Il Papavero o rosolaccio ha proprietà sedative,
tossifughe, espettoranti e coloranti
Si fa notare ad ogni margine di strada,
nei campi di grano e negli incolti
Chi non ha mai voluto fotografare i papaveri rossi nei
campi di grano, macchie di fuoco negli incolti?
Il papavero possiede proprietà sedative, tossifughe, espettoranti e coloranti.
Il Papaver rhoeas della famiglia delle Papaveraceae
ricorda il pericoloso Papavero sonnifero (Papaver Somniferum), appartengono
alla stessa famiglia botanica,ma dal secondo si ricavano oppio e derivati, tanto utili
quanto dannosi.
Il Somniferum ha petali bianchi con leggeri riflessi rosati e
dalla sua capsula, non ancora giunta a maturazione, si ricava il lattice che
servirà a produrre oppio, molto utilizzato anche in medicina.
Il rosolaccio è da considerarsi innocuo, tanto più che si
utilizzano i petali e non le capsule (ciò non esime dalla cautela), anche se in
passato, nella medicina popolare, si utilizzavano. Infatti, le capsule
producono una succo lattiginoso con un leggero effetto narcotico per gli
alcaloidi contenuti.
La pianta
La pianta
Il papavero è un’erbacea annuale con radice fusiforme,
fusto eretto, peloso e ramificato che può raggiungere i 60 cm.
Alcuni nomi locali attribuiti sono: Papavar, Garusola in
Lombardia, Puavere in Veneto, Rusalena in Emilia, Papagnello in Campania,
Papagna in Puglia e Paparina in Sicilia.
Le foglie basali formano una fitta rosetta, sono
alterne e pelose, con peli setosi e morbidi.
Prima della fioritura i boccioli sono penduli. A
giugno-luglio compaiono i fiori, di un bel rosso acceso con una macchia nera
alla base di ciascun petalo; la corolla
è composta da quattro petali tondeggianti di colore rosso vivo e spesso
provvisti di una macchia nerastra alla base; gli stami, numerosi, sono neri.
Il frutto è una capsula ovale-oblunga con numerosi
semi neri.
Il papavero cresce
dalla zona submontana fino al mare ed è considerato infestante.
La droga, ossia la parte di interesse fitoterapico, è
costituita dai petali che si raccolgono
alla fioritura, in maggio-luglio, staccandoli delicatamente.
I petali si essiccano all’ombra e si conservano in recipienti di vetro al riparo dalla luce.
Presente nei campi di frumento (un tempo insieme ai
fiordalisi) e orzo, lo si trova a lato delle strade, fra le macerie, negli
incolti e nei fossati.
Cosa CONTIENE e quali sono le sue PROPRIETA’
Contiene acido meconico, resine, mucillagini e sostanze
coloranti.
I principi attivi sono alcaloidi, antociani, tannini e
mucillagini.
La readina è un alcaloide che conferisce proprietà
sedative ed è contenuta in tutta la pianta eccezion fatta per i semi.
Dai semi si ricava un olio composto da acido linoleico,
stearico, palmitico ed oleico.
Nelle parti aeree e nelle radici è presente la protopina,
un alcaloide, incontrato anche nella
Fumaria e nel Papavero Californiano, che sembra inibire il recettore
dell’istamina H1 e che agisce anche come analgesico (http://www.wikiwand.com/es/Protopina).
Nelle parti aeree sono contenuti sanguinaria, coptisina
(presente anche nell’escolzia o papavero californiano) e cheleritrina.
Non
presenta morfina, codeina e papaverina, tipici del papavero da oppio.
Il papavero possiede proprietà sedative, tossifughe, espettoranti, leggermente
ipnotiche e coloranti.
E’ leggermente sedativo, bechico (antiussivo), soprattutto per la pertosse
e le bronchiti acute.
Favorisce la sudorazione (proprietà diaforetica) e per uso
esterno possiede proprietà lenitive e disarrossanti.
IMPIEGHI
Infuso di papavero: lascare riposare per 10 minuti
in 2,5 dl di acqua calda 1g di papavero (petali essiccati). Trascorso il tempo
filtrate e addolcite con un cucchiaino di miele. Una tazza di sera combatte
l’insonnia e il nervosismo.
