giovedì 29 agosto 2019

Galium: erba spontanea cicatrizzante, drenante e diuretica che elimina le tossine


Galium  o attaccamani: un’erba spontanea utilizzata nella tradizione come cicatrizzante e come verdura
Possiede proprietà antispasmodiche, astringenti, diuretiche, cicatrizzanti, antiflogistiche, ipotensive e sudorifere
E’ un efficace drenante, la sua azione sul sistema linfatico e come diuretico permette di aiutare ad eliminare tossine e  sostanze di rifiuto
Alcuni studi e ricerche

Galium Aparine

Galium aparine è una piccola pianta, molto comune, che cresce spontaneamente negli incolti. Appartiene alla famiglia delle Rubiaceae.



Il Galium L. è il genere più grande delle Rubiaceae, con circa 667 specie distribuite in tutto i mondo. Fra le più conosciute con importanza alimentare ed officinale ci sono: il Galium Aparine, il Galium Verum e il Galium Mollugo.
Il Galium Verum possiede le stesse proprietà del Galium Aparine, mentre il Mollugo è meno considerato perché le sue proprietà officinali sono inferiori rispetto ai precedenti, ha un fusto più legnoso,  foglie più grandi e rade, e spesso si confonde con l’aparine.

Il suo nome deriva dal greco gàla, cioè latte, perché ha la proprietà di coagulare il latte e aparein che significa attaccarsi perché si attacca ai vestiti e al pelo degli animali.

E’ di facile identificazione perché i peli ruvidi che la rivestono si attaccano ai vestiti, alle mani e, per questo, si è guadagnata il nome di “attaccamani o attacca vestiti”.
E’ una pianta strisciante il cui fusto, quadrangolare, possiede foglie lineari ed oblunghe.

I fiori, bianchi e ascellari,  sono molto piccoli e con quattro petali.

Il frutto è come un chicco di riso, è coperto di spine uncinate che rimangono attaccate a tutto ed in questo modo si propagano.

E’ una pianta molto diffusa in Nord America ed Eurasia. Cresce negli incolti e a lato carreggiata fino a 2500 m di altitudine.

Si raccoglie in primavera o ad inizio estate, comunque prima della fioritura.


Medicina popolare

Il Galium è stato utilizzato nella medicina popolare della tradizione per problemi cutanei e ferite, utilizzando impacchi e cataplasmi.
La radice veniva impiegata per colorare tessuti, i semi tostati si usavano per produrre bevande mentre le foglie erano considerate alla stregua di verdura.
I suoi germogli sono commestibili, lessati, ma solo in primavera.
In Cina, dove si mangiano anche i nutrienti germogli, è considerata una verdura.


Principi attivi

Contiene glicosidi (galiosina), flavonoidi, tannini e vitamina C.
L’enzima fitochinasi è responsabile della coagulazione del latte.
Contiene asperuloside, un glicoside con proprietà simili all’aucubina.

Quando è utilizzata

La pianta si utilizza sia fresca che essiccata e vanta proprietà antispasmodiche, astringenti, diuretiche, cicatrizzanti, antiflogistiche, ipotensive e sudorifere.
E’ un efficace drenante, la sua azione sul sistema linfatico e come diuretico permette di aiutare ad eliminare tossine e  sostanze di rifiuto. E’ quindi un depurativo che aiuta a rimuovere tossine riducendo gonfiori e infiammazioni.

L’effetto diuretico, promuovendo un aumento della minzione, rimuove e libera da tossine  il tratto urinario e, con la sudorazione, attiva un ulteriore canale per l’eliminazione delle sostanze di rifiuto.
Risulta quindi uno spazzino che agisce attraverso la sudorazione, il sistema linfatico e quello urinario.

La pianta viene utilizzata per problemi legati al tratto urinario come la cistite ed allevia i disturbi della prostata.

La radice, dopo essere torrefatta, si utilizza come succedaneo del caffè, tipo cicoria, con un gusto amaro, ma anche i semi, tostati, sostituiscono il caffè senza contenere caffeina.
Il suo utilizzo più antico era come caglio per formaggi.  In Inghilterra lo Cheshire è un formaggio prodotto con latte cagliato utilizzando il Galium.
Le specie di Galium sono sempre state utilizzate nella medicina popolare come antitumorale,  antiossidante, antinfiammatorio, antimicrobico e cardioprotettivo.
 
 Uno studio in vitro, molto promettente anche se necessita di conferme in vivo, suggerisce che potrebbe  avere potenziali effetti anticancro contro le cellule del cancro al seno senza alterare le normali cellule epiteliali del seno. L’estratto di metanolo di Galium ha indotto la morte cellulare non apoptotica https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27085941

Anche con l’estratto secco di Galium Verum sono stati effettuate molte ricerche. Come antistress per la ricchezza in flavonoidi e acidi fenolici, in particolare per l’azione di due noti modulatori antistress: l’acido clorogenico e la rutina. Lo studio (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29969484) condotto su animali ha ridotto il danno ossidativo ripristinando l’equilibrio antiossidante.

