lunedì 31 agosto 2015

GRANO SARACENO: proprietà e benefici di un grano senza glutine, adatto per chi soffre di celiachia

GRANO SARACENO "cereale" senza GLUTINE per chi è affetto da CELIACHIA e non solo
Ottimo nelle convalescenze e per gli sportivi
Come utilizzarlo in cucina


Il grano saraceno, Polygonum fagopyrum, non è una graminacea come i cereali, appartiene alla famiglia delle Poligonaceae, non è una nemmeno una leguminosa, ma possiede caratteristiche sia dei cereali che delle leguminose . Si può definire un legume “leggero” o un cereale molto nutriente.
Il grano saraceno è privo di glutine e questo è il motivo per cui se ne possono cibare anche coloro che sono affetti da celiachia, infatti rappresenta un’alternativa nutriente al riso.
Il grano saraceno è originario dell’Asia, si è diffuso in Europa e poi negli Stati Uniti. Prodotto ed esportato da Russia, Polonia, Stati Uniti, Canada e Francia, trova impiego in molti piatti tradizionali.
E’ una piantina alta circa 80 cm, con fusto rossiccio, vuoto all’interno, con fiori bianchi o rosa e foglie a forma di cuore. I piccoli semi piramidali, raccolti in una spiga, vengono liberati dal rivestimento e ridotti in farina di color grigio cenere. Vengono utilizzati per un gran numero di preparazioni culinarie come per i cereali, per questo sono considerati cereali a tutti gli effetti, pur essendo privi di glutine.
Le piantine vengono essiccate per 10/20 giorni e raccolte quando i frutti raggiungono una colorazione scura.

Il grano saraceno cresce anche nei climi freddi, dove l’orzo, il grano e nemmeno la segale possono essere coltivati. In Italia veniva coltivato nelle valli alpine, soprattutto in Valtellina, oggi la farina è per la maggior parte importata.

COSA CONTIENE e QUALI SONO I BENEFICI
Il grano saraceno è un legume con un buon potere nutritivo. 
Ha un elevato contenuto di amido, circa il 70%, e un buon apporto proteico, circa il 18%, contiene una discreta quantità di lisina, un aminoacido essenziale che scarseggia nei cereali. 
Rispetto ai cereali possiede un più alto contenuto in calcio e altri minerali presenti sono il ferro, lo zinco, il rame, il potassio e il selenio che protegge le cellule, i globuli rossi e le membrane cellulari dai radicali liberi.
Contiene flavonoidi che hanno azione antiossidante.
Sono presenti principalmente vitamine del gruppo B, la B1, la B2, la B5 e la vitamina PP (niacina), che per la sua proprietà di rafforzare i vasi sanguigni, gli è valsa la fama di alimento che protegge le vene. Ai benefici della vitamina PP, nel rafforzare le pareti dei capillari, si aggiungono quelli della rutina, antiossidante che migliora il microcircolo.  
Le proteine contenute hanno un buon valore biologico, cioè hanno una bioassorbibilità del 90%, contiene aminoacidi essenziali come lisina e triptofano e aminoacidi contenenti zolfo.
I lipidi sono composti sia da acidi grassi saturi che monoinsaturi e polinsaturi.
Essendo considerato un alimento altamente energetico, il grano saraceno è utile in convalescenza, in gravidanza e per gli sportivi.
Sono in corso studi promettenti, sulle sue proprietà, per la riduzione del colesterolo e per il trattamento del diabete di tipo II.

COME UTILIZZARLO in CUCINA?
Il grano saraceno può essere utilizzato, più o meno, come il riso. Si consuma nei minestroni di verdure e la farina si utilizza per la polenta saracena, i pizzoccheri, in Francia sono famose le crespelle.
Preparate un brodo vegetale, una parte di grano saraceno e due di acqua, portate a ebollizione e, dopo aver sciacquato per bene il grano sotto acqua corrente, aggiungetelo al brodo cuocendolo per circa 25/30 minuti.