Per il mal di gola versate una tazza di acqua bollente su
10 g di altea e 1 g di papavero (petali) per 10 minuti. Filtrate e fate
gargarismi.
Si utilizza l’infuso e lo sciroppo per l’insonnia, il nervosismo,
l’eccitazione, l’ansia, la tosse e la bronchite.
Per uso esterno si consigliano le compresse imbevute dell’infuso:
per il mal di denti, per la pelle arrossata o per uso cosmetico come antirughe.
In cucina si utilizzano i giovani germogli crudi in
insalata oppure saltati in padella, fritti in pastella o in minestre e risotti.
In Friuli le foglie intorno alla radice, raccolte prima della fioritura, si
lessano e si passano in padella. Il sapore è delicato e leggermente amarognolo.
Crude,con altre verdure e condite con olio sale e limone sono una gustosa
insalata. In Romagna si utilizzano crude dopo averle tritate e lasciate
macerare sotto sale per 24/36 ore, dopo averle strizzate si utilizzano per fare
da ripieno al famoso “Cassone”.
Messèguè scrive del papavero: “… sorriso vermiglio che
la natura in festa rivolge agli uomini … lo vedo come simbolo della vita, della
gioia, dell’appagamento e della felicità.
… i semi raccolti nelle capsule sono considerati lievemente
narcotici, sudoriferi, espettoranti e calmanti. I fiori di papavero sono uno
degli ingredienti della celebre Tisana dei 4 fiori, insieme con piede di gatto
(Antennaria), malva e farfara. Raccomando questa preparazione a tutti i
sofferenti di disturbi respiratori, ai bronchi, alla faringe e al retro-bocca.
Usate il papavero per curare le insonnie, per combattere
il nervosismo, l’ansietà, l’angoscia, gli spasmi di stomaco e dell’intestino
come pure tutti i dolori di origine nervosa (nevralgie facciali, degli arti
ecc.).
Fateli essiccare rapidamente all’aria su della carta o su
un telo … se dovessero scolorirsi o tendere al nero, sarebbe segno che sono
stati esposti all’umidità e che si sono sciupati. Bene essiccati, li
conserverete in barattoli a chiusura ermetica.”
CURIOSITA’
Le proprietà
coloranti del Rosolaccio sono dovute principalmente alla presenza nei
petali di antociani dal colore rosso vinoso che in passato sono stati sfruttati
dalle donne per truccare le labbra e le guance.
Nella medicina popolare
è stato utilizzato come sedativo per i bambini, per indurre il sonno e per
diminuire la febbre catarrale e reumatica. Si preparavano degli infusi con 4 o
5 petali.
I semi di papavero
che comunemente vengono aggiunti alle insalate, venduti nei negozi di
alimentazione naturale, non hanno nulla a che vedere con il Papaver Rhoeas, ma
sono i semi del Papaver nigrum e del Papaver setigerum dal cui baccello, una
volta che il fiore è secco, si ricavano i semi.
C’è chi lo vuole originario della Bulgaria o della
Turchia, ma è stato ritrovato anche nelle tombe egizie. I greci mangiavano le
giovani foglie in insalata.
Il nome papavero deriva dalla lingua celtica “Papa” che significa pappa perché si
miscelava l’estratto o il succo del papavero rosso alla pappa dei bambini per
indurre il sonno e rhoeas significa “cado” e fa riferimento alla precoce caduta
dei petali.
Nel mondo anglosassone è dedicato alla memoria delle
vittime sui campi di battaglia, della prima e della seconda guerra mondiale, in
ricordo dei caduti.
A questo si ispirò De Andrè per la canzone “La guerra di
Piero”.
Dormi sepolto in un campo
di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.
(Fabrizio De André)
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.
(Fabrizio De André)
AVVERTENZE. Il rosolaccio non
ha nulla a che vedere con i papaveri da oppio, ma in dosi elevate può causare
intossicazioni e avvelenamenti. In mancanza di precise conoscenze di ordine
chimico e farmacologico le capsule non vanno assolutamente utilizzate. In
generale è innocuo, ma è sconsigliato in gravidanza e allattamento. Chiedere
sempre il parere medico. Non utilizzare in associazione ad altre sostanze
ipnotico-sedative.
Scritto da Angela Ballarati
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