E’ stata analizzata dal Dipartimento di  Otorinolaringoiatria di Wuerzburg (Germania) l’influenza del decotto di Galium Verum sulle cellule di cancro alla testa e al collo e si è dimostrato tossico, per le cellule cancerose, ad alte dosi https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25017936 .
Nei cheratinociti della mucosa, il decotto di Galium, ha protetto il DNA dal benzapirene, uno degli agenti tossici nel fumo di sigaretta. In conclusione, l’estratto di Galium può essere utile come approccio terapeutico nel carcinoma della testa e del collo.

Uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Mediche Serbe e Russe, condotto sui ratti,  ha valutato gli effetti dell’estratto di metanolo di Galium Verum dopo ischemia. I risultati hanno dimostrato che l’estratto ha preservato la funzionalità cardiaca e i danni strutturali al cuore dopo l’ischemia. Inoltre l’estratto di G. Verum modulava l’attività degli enzimi antiossidanti e alleviava la produzione di pro-ossidanti https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30632812.

Come si utilizza

Del Galium Aparine si utilizzano le foglie o lo stelo essiccati per tisane.
Si può utilizzare la tisana anche per uso esterno nell’acqua del bagno o per impacchi su scottature, eritemi e tagli.
In erboristeria si trova anche la tintura madre.

Omeopatia

Il Galium Aparine, così come il Galium Album risultano come componenti di specialità omeopatiche.
Si riscontrano in preparati compositi cioè in associazioni ad altri rimedi con indicazioni purificanti profonde e disintossicanti dell’intero organismo.

Questi rimedi fanno parte dell’Omotossicologia che è considerata una corrente dell’Omeopatia  ed è basata sullo studio dei fattori tossici per l’uomo, chiamati omotossine. L’omotossicologia nacque per opera di HansHeinrich Reckeweg nel secolo scorso. Egli formulò composizioni di farmaci omeopatici complessi, in diluizione decimale, partendo dall’assunto che la malattia è il risultato dell’interazione fra noxa patogena, fattori ambientali e reattività individuale, quindi come espressione della lotta dell’organismo per compensare i danni provocati dalle tossine, neutralizzarle ed espellerle.

CONTROINDICAZIONI. Evitare l’assunzione in caso di ipersensibilità al  Galium, ai suoi componenti o ad altre specie delle Rubiaceae. Non utilizzare in caso di assunzione di diuretici, antinfiammatori, lassativi, antigottosi o altri farmaci senza consulto medico. Non utilizzare in gravidanza, allattamento o in bambini. Chiedere sempre il parere medico preventivo.


Scritto da Angela Ballarati
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Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove, solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.


martedì 18 giugno 2019

Olio essenziale di cipresso: varici, emorroidi, cellulite e tosse


Un olio essenziale che non deve mancare in casa:olio essenziale di cipresso
L’olio essenziale di Cipresso ha effetti benefici: sulla circolazione venosa, in caso di  emorroidi, di cellulite, come deodorante, per dolori articolari, come antireumatico, come sedativo ed espettorante nella tosse


                                                       foto Hans

Il Cipresso, cupressus sempervirens, è un albero sempreverde della famiglia delle cupressaceae che può raggiungere i 50 m di altezza. 
La gran parte delle specie di Cipresso sono naturalizzate in tutto l’emisfero settentrionale a clima temperato, ma sono originarie della California e del Messico. Il cupressus sempervirens è la specie naturalizzata in Italia.
Alto e snello, il cipresso  possiede foglie di colore verde, verde-azzurro molto intenso.
I suoi  frutti, detti “galbuli” o “gazzozzole”, sono dei coni legnosi tondeggianti provvisti di piccole squame che, a maturità, si aprono rilasciando i semi.
L’olio essenziale è distillato dai rami, dalle foglie, dalle cime fresche della pianta ed ha una  gradevole profumazione. Per ottenere un kg di olio essenziale occorrono circa 70 Kg di rami di cipresso.
Dal Cupressus sempervirens, anche chiamato cipresso francese si ottiene un olio essenziale che si trova ad un prezzo inferiore rispetto all’olio essenziale ottenuto dal cipresso giapponese, Chamaecyparis Obtusa, che ha caratteristiche diverse.


Cosa contiene

I principali componenti sono: pinene, canfene, cupressene, 3-carene, silvestrene  …
Il colore è paglierino e il profumo, balsamico e legnoso, si sposa con arancio e lavanda.



Quando può essere utile e come utilizzarlo

Cellulite
 L’olio essenziale di cipresso è un vasocostrittore che riattiva la circolazione venosa decongestionando il sistema venoso-linfatico, per questo  è utile nei casi di cellulite.
Si utilizza nell’acqua del bagno, 10 gocce, agitando un po’ l’acqua  per emulsionare l’olio. Si possono aggiungere i sali da bagno, magari quelli del Mar Morto, notoriamente efficaci in caso di cellulite. 
Se usate abitualmente la doccia, versatene 4 o 5 gocce  nella dose di  detergente liquido da utilizzare e con un guanto di  spugna bagnato o di crine  frizionate per almeno 5 minuti.  Riattiva il sistema linfatico aiutando così  a drenare i liquidi in eccesso.
E’ possibile preparare un olio da massaggio  miscelando olio di mandorle dolci e olio essenziale, che non deve superare l’1% del totale.

