimento molto energetico è adatto, al naturale o sotto forma di crema, in caso di stanchezza fisica e cali di energia. Si trova spesso nella cucina orientale, in vari piatti salati e negli Stati Uniti è molto diffuso il burro di arachidi, alimento ipercalorico adatto agli sportivi. Per essere un buon burro di arachidi deve contenere il 90% di arachidi e pochi oli aggiunti.
-         Le arachidi sono ricche di proteine, soprattutto di arginina che deve essere assunta attraverso l’alimentazione. L’arginina ha un’ azione vasodilatatrice, stimola l’ormone della crescita e promuove l’aumento della massa muscolare.
-         La macrobiotica le definisce come alimento Yin, capace di contrastare disturbi come il diabete e la depressione.
-         Possono avere un effetto astringente quindi non adatto a chi ha tendenza alla stitichezza.
-         L’olio di arachidi resiste bene al calore è quindi adatto alla cottura. Sceglietelo spremuto a freddo, senza solventi, anche se io preferisco l’olio extra vergine di oliva per la cottura.


CONSERVAZIONE. Gli acidi grassi presenti irrancidiscono facilmente alla luce, per cui è buona norma conservarli lontano da fonti di calore e luce, in luogo asciutto. Se presentano un gusto amarognolo i grassi sono deteriorati. Potete metterli in contenitori di vetro e conservarli in frigorifero. 

Brevi considerazioni sulla frutta secca. 
La frutta secca costituisce un ottimo alimento, energetico e con molte proprietà, ma stimola l'istamina, composto azotato che riveste un ruolo importante nella risposta infiammatoria e nelle allergie, quindi attenzione agli allergici e a chi deve tenere sotto controllo l'infiammazione.


Scritto da Angela Ballarati
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Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove, solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.











martedì 14 aprile 2015

MENOPAUSA E ALIMENTAZIONE 7, RIMEDI OMEOPATICI.

VAMPATE, TACHICARDIA, SBALZI D’UMORE, IRRITABILITA’, NERVOSISMO … SUGGERIMENTI PER SUPERARE IL DISAGIO DELLE VAMPATE E L’AIUTO DELL’OMEOPATIA



Ho già detto che la menopausa non è una malattia?  Sì, l’ho già detto e che è stata definita come “la giovinezza della vecchiaia”? Eh sì, è il momento della libertà e della voglia di ricominciare, magari è necessario un po’ di tempo per metabolizzare il cambiamento, ma ci si arriva, magari con al fianco un partner su cui poter contare, che ci sostenga e comprenda. Intanto, ecco alcuni suggerimenti pratici su come attutire il disagio delle vampate e alcuni rimedi omeopatici che possono rendere l’idea dell’azione complessa e completa dell’omeopatia.

COME AIUTARSI IN CASO DI VAMPATE

Le vampate sono improvvise sensazioni di calore al viso, al collo e al petto, a volte concomitanti o precedute da un’accelerazione del battito cardiaco, tachicardia. Dopo il calore, in genere, si ha una sensazione di freddo e sudore freddo, durano qualche minuto, in pubblico sono imbarazzanti ma non invalidanti e poi sono destinate a diminuire e scomparire. Molto spesso si acuiscono in donne molto emotive. Piccoli espedienti pratici aiutano a sentire meno il disagio. 

Per esempio:
·       -  usare biancheria e lenzuola di cotone, che facilitano la traspirazione;

·        vestirsi a strati;

·       -  ridurre il consumo di zucchero, di sigarette e di alcol;

·       -  limitare il consumo di cibi piccanti e bevande eccitanti come il tè o il caffè;

·       -  se sopraggiungono durante la notte, non fatevi sopraffare dall’ansia di riaddormentarsi, leggete;

·       -  gli esercizi di rilassamento e lo yoga, aiutano a pacificare l’ansia e a prendere le giuste distanze dal problema, ritagliatevi 15 minuti al giorno, ne beneficerete da subito;

·       -  alcune situazioni aumentano le vampate, individuarle e cercare un’alternativa vi sarà utile;

·        - in caso di vampata mettete i polsi sotto l’acqua fresca o toccate qualcosa di freddo;

·      -   mettete, in 25 ml di olio di mandorle dolci, 7 gocce di geranio, 7 di salvia e 7 di lavanda che calma l’ansia, inalatene i vapori in caso di vampate . Aiuta a superare la vampata.


RIMEDI OMEOPATICI

Il rimedio, in omeopatia, non è paragonabile al farmaco, non sopprime uno o più sintomi, non è questo il suo fine.