Nel KASHA (grano saraceno tostato) viene tostato per qualche minuto in una casseruola, mescolando in continuazione, fino a quando emana un odore di noci,  si aggiunge acqua bollente salata (2 bicchieri di acqua per 1 bicchiere di grano) e si cuoce per 25 minuti a fuoco basso. Dopo aver spento il fuoco, si lascia riposare per 5 minuti e si condisce con prezzemolo tritato, un filo di olio extra vergine di oliva e qualche goccia di tamari. 
Può essere accompagnato anche da verdure al vapore.
La farina di grano saraceno è sicuramente la forma  più utilizzata.  E’la base  per la polenta taragna, i pizzoccheri della Valtellina, la focaccia “smacafam” del Trentino, e nei negozi specializzati si trovano biscotti e pasta.

CREPES dolci di grano saraceno gluten-free e senza lattosio
Mettete in una terrina 2 rossi d’uovo, 70 ml di latte di riso, 5 cucchiai di farina colmi di grano saraceno, un cucchiaio o due di sciroppo di agave o acero, un pizzico di bicarbonato, miscelate il tutto affinché risulti senza grumi  e ponete in frigorifero a  riposare  per una mezz’ora.  Deve risultare una pastella mediamente densa, se risulta troppo densa aggiungete un po’ di latte di riso o, in caso contrario, altra farina. Unite poi i bianchi d’uovo montati a neve (mescolando dall’alto verso il basso) e cuocete in una padella antiaderente con poco olio (una variante prevede l’aggiunta di uvetta sultanina ammollata).  Il numero di crepes dipenderà dalle dimensioni che volete ottenere. Attenzione nel girarle, perché non contenendo glutine, si rompono facilmente. Potete farcire con marmellata o sciroppo d’acero, ottime per colazione!

La CREMA DI GRANO SARACENO si ottiene portando a ebollizione 2 tazze e mezza di acqua salata e versando a pioggia 4 cucchiai colmi di farina di grano saraceno. Mescolate affinchè non si formino grumi e cuocete a fuoco lento per 20 minuti.  Condite con olio extra vergine di oliva, tamari e crostini di pane tostato in forno. Perfetta nelle serate invernali.

IL GRANO SARACENO nella MEDICINA CINESE
Nella MTC il grano saraceno è utilizzato per abbassare la pressione sanguigna, per curare la stitichezza e la dilatazione dello stomaco.
E’ indicato per irrobustire le costituzioni deboli, mentre la farina cruda viene utilizzata nei casi di parassitosi intestinale.

STORIA del GRANO SARACENO
Originario dell’Asia nord-orientale arrivò in Italia, nelle campagne del veronese, agli inizi del 1500. Si ritiene che il suo nome derivi dalla consuetudine di denominare “saraceno” o “turco” tutto ciò che avesse origine straniera, ma altri rimandano il colore del chicco alla pelle bruna dei Mori. La pianta deve la sua diffusione al fatto che era in grado di crescere nelle vallate alpine; nel 1700 la coltivazione era più estesa di quella del frumento. Del grano saraceno si bollivano le foglie, consumate come gli spinaci, i semi sostituivano il riso e la “polenta bigia”, citata nei Promessi Sposi, si otteneva dalla sua farina.

ATTENZIONE, il grano saraceno è un forte allergene. L’allergia è rara in Italia e quasi esclusivamente osservabile in Valtellina, dove è molto utilizzata la farina. Inoltre va considerato il fatto che la farina di grano saraceno viene impiegata, sia dall’industria alimentare che da alcuni pizzaioli, miscelata ad altre farine per la preparazione di pizze e altri prodotti da forno.