Stasi venosa, varici, gambe pesanti o con capillari

Per le gambe pesanti o con varici agisce riattivando e favorendo la circolazione venosa.
Dona tonicità grazie ai tannini contenuti che gli conferiscono proprietà astringenti.
Come vasocostrittore contrasta la formazione di edemi e aiuta in caso di fragilità capillare.
Si utilizza qualche goccia nell’acqua del bagno oppure miscelata ad olio vettore (15 gocce in 30 ml di olio vettore) come quello di jojoba o di calendula.  Si massaggiano le gambe con movimenti circolari dal basso verso l’alto. Sempre per il massaggio, è possibile aggiungere 4 o 5 gocce ad una crema base come quella alla calendula, antinfiammatoria.


In caso di emorroidi

Fra gli oli essenziali è ritenuto il più efficace in caso di emorroidi.
Reca immediato sollievo per le sue proprietà anestetiche.
Il consiglio è di immergere la parte interessata in una bacinella dove avrete versato 15 gocce in 2 litri di acqua tiepida. Emulsionate e rimanete immersi per una quindicina di minuti. Ripetere almeno 2 volte al giorno fino a miglioramento.
Anche la modalità impacchi è di ausilio: dopo aver portato a ebollizione 300 ml di acqua, e successivamente fatta raffreddare, aggiungere 15 gocce di o.e. e imbibire una garza. Gli impacchi devono essere giornalieri, fino a miglioramento.

Pediluvi

Per deodorare i piedi con traspirazione eccessiva e apportare sollievo dopo ore di lavoro in piedi e con scarpe chiuse: 5-10 gocce nell’acqua del pediluvio.

Antiossidante

Le proprietà antiossidanti dell’olio essenziale di cipresso sono sostenute da numerosi studi e ricerche.
L’Istituto di ricerca cardiovascolare iraniano ha indagato le proprietà antiossidanti e anti-glicazione  degli oli essenziali di Cupressus sempervirens L var. horizontalis. Le conclusioni a cui sono giunti suggeriscono che l’olio essenziale possiede proprietà antiossidanti e, in particolare, antiglicative. Queste proprietà possono essere impiegate nella prevenzione delle complicanze diabetiche e cardiovascolari, anche se a fronte di ulteriori indagini di approfondimento (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23167275).

Acne

Combatte l’acne e gli eccessi di sebo. Si possono preparare delle maschere con argilla verde e qualche goccia di olio essenziale di cipresso.

Ansia e depressione

Come altri oli essenziali, ha effetto riequilibrante sul sistema nervoso attenuando gli stati depressivi. In questo caso si utilizza la modalità diffusore domestico.

Antidolorifico

Come antireumatico, per dolori articolari, muscoli contratti ed irrigiditi si massaggia la parte con olio vettore a cui si aggiungono 2 gocce di olio essenziale di cipresso.

Tosse e naso chiuso

Anche per la tosse e la congestione nasale, l’olio essenziale di cipresso,  rappresenta un buon rimedio come espettorante, sedativo e antinfiammatorio del tratto respiratorio. L’utilizzo principe è coi suffumigi, ma anche nel diffusore e una goccia sul cuscino (lontano dalla zona dove si appoggiano gli occhi).

Antisettico

E’ come tutti gli oli essenziali un antisettico e si può utilizzare su graffi come disinfettante (attenzione: brucia).

In questa ricerca, che evidenzia anche  i componenti dell’o.e. di cipresso, sono state studiate le proprietà antimicrobiche e antiobiofilm e se consiglia l’utilizzo come conservanti naturali in alimenti o prodotti farmaceutici https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4052795/


Repellente per insetti

Alle proprietà sopra indicate si aggiunge quella di allontanare gli insetti, uso che vale la pena di provare dato il suo gradevole profumo,  inoltre si può utilizzare per  rigenerare il profumo dei fiori vecchi del pot-pourri.
Questo studio dimostra la validità degli oli essenziali, di otto specie di cupressaceae, fra cui il sempervirens,  come larvicidi e repellenti  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23263252.

Per riassumere: per massaggi si utilizzano soluzioni al 2% in olio vettore (40 gocce in 100 ml), sempre per massaggi ma in zone sensibili si utilizzano soluzioni meno concentrate, 20 gocce in 100 ml. Nell’acqua del bagno di usano 15 gocce e nei vaporizzatori da 5 a 8 gocce.

Un po’ di storia e medicina tradizionale

Anticamente i greci solevano far respirare l’aria balsamica dei boschi di cipresso ai malati di petto. Ippocrate ricorreva lle ibre di cipresso per curare le malattie dell’utero e del retto. Galeno lo prescriveva, i fiori femmina, per le diarree. Nel Medio Evo, i rami di cipresso acquisirono fama di curare le emorroidi.