Il fine dell’omeopatia, che si occupa della persona nella sua totalità,  è il riequilibrio del paziente, inteso come corpo e anima

Importante, nel colloquio con il medico omeopata, sono i sintomi fisici ma anche il comportamento, lo stato d’animo, le sensazioni, come un determinato sintomo può migliorare (un sorso d’acqua quando si ha la tosse, ad esempio) o peggiorare. 
Alcuni rimedi sono più frequentemente utilizzati in menopausa, e di seguito, alcune note di carattere generale possono fornire un aiuto, per una maggiore comprensione dell’azione completa del rimedio e stimolo per rivolgersi ad un omeopata. 
Sconsigliato il fai-da-te, per non modificare il quadro dei sintomi.

SEPIA è uno dei rimedi principi della menopausa,  nel senso che annovera molti sintomi che appartengono al periodo. 
Il quadro di Sepia illustra una donna irritabile, soprattutto verso i propri familiari, ma che in compagnia delle amiche diventa estroversa. 
Ha facilità al pianto, spesso sente di avere qualcosa che non va e si scoraggia. Il pianto e la consolazione non portano sollievo. 
Sepia viene utilizzato, quando i sintomi mentali corrispondono, per trattare quei sintomi prodotti da squilibri ormonali, come in menopausa, ma anche disturbi digestivi come flatulenza e stipsi. 
Sepia ha i tratti del volto appesantiti, cadenti, soffre di prolassi viscerali presenta spossatezza emotiva e fisica, e delle vampate di calore che salgono verso il viso ma senza grande rossore. 
I sintomi migliorano col calore, con il movimento intenso, con l’aria fresca e peggiorano al mattino, prima delle mestruazioni e con la menopausa.

LACHESIS è una persona molto loquace, ambiziosa, creativa che mal sopporta le limitazioni, sia fisiche, come possono essere gli abiti stretti, in particolar modo le maglie a collo alto o le cravatte, sia mentali, come un legame affettivo diventato troppo stretto. 
Possono essere molto gelosi, diffidenti ed egocentrici, ed essere vittime di depressione. Lamentano vampate al volto con cefalea congestizia, tachicardia, soffrono di insufficienza circolatoria, vene varicose e tendono all’ipertensione. 
Oltre ai sintomi menopausali,  quando il quadro globale corrisponde, viene impiegato anche per le mestruazioni dolorose e la sindrome premestruale, con vampate di calore e bruschi cambiamenti d’umore. 
I sintomi fisici si localizzano soprattutto nella parte sinistra del corpo, migliorano con l’aria fresca, con le bevande fredde, espellendo i secreti naturali e mangiando, mentre  peggiorano con il calore, dormendo, con il contatto, con la menopausa e con le bevande alcoliche.

CIMICIFUGA è un rimedio prevalentemente femminile, per donne che oscillano tra l’ipereccitazione e la depressione. 
Molto emotive, hanno paura della morte e della pazzia. 
Cattivo umore alternato a  stati di euforia e loquacità che peggiora in menopausa. Vampate di calore, svenimenti, depressione e paure irrazionali durante la menopausa. Sintomi come insonnia, nausea e vomito in gravidanza e disturbi mestruali, associati a paure irrazionali e depressione, fanno pensare a questo rimedio. 
I sintomi migliorano con l’aria aperta, con i movimenti lievi, chinando il busto e peggiorano con il freddo, con lo stress emotivo, in gravidanza e menopausa.

SULPHUR è lo zolfo, utilizzato, anticamente nella medicina popolare, per i problemi cutanei, catarri bronchiali e dolori reumatici. 
In omeopatia viene prescritto a soggetti con fervida immaginazione e inventiva ma scarso senso pratico. Sono dei filosofi che si perdono nei meandri dei loro discorsi e non concretizzano. 
Sono egocentrici,  pigri e inseguono il riconoscimento altrui, ma sono anche generosi e di temperamento allegro e giocoso. 
Sudano facilmente e non sopportano il caldo, il loro sudore presenta un odore forte, come tutte le loro secrezioni. Sulphur viene prescritto per una vasta gamma di sintomi fisici e mentali. 
In menopausa tratta le vampate di calore, sudorazione eccessiva e il prurito vaginale. Presenta numerosi problemi cutanei, soprattutto associati ad un forte prurito che peggiora lavandosi: avete presente quando uscite dalla vasca da bagno, dopo un rilassante bagno caldo e iniziate a grattarvi? Sì? Quello è il sintomo! 
Naturalmente questo non significa che siete dei sulphur.  
I disturbi cutanei vanno dall’eritema da pannolino alla crosta lattea, dall’acne alla psoriasi, varicella … anche i disturbi digestivi presentano una vasta gamma di sintomi, uno su tutti: quella sensazione di vuoto allo stomaco che prende verso le 11 di mattina.

Questo è solo un assaggio dei rimedi che presentano sintomi che si accordano con la menopausa, ma in omeopatia non si parla di sintomo di malattia ma di persona malata.



Scritto da Angela Ballarati
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