Scritto da Angela Ballarati
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FONTI
my-personaltrainer.it/nutrizione/grano-saraceno.html - wikipedia  - Salute e benessere secondo natura   Fabbri ed. -  IAL Studio Allergologico Lombardo


martedì 4 agosto 2015

BANANE, PROPRIETA’ E BENEFICI. UTILIZZO IN CUCINA, IN COSMETICA E COME RICICLARE LA BUCCIA

LA BANANA, ricca di POTASSIO e MAGNESIO, è utile per contrastare i crampi, diarrea, acidità, fatica ...
IN CUCINA:QUALCHE DOLCE VELOCE 
IN COSMETICA: MASCHERA PER IL VISO

E LA BUCCIA??? RICICLIAMO?





L’albero del banano appartiene alla famiglia delle Musaceae, possiede enormi foglie e i frutti, le banane,  crescono a gruppi (mani) formando dei grappoli che vengono chiamati ”caschi”. 
Ne esistono molte varietà di dimensioni diverse, Il nome scientifico delle banane è Musa acuminata, Musa balbisiana o l’ibrido Musa acuminata balbisiana. La varietà più diffusa è la Cavendish, che nasce in Vietnam, ma è coltivata alle Canarie dal 1400 e in Sicilia anche se con scarsa produttività. 
Nei paesi tropicali il frutto è disponibile tutto l’anno, il banano coltivato è sterile, cioè per riprodursi necessita della talea che rende le piante più vulnerabili.
 In commercio, col termine di banana, viene indicato il frutto dalla buccia gialla, ma esistono quelle rosse, quelle con la polpa rosata e le banane baby, piccole e molto dolci,  quelle più dure e ricche d’amido sono i “platani”. La banana e il platano hanno forma simile ma diverso sapore e utilizzo, la prima è molto diffusa da noi, il platano molto meno, anche se nei supermercati molto forniti si può trovare.
La banana è un frutto climaterico, continua a maturare anche dopo la raccolta, come le pesche e le mele; è bene scegliere banane mature, con la buccia che inizia ad annerire, altrimenti lasciatele maturare a temperatura ambiente, le banane mature sono le più digeribili.
In Cina la banana è alla base di molti rimedi, è un alimento yin, che contrasta i disturbi di tipo yang (la forza positiva e solare, il giorno, il caldo, l’estate) con sintomi come la sensazione di calore, l’agitazione, i disturbi del sonno e le palpitazioni.

Perché MANGIARE le BANANE, COSA CONTENGONO?

La banana è particolarmente ricca di sali minerali: manganese, potassio, magnesio, fosforo, ferro, zinco, sodio . 
Contiene vitamine come la A, la  E e la K, in quantità minime, ma è un’ottima fonte di vitamina B6 e vitamina C. 
Fornisce circa 90 kcal per 100 g è quindi uno spuntino molto nutriente.

E’ indicata in caso di diarrea, per chi è sottoposto a lavori pesanti, sia fisici che mentali, per i bambini in crescita.

Avete notato che molti tennisti, fra un game e l’altro, addentano una banana? E’ per il suo contenuto di sodio e potassio. Con le alte temperature si perdono molto velocemente sali minerali e sostanze nutritive, quindi si è a rischio crampi e se gli elettroliti non vengono reintegrati, il rischio crampi diventa alto. 
Il sodio, il magnesio e il potassio giocano un ruolo fondamentale per contrastare la fatica e i crampi
Quindi la banana è un frutto indicato a chi pratica sport, soprattutto 40 minuti dopo l’attività fisica o prima, dato che durante l’attività il corpo non riuscirebbe ad assimilare le proprietà nutritive e questo pone qualche dubbio sul perché i tennisti ne facciano uso.

La fibra solubile presente nelle banane, la pectina, è nella parte carnosa del frutto e contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo. Le fibre sono anche considerate preventive delle patologie cardio-vascolari, allontanano il rischio di diabete perché rallentano l’assorbimento dei carboidrati, lo zucchero viene rilasciato gradualmente, senza creare picchi glicemici. Inoltre, le fibre presenti, accelerano il transito intestinale impedendo alla flora batterica nociva di proliferare, provocando disturbi al colon.