Mességué: “Il mio erbario

“in primavera, quando la linfa sale, cogliete i ramoscelli del cipresso. In maggio-giugno, subito dopo la fecondazione, raccogliete i frutti teneri ancora verdi e carnosi (galbuli); non aspettate che si induriscano perché allora avranno perso quasi tutte le loro virtù curative. Il legno lo si può prelevare in qualsiasi stagione.
Semicupi a base di ramoscelli di cipresso (per curare le emorroidi): 2 semicupi al giorno: uno al risveglio e uno prima di coricarvi
Decotto per uso esterno (impacchi, e compresse): 7 o 8 galbuli frantumati per litro d’acqua.”


Simbologia


E’ l’albero tipico dei cimiteri perché le sue radici scendono a fuso nella terra, senza interferire con le aree circostanti, ma è anche associato al culto dei morti, fin dall’antichità.
Simbolo di vita eterna, di immortalità, era considerato sacro, soprattutto in Persia. Mentre nell’antica Grecia era legato ad Apollo e Artemide.
Il mito racconta che il giovane Ciparisso, di cui si era invaghito il Dio Apollo, possedeva un cervo addomesticato. Un giorno, Ciparisso, esercitandosi con l’arco, uccide il cervo e, disperato, invoca la sua morte. Apollo, intenerito dal dolore di Ciparisso, lo trasformò in un albero a cui diede il nome di Cipresso che diventò il simbolo dell’eternità.
E’ l’albero di Ade, Dio degli inferi.
La sua verticalità, il suo fusto fusiforme che si erge verso l’alto indica l’anima, che trascende la vita terrena,  si avvia verso l’alto regno celeste.

Precauzioni d’uso. Come per tutti gli oli essenziali è consigliabile, prima dell’utilizzo, effettuare un test cutaneo su una piccola zona per scongiurare eventuali sensibilità e/o reazioni allergiche. In linea di massima non utilizzarli puri ma in olio vettore e mai su neonati o bambini piccoli.  E’ importante scegliere oli essenziali di buona qualità e puri, meglio se bio. Non usare in gravidanza, allattamento , ipertensione e in caso di donne iperestrogeniche.



Scritto da Angela Ballarati

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Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove, solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.

  https://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/cipresso.html#5 – Alimentazione e benessere secondo natura Fabbri ed. -  Mességué Il mio erbario

domenica 5 maggio 2019

Achillea millefolium, tante virtù in una sola pianta


Achillea millefoglie: emostatica, antinfiammatoria, antispasmodica, carminativa, coleretica ed antimicrobica

Utile nei disturbi digestivi, in caso di emorroidi,  per ragadi e bruciature
Cosa scrive Messèguè
Utilizzo e controindicazioni
Storia e simbologia

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L’Achillea millefolium (Yarrow), il cui nome deriva dal greco Achylleys, immortale, e dal latino Millefolium, dalle tante foglie, appartiene alla famiglia delle asteracee o compositae.
E’ molto comune nell’Italia settentrionale, nei prati e negli incolti, lungo i margini dei sentieri fino a 2200 m. Non soffre la siccità o il freddo, ma l’umidità. E’ spontanea in tutto l’emisfero boreale.
Alcuni nomi locali attribuiti sono: sanguinella in Toscana, Erba del soldato, Erba del marchese, Stagna dora, Stagna sangue in Liguria, Erba de feridas in Sardegna.
Possiede un rizoma ramificato e strisciante ed il fusto, diritto, può raggiungere i 60 cm di altezza.
Le foglie sono a forma di penna, lunghe e frastagliate a cui si deve il nome, millefolium.
I fiori, bianchi o rosati, formano una specie di tettuccio uniti l’uno con l’altro.
Le parti utilizzate (droga) sono le sommità fiorite e le foglie che si raccolgono durante la fioritura. Subito prima della fioritura completa,consiglia Mességué, tra giugno e agosto.
Si essicca in luogo aerato, teme la luce e l’umidità.
Si conserva in barattoli di vetro ben chiusi.
Si trova in tutti i prati asciutti e non è difficile coltivarla, basta seminarla in un luogo ben soleggiato. Darà ogni anno delle pianticelle a patto di non estirparne le radici.
Per la coltivazione è possibile acquistarla nei garden e interrarla, in primavera,  in luoghi soleggiati e asciutti  rispettando la distanza di 20/30 cm fra una piantina e l’altra.

Cosa contiene

L’achillea (i fiori e le foglie) contiene: terpeni, flavonoidi, steroli, lattoni, cumarine.  Acidi organici come  l’acido salicilico e il caffeico che le conferiscono proprietà antinfiammatorie e che stimolano la ricostruzione dei tessuti.
Contiene tannini la cui azione astringente è utile per fermare le emorragie.
Gli alcaloidi contenuti riducono gli spasmi digestivi e uterini aumentando la secrezione di bile.
Gli oli essenziali, achilletina e achilleina, stimolano la coagulazione del sangue, mentre il camazulene, olio essenziale contenuto anche nella camomilla, rilassa la muscolatura liscia dello stomaco, quindi la rende indicata in caso di crampi allo stomaco. Altri oli essenziali sono l’azulene, il beta-pinene, il tujone, borneolo e il cariofillene.

