giovedì 12 aprile 2018

Alloro: proprietà, ricerche e utilizzi pratici


ALLORO
Componenti, principi attivi e ricerche.
Proprietà e utilizzo.
Alloro in cucina e in fitoterapia.
Come si coltiva.
Un po’ di storia e le controindicazioni.


Il nome scientifico è Laurus nobilis della famiglia delle Lauraceae.

L’alloro, detto anche lauro, è una pianta dalle foglie sempreverdi ed aromatiche.
Raggiunge anche altezze notevoli,  fino a dieci metri, e cresce spontaneo nei boschi e nelle macchie mediterranee. Il legno della pianta è aromatico ed emana il profumo delle foglie, la sua corteccia è di colore verde nerastra.
Si confonde con il lauro ceraso che ha foglie più grandi e meno profumate.

Le foglie sono molto profumate e di colore verde scuro, coriacee e lucide nella pagina superiore, opache in quella inferiore. Si raccolgono durante tutto l’anno e sono quelle giovani le più ricche di principi attivi.

I fiori di colore giallo chiaro formano, riuniti, una infiorescenza ad ombrella. Compaiono in primavera. L’alloro è una pianta dioica cioè ha fiori femminili su una pianta e maschili su un’altra.

I frutti sono drupe (frutti e bacche con buccia sottile, polpa carnosa e nocciolo legnoso contenente i semi, come la ciliegia) nere e lucide con un solo seme. Maturano a ottobre e novembre. L’impollinazione è prodotta dal vento.

Ottobre e novembre sono i mesi in cui si raccolgono i frutti.
Le parti della pianta utilizzate sono le foglie e le bacche. In genere le foglie si utilizzano fresche e possono essere essiccate all’ombra in un luogo fresco.
I frutti si essiccano in luogo riscaldato (al sole, in forno o essiccatore) e si conservano in vasi di vetro.
L’alloro è diffuso lungo le coste del Mediterraneo, della Spagna, della Grecia, dell’Asia Minore e dell’Italia. Nell’Italia centro-meridionale cresce spontaneo, al nord è coltivato.
E’ stato introdotto come prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT), come prodotto tipico siciliano.


Cosa contiene

Come per il rosmarino la gran parte delle proprietà dell’alloro derivano dagli oli essenziali contenuti.
Gli oli contenuti gli attribuiscono il caratteristico profumo, ma anche e soprattutto effetti calmanti, battericida e disinfettanti.
Gli oli sono presenti sia nelle foglie, circa il 3%, che nelle bacche, fino al 10%.

Oli essenziali contenuti: eucaliptolo, pinene, geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene.
Oltre ai preziosi oli essenziali, l’alloro, contiene sali minerali come ferro, selenio, zinco, magnesio, calcio, vitamine del gruppo B, la A e la C.

In particolare, l’eugenolo, presente anche, in percentuali maggiori, nei chiodi di garofano e nella cannella, è un composto aromatico utilizzato in profumeria, come aromatizzante e in medicina, per le sue proprietà antisettiche e anestetiche.
Viene impiegato in odontoiatria nelle amalgame ed è efficace contro il mal di denti e come carminativo (elimina i gas intestinali).
In varie ricerche sono stati studiati gli effetti antibatterici e antiossidanti dell’eugenolo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29611004 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28804441- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29018419)
In questa review (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28346030) a cui partecipa l’Istituto di Microbiologia dell’Università di Genova, vengono analizzati i dati scientifici dei principali studi pubblicati che descrivono le proprietà antibatteriche e antimicotiche dell’eugenolo nei confronti di diversi tipi di microrganismi responsabili di malattie infettive umane, malattie del cavo orale e patogeni di origine alimentare. L’articolo riporta anche gli effetti su microrganismi resistenti a più farmaci, ritenendo l’eugenolo un composto con attività antimicrobica ad ampio spettro.