La ricchezza di potassio può aiutare in caso di pressione alta ed è riconosciuto il loro effetto antiacido in caso di gastrite.

Purtroppo le banane in commercio vengono raccolte verdi e maturate artificialmente in camere a gas (con etilene), in questo modo perdono alcune delle loro proprietà, mentre quelle essiccate sul posto le conservano. 
Vale sempre la pena di acquistarle BIO  visto che i gas usati per la maturazione penetrano nella polpa, anche se, dicono, in quantità non pericolose per la salute.

COME SI UTILIZZANO? Come alimento e non solo

ALIMENTO. Non c’è molto da dire, il loro consumo tal quale prevale su tutto, ma ci sono delle ricettine niente male, semplici, veloci e sfiziose.

BANA-BANANA. Non ho idea del nome di questo dessert-spuntino, l’ho ribattezzato così, ma chiamatelo come vi pare. Io lo preparo affettando una banana (a persona), 2 cucchiai da tè di burro chiarificato (ghee o ghi), un cucchiaino di zucchero di canna, succo di agave o di acero, la scaldo a fuoco basso in una padella antiaderente per 10 minuti. La verso nel piatto e la guarnisco con granella di nocciole o scaglie di mandorle. Si può aggiungere anche un po’ di caramello che rende più gradevole esteticamente il piatto.
Variante fritta: tagliate a rondelle la banana, passatela nella farina di cocco e friggetela.

TORTA DI MELE E BANANE

Quando le banane sono troppo mature e nessuno più le mangia io le aggiungo alla torta di mele: 4 mele golden tagliate a dadini, 1 banana tagliata a rondelle, un vasetto di yogurt, 3 vasetti di farina (utilizzato il vasetto dello yogurt), 2 uova intere, un vasetto d’olio (io suo quello extravergine di oliva), un vasetto di zucchero di canna, la scorza di un limone BIO, due spruzzi di cannella, una punta di vaniglia in polvere, una bustina di lievito per dolci. Mixate il tutto con le fruste, a mano o elettriche, e aggiungete le mele e la banana, infornate in una tortiera foderata di carta forno a 180 gradi per circa 40 minuti. Se la volete più soffice e avete più tempo, montate a neve gli albumi e incorporateli al composto, appena prima della frutta.
Uso questa ricetta anche dopo Pasqua, per riciclare il cioccolato delle uova, lo aggiungo a pezzetti.
In Oriente si consumano anche i fiori delle banane e le foglie vengono utilizzate come involucri per i cibi cotti.

MASCHERA PER PELLI SENSIBILI. Diego Dalla Palma consiglia come fantastica, anche per chi è affetto da couperose, una maschera ottenuta mescolando la polpa di mezza banana, qualche goccia di pappa reale (si trova nei supermercati) e due cucchiai di olio extravergine di oliva. Applicate l’impasto sul viso per almeno 20 minuti e sciacquate con acqua tiepida.

E LA BUCCIA???

Non gettatela, ricicliamo!

Qualche utilizzo alternativo veloce: utilizziamo la parte interna della buccia per lucidare l’argenteria  (per chi la possiede), pulire e lucidare le foglie delle piante, come fertilizzante nel compost, alcuni ritengono che allontanino i parassiti dalle piante se interrate dei pezzi di buccia sotto la pianta …
Ho trovato, da qualche parte, un trucco per evitare o quantomeno rallentare l’inscurimento della banana. Il trucco consiste nel coprire con la pellicola la parte superiore della banana e si spiega col fatto che un qualsiasi taglio provoca una reazione ossidativa ad opera di enzimi presenti nel frutto a contatto con l’aria. Fatemi sapere se funziona!

CONTROINDICAZIONI. La banana non è consigliata ai diabetici per l’alto contenuto in carboidrati. Per l’azione astringente dei tannini non è indicata in caso di stitichezza.
Scritto da Angela Ballarati
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