Utilizzo

In cucina si utilizzano le giovani foglioline, con altre erbe selvatiche, nelle minestre, nelle insalate, con rucola e valerianella per esempio, o anche nelle torte salate insieme a zucchine o altre verdure a piacimento. Con l’achillea si aromatizzano burro e liquori. Gli estratti di achillea sono sicuri nelle bevande, ma il prodotto finito deve essere privo di tujone (il tujone, presente anche nell’assenzio e nel tanaceto, è neurotossico).
Il gusto è amarognolo, meno quello delle giovani foglie che è più aromatico, ma quando sono più vecchie, le foglie sono più amare e anche l’aroma è più intenso per cui molti le utilizzano come spezie.

La tisana si ottiene versando 200 ml di acqua bollente su 2 g di pianta (2 cucchiaini da tè), lasciare in infusione per 10 minuti, quindi filtrare.

Il decotto si ottiene versando 2 cucchiai di pianta intera in 300 ml di acqua, si porta ad ebollizione e si lascia bollire per 5/10 minuti. Il decotto si utilizza esternamente: nell’acqua del bagno per ragadi e ulcere, oppure si applica con garza sterile imbevuta sul viso in caso di acne o pelle grassa.

La tintura madre, reperibile nelle erboristerie, è ottenuta dalla macerazione in alcol delle sommità fiorite.

L’olio essenziale si produce per distillazione in corrente di vapore della pianta essiccata. Si utilizza miscelato con acqua o olio vettore per impacchi e applicazioni esterne, anche in sinergia con altri oli essenziali come la camomilla, la lavanda o il neroli. Ha un colore verde/ blu scuro.


Quando può essere utile ed i rimedi più comuni

Disturbi digestivi
L’achillea è utile in caso di crampi allo stomaco e inappetenza; per stimolare la produzione di bile bere una tazza di tisana o, in alternativa, si impiega la tintura madre. Possiede un’azione antispasmodica, inferiore a quella della camomilla, ed aiuta in caso di cattiva digestione dovuta ad ipocloridria o tensione nervosa.

Azione sul fegato
L’azione dell’achillea sul fegato è coleretica (aumenta la secrezione biliare).
In questa minireview fra le altre proprietà si indica, oltre all’azione antinfiammatoria,  quella epatoprotettiva https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23959026.
L’azione coleretica è svolta dagli acidi dicaffeilchinici https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17704978

Crampi all’utero e metrorragie
Il contenuto in camazulene, olio essenziale, svolge azione rilassante sulla muscolatura calmando gli spasmi. Aiuta a regolarizzare il ciclo in caso di metrorragie pre-menopausali.
Nel periodo che precede e durante le mestruazioni è utile la tisana.

Attività antiflogistica
L’achillea è tradizionalmente utilizzata nel trattamento dei disturbi gastro-intestinali ed epato-biliari, ma anche come antiflogistico (antinfiammatorio).
Il Dipartimento austriaco dell’Università di Vienna ha valutato l’azione antiflogistica in vitro per comprenderne i meccanismi. I risultati confermano l’attività antinfiammatoria dovuta in parte all’azione inibitoria della frazione flavonoide https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17689902
Le glicosidi fenoliche possiedono proprietà analgesiche ed antinfiammatorie simili all’aspirina  inibendo la produzione di prostaglandine (PG), riducendo il dolore e calmando la febbre (Williamson & Evans 1988).
Il camazulene, presente in alcune varietà di Achillea millefolium, è fortemente antinfiammatorio ed antiallergenico. Il meccanismo della sua attività antiflogistica non è stato elucidato (Safayhi et al 1994 Evans 1989).

Infiammazioni intestinali, flatulenza e diarrea
I flavonoidi e l’acido salicilico agiscono come antinfiammatori.
Svolge un’azione carminativa, cioè favorisce l’espulsione dei gas, da stomaco e intestino. Indicata la tisana e la tintura madre.

Ragadi, piccoli tagli  e bruciature
La sua azione emostatica è principalmente svolta dall’achilletina e dall’achilleina che stimolano la coagulazione, così come i tannini con la loro azione astringente. Pertanto  l’achillea è utile applicata sulle piccole ferite. Oltre all’azione emostatica, ha effetto antisettico, antinfiammatorio e analgesico.

Azione antimicrobica
Gli oli essenziali presenti nell’achillea si sono dimostrati attivi contro i batteri (G+ G-) ed anche su Candida albicans (Barel et al 1991).

Insufficienza venosa ed emorroidi
E’ utile in forma di semicupio per le emorroidi sanguinanti (il decotto) ed anche come decongestionante per gli arti inferiori, pesanti e con stasi venosa. Si miscela l’olio essenziale con un olio vettore, calendula o mandorle dolci e si massaggia dolcemente dal basso verso l’alto.
Per la sua azione sul sistema circolatorio viene considerata un aiuto in caso di ipertensione.

Azione sedativa
L’achillea contiene un terpene, il tujone, con attività ipnotico-sedativa che ad alte dosi è tossico, quindi occorre attenersi alle indicazioni consigliate.
Su modello animale (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22155391),  l’estratto idroalcolico, ha esercitato effetti ansiolitici senza alterare l’attività locomotoria.
Il tujone si distingue in alfa-tujone e beta-tujone (l’alfa-tujone è 2/3 volte più attivo)  ed è il principale responsabile degli effetti psicoattivi, quindi è potenzialmente neurotossico. Questo è il motivo per cui trattare con estrema cautela le piante che lo contengono (assenzio e tanaceto). 

Cosmesi
L’infuso può essere utilizzato come lozione, tonico per il viso.
L’estratto di Achillea al 2% ha dimostrato, in vivo, un miglioramento  significativo dell’aspetto delle rughe e dei pori rispetto al placebo e anche rispetto all’acido glicolico (molecola di riferimento) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21711463.
Occorre fare attenzione nell’utilizzo perché può determinare fenomeni di fotosensibilizzazione.

Repellente per zanzare
L’estratto di achillea ha dimostrato di allontanare le fastidiose zanzare.


Mességué nel suo “il mio erbario” scrive: “Le foglie e i fiori son un buon tonico del sistema digerente. La considero antispasmodica, calmante del cuore e del sistema circolatorio, e pertanto la raccomando a quanti sono predisposti all’angina pectoris e a dolori toracici. Ho spesso fatto ricorso all’achillea per curare disturbi nervosi refrattari ad altre medicazioni e per ridonare il ritmo mestruale alle adolescenti, come pure a donne in menopausa. E’ un efficace depurativo in grado di sconfiggere dermatosi squamose e acne. E’ un buon rimedio contro i calcoli urinari, Raccomando l’infuso per combattere i crampi di stomaco, stimolare la digestione e agevolare l’espulsione dei gas intestinali. Posso aggiungere ben poco agli elogi che sono stati fatti all’achillea come rimedio sovrano nella cura delle ferite. E’ innegabile che abbia poteri emostatici maggiori di quelli di qualsiasi altra pianta, e non esagero dichiarando che è una panacea per guarire piaghe, ulcerazioni, paterecci, screpolature, emorroidi e tutte le emorragie superficiali comprese quelle dal naso. Ciò che è meno noto è che ha delle sorprendenti qualità antisettiche; tutte le virtù riunite in una pianta! Con l’achillea non c’è rischio di infezioni. E’ il mercurocromo e la tintura di iodio che ci offrono le nostre campagne.”

Storia

Il suo nome deriva probabilmente da Achille, l’eroe greco cantato da Omero nell’Iliade e nell’Odissea, la utilizzava per guarire le numerose ferite riportate in battaglia. All’assedio di Troia, quando Achille fu ferito da Paride, la dea Venere gli raccomandò di servirsi di questa pianta per lenire il dolore. Si narra che lo stesso Achille guarì le ferite di Telefo, re della Misia.
Nacque così la reputazione come rimedio per le ferite. E’ a questa leggenda che si devono i tanti nomi locali: sorriso di Venere, erba dei falegnami, era dei tagli che testimoniano le virtù che i nostri nonni attribuivano a questa cugina della camomilla.

Nella MTC Medicina Tradizionale Cinese si utilizza per i dolori mestruali e per curare le emorroidi.
In Ayurveda viene usata come febbrifugo.
Hildegarda da  Bingen, 1098/1179, celebre naturalista tedesca, Santa e dichiarata Dottore della Chiesa da Papa Benedetto XVI, indicava l’achillea per emorragie nasali e mestruazioni dolorose.

Nel Seicento l’erborista inglese Culpeper scriveva: “Cura le ferite, attenua le emorragie, è benefica per le infiammazioni ed è eccellente per le emorroidi”.

Nel Novecento, nel “Supplemento alla Farmacopea Ufficiale Americana” di King, l’achillea è il rimedio per la diarrea, le emorroidi e i crampi mestruali.

Simbologia

L’achillea viene considerata la pianta dell’invulnerabilità grazie ad  Achille, l’invincibile eroe greco.
E’ una pianta che viene in aiuto in caso di fragilità emotiva, insicurezza e vittimismo. Anche per chi ricerca l’approvazione altrui e che dimostra una certa rigidità e nervosismo.
E’ considerata una pianta protettiva, oltre che fisicamente, anche da dinamiche psichiche che portano a fragilità.

Controindicazioni. L’achillea è controindicata in gravidanza, allattamento e nei bambini sotto i 6 anni. E’ sconsigliata l’esposizione solare per fenomeni di fotosensibilizzazione. Chiedere parere medico perché, per la sua azione coagulante e per l’influenza sul sistema circolatorio, può interferire con terapie farmacologiche in atto. L’olio essenziale deve essere utilizzato con cautela, così come la pianta fresca. Il contatto può determinare dermatite da contatto e, come spesso accade con le Asteraceae, reazioni allergiche in soggetti sensibili.


Scritto da Angela Ballarati
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Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a scopo informativo, si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare, evitare in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei componenti. I suggerimenti e le indicazioni descritte in quest'articolo non intendono in alcun modo sostituire le terapie consigliate dal proprio medico curante. L'autrice non è responsabile delle possibili conseguenze legate all'incompleta od erronea interpretazione del testo. Le foto e i testi sono riproducibili, non a scopo di lucro, altrove, solo citando la fonte: autore e link attivo del blog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché è aggiornato senza nessuna periodicità, pertanto , non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.



mercoledì 6 febbraio 2019

Origano: proprietà, utilizzo e ricerche


Origano: antispasmodico, espettorante, antiossidante, digestivo e  tonico per lo stomaco.
Il suo olio essenziale è ricco di timolo e carvacrolo che sono stati oggetto di numerosi studi comprovanti le proprietà.
Proprietà e utilizzo.
Pomata per dolori e cellulite.
Coltivazione in vaso.



L’origano possiede proprietà  stomachiche (tonico e corroborante per lo stomaco), antispasmodiche, espettoranti e bechiche (contro la tosse).

Dell’origano esistono più di 40 specie appartenenti a quattro famiglie botaniche diverse che si chiamano Origanum e che possiedono profumo e proprietà curative simili.
L’Origanum vulgare, famiglia delle Lamiaceae, è una pianta erbacea perenne che arriva a 80 cm circa di altezza e che forma cespugli in luoghi soleggiati e secchi.

Le foglie sono molto piccole e folte, di forma ovale. Se strofinate, emanano il profumo tipico e molto gradevole.

I fiori, di colore rosa-violaceo, formano una pannocchia in cima allo stelo.
L’origano cresce in luoghi soleggiati: la varietà più ricca di oli essenziali e di aroma è quello che cresce nelle regioni meridionali, soprattutto quello selvatico delle zone montane.

Si raccolgono le sommità fiorite tra giugno e agosto, quando i fiori sono aperti e si essicca all’ombra.

Si conserva in vasi di vetro o ceramica per mantenere l’aroma.


Cosa contiene

L’origano è ricco di oli essenziali.
Sono presenti tannini e glucosidi.

Il carvacrolo è un monoterpene fenolico, insieme al timolo, presente nell’olio essenziale di un numero abbondante di piante aromatiche, fra cui origano e timo. Conferisce all’origano il suo odore caratteristico.

L’origanum majorana (maggiorana) e l’origanum dictamnus contengono il 50% e il 60-80% di carvacrolo (si trova anche nella tequila).

Il carvacrolo viene utilizzato, in basse concentrazioni, come aromatizzante, conservante e ingrediente di fragranza in molte formulazioni cosmetiche ed  ha recentemente riscosso interesse per la sua attività antitumorale.

In una review della Lakehead University, Ontario, Canada si evidenziano le proprietà del carvacrolo. E’ antiossidante, antibatterico, antimicotico, antitumorale, antinfiammatorio, epatoprotettivo, spasmolitico e vaso rilassante  (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24915411).

Il carvacrolo ha dimostrato proprietà antinfiammatorie ed è stato sperimentato per i dolori osteoarticolari. Questo studio ritiene che possa avere potenziali funzioni terapeutiche nell’osteoartrosi: (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29257341).

Il carvacrolo blocca l’infiammazione articolare causata dal batterio Escherichia coli  (www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29257341).

Uno studio della Long Island University mostra il ruolo del carvacrolo nell’apoptosi delle cellule tumorali nel cancro alla prostata.
Il carvacrolo e il timolo sono molto simili, ma in vitro, il carvacrolo, è risultato 10 volte più efficace.

In uno studio è stata verificata  l’azione antifungina, in combinazione con il voriconaziolo, contro Candida Albicans, C. glabrata e C. krusei. I risultati hanno  mostrato effetti sinergici su tutte le specie di Candida testate (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30554935).

Il legame tra disfunzione mitocondriale, danno redox e infiammazione porta ad un aumento del danno cerebrale nelle malattie neurodegenerative. Il carvacrolo esercita effetti antiossidanti e anti-infiammatori in diversi tipi di cellule, come valutato in entrambi i disegni sperimentali in vitro e in vivo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30652259).  E’ anche collegato alla neuro- protezione, in modelli animali, tra cui ischemia, epilessia e trauma neuronale (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28526576).

Lo Staphylococcus aureus è al secondo posto fra le cause di infezioni ospedaliere ed è una tra le cause più frequenti di intossicazioni alimentari. Nuovi studi si sono concentrati sulla ricerca di nuovi farmaci per via della sempre più preoccupante resistenza agli antibiotici.
In questo studio in vitro sono stati valutati i profili fitochimici e gli effetti antibatterici degli estratti idroalcolici di Origanum vulgare e Hypericum perforatum su Staphilococcus aureus.
I significativi effetti antibatterici contro lo Staphilococcus a. del carvacrolo e dell’ipericina fanno prevedere un loro utilizzo futuro (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30663566).

Il carvacrolo ha dimostrato di possedere attività tumorale, il meccanismo è poco conosciuto, così come l’interazione con farmaci antitumorali. Gli effetti antitumorali del carvacrolo necessitano di ulteriori studi di approfondimento anche se i molti condotti  lo indicano come possibile nuovo agente terapeutico o integratore in caso di tumore (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30070691- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29417642 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29405784).


Forme di utilizzo


Come alimento, l’origano, è molto utilizzato in cucina, rappresenta un condimento tipico della cucina mediterranea.
Sui pomodori in insalata, con le melanzane, col pesce, per aromatizzare le zucchine sott’olio o la pasta d’acciughe. Nella mia cucina non manca mai.

La tisana di origano si ottiene versando 100 ml di acqua bollente su un cucchiaio di sommità fiorite essiccate, si lascia riposare per 10 minuti e si filtra. Potete dolcificare con un cucchiaino di miele, di eucalipto in caso di raffreddore o influenza. 

L’infuso concentrato si ottiene mettendo in infusione 5 g di origano in 10 ml di acqua. Si utilizza per gargarismi o impacchi sulla pelle.

L’olio essenziale si ottiene mediante distillazione a vapore delle sommità fiorite è un antibatterico e antimicotico. Può essere irritante per le mucose, quindi deve essere utilizzato con cautela ed è controindicato in chi presenta una ipersensibilità. Si trova già preparato nelle erboristerie.


Quando può essere utile


Raffreddore, catarro, naso chiuso e stati influenzali

Il carvacrolo e il timolo facilitano la fluidificazione del catarro, sedano la tosse e svolgono un’azione disinfettante.
Si utilizza per raffreddore, tosse e congestioni del petto.
La sua azione analgesica lo rende efficace nelle affezioni del cavo orale.
Si possono eseguire dei suffumigi con 2 gocce di olio essenziale di origano o bere la tisana, due o tre volte al giorno fino a miglioramento.

Digestione difficile o lenta e meteorismo

L’origano possiede proprietà benefiche per l’apparato gastrointestinale: è antispasmodico, eupeptico (favorisce le funzioni digestive) e carminativo (promuove l’espulsione dei gas).
Gli oli essenziali dell’origano stimolano la produzione dei succhi gastrici, attenuano le contrazioni dolorose intestinali e contrastano le fermentazioni intestinali favorendo l’espulsione dei gas.
In questo caso la tisana aiuta, ma anche l’origano essiccato e generosamente impiegato nelle pietanze.
Favorisce l’espulsione dei parassiti intestinali.

Cicatrizzante e antisettico

La sua azione antisettica lo rende utile in caso di affezioni cutanee, abrasioni e ulcerazioni.
In questo caso si impiega l’infuso per uso esterno.

Antiossidante
L’origano è ritenuto antiossidante per il suo contenuto in gamma-tocoferolo: ben 24,42 mg per 100 g di prodotto. Il gamma-tocoferolo è una forma di vitamina E (tocoferolo) che si è dimostrata attiva come cardioprotettore.


Medicina popolare

Nella medicina popolare l’origano  è utilizzato, oltre che per favorire la digestione e l’espulsione di gas, anche come calmante nei dolori mestruali.
Con le sommità fiorite essiccate si possono imbottire dei piccoli cuscini che, caldi, si applicano sul collo in caso di dolore e torcicollo.


Pomata per i reumatismi e la cellulite

In un pentolino mettete un cucchiaio di origano essiccato, un cucchiaio di edera da giardino (Hedera helix) e un cucchiaio di rosmarino in 2 bicchieri di olio extravergine di oliva (evo).
A bagnomaria fate raggiungere il bollore, spegnete e lasciate macerare il tutto per cinque giorni.
Filtrate, spremete il residuo e, pesando quanto rimane, aggiungete, dopo aver sciolto a bagnomaria, cera d’api per il 10% del peso.
Mettete quanto prodotto in un vasetto.
La pomata è utile per alleviare i dolori reumatici e ridurre la cellulite.
Si utilizza 3 volte al giorno.


Coltivazione in vaso

L’origano si può acquistare in semi oppure in piantina. La piantina va trasferita in un vaso più grande con uno strato di argilla espansa o sassolini per impedire ristagni d’acqua.
Il terreno migliore da utilizzare è quello calcareo, ma è una pianta che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno.
Il rinvaso è meglio effettuarlo a temperature miti, in primavera e durante l’inverno tenete il vaso riparato dal freddo.
La fioritura va da luglio a settembre-ottobre, si essicca in estate mettendo i rametti a testa in giù, all’ombra.
Non annaffiate eccessivamente, attendete che il terreno sia asciutto prima di annaffiare nuovamente.
Se volete far germogliare i semi, dovrete attendere, per invasare, almeno che la piantina abbia raggiunto l’altezza di circa 10 cm.
Il vaso dovrà stare in luoghi soleggiati e caldi.

Controindicazioni. Attenzione nell’uso dell’olio essenziale di origano, si utilizza con cautela perché molto forte e irritante.


Scritto da Angela Ballarati
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