Molto interessante è anche il geraniolo, così chiamato perché estratto dai fiori e dalle foglie di geranio, è presente anche nella melissa officinalis, nel mirto, nella verbena, nella carota, nel mirtillo, nell’arancia, nel bergamotto e nella noce moscata. Il geraniolo è un alcol terpenico che si trova in molte essenze estratte da piante.
Il geraniolo sembra dotato di proprietà chemio preventive nei confronti di certe neoplasie e delle malattie cardiovascolari. Infatti sembra modulare i livelli di colesterolo. In via sperimentale è attivo nei tumori intestinali e nel carcinoma mammario e lavora in sinergia con i farmaci attivi contro queste neoplasie.
Il geraniolo, al quale vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, neuro protettive e antitumorali, è stato studiato su campioni animali dall’Istituto di biotecnologie dell’Università di Ferrara, per identificare le proprietà di permeazione del geraniolo nelle cellule intestinali e la sua biodisponibilità dopo somministrazione endovenosa e orale nei ratti.
I campioni hanno mostrato un aumento delle difese antiossidanti senza tossicità epatica (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29422862).
Nell’Università di Saarland, Germania, è stato condotto uno studio sul geraniolo, in vitro, come antitumorale. Poiché la vascolarizzazione è una delle principali precondizioni per la crescita del tumore, è stata analizzata l’azione anti-angiogenica (l’angiogenesi tumorale è la formazione di nuovi vasi , processo implicato nello sviluppo e nella progressione del tumore) del geraniolo. I risultati indicano che il geraniolo è un ottimo candidato per il trattamento anti-angiogenico dei tumori  (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26154255).


Come si utilizza in cucina e in fitoterapia

Certamente l’alloro è molto impiegato in cucina per aromatizzate la carne, cotta alla griglia, arrostita e marinata, ma anche pesce, salse e sughi, conserve di frutta e verdura ed anche liquori. Il suo aroma si mantiene anche con la cottura.
Grazie alle sostanze aromatiche contenute, l’alloro facilita la digestione e, per l’utilizzo in cucina, è meglio far appassire per alcuni giorni le foglie, in questo modo perdono il loro sapore amaro.
Se la digestione risulta difficile, nel caso di piatti particolarmente indigesti, si può preparare il decotto che stimola la purificazione del tubo digerente e facilita l’eliminazione dei gas intestinali.

 Nell’olio, presente nella foglia ancora fresca, sono presenti lattoni sesquiterpenici, sostanze che  possono scatenare fenomeni allergici.  In cucina c’è chi usa indifferentemente foglie fresche o secche di Alloro, ottenendo anche sapori diversi proprio per la differente concentrazione di principi attivi nella foglia fresca o secca.  

La tisana si prepara con due foglie di alloro in 200 ml di acqua fredda, portare ad ebollizione e attendere 5 minuti. Spegnere e coprire per altri 5 minuti.

Il decotto si ottiene mettendo 3g di foglie fresche in un litro d’acqua fredda che si lascia bollire per 10 minuti e quindi si filtra.

Olio curativo con le bacche: mettere mezza manciata di bacche di alloro in 250 g di olio evo (extravergine di oliva). Coprite e lasciate macerare per 10 giorni, muovendo il contenuto una volta al giorno. Filtrate dopo aver ben spremuto le bacche. Va conservato  in un recipiente chiuso  e di vetro scuro che non lasci filtrare la luce. Si utilizza come olio da massaggio per i dolori reumatici, slogature, traumi.

L’olio essenziale si ottiene dalla distillazione a vapore delle foglie e dei rametti.

L’olio aromatizzato all’alloro si prepara sminuzzando 4 o 5 foglie in 250 ml di olio evo, in una bottiglia dal vetro scuro. Si tiene in luogo buio per 18 giorni e si agita una o due volte al giorno.


Quali sono le sue virtù e quando può essere utile

L’alloro è una pianta aromatica che aiuta la digestione, allevia i dolori reumatici, le distorsioni e le lussazioni,  stimola l’appetito, è espettorante, è antiossidante, tiene lontano gli insetti e nell’acqua del bagno è rilassante.

-      L’alloro aiuta la digestione, soprattutto dei grassi,  per le sostanze aromatiche contenute che combattono la fermentazione intestinale che, a sua volta, produce gas e gonfiori (è carminativo). Bere una tazza di decotto dopo il pasto aiuta in caso di digestione difficile. Per aumentare l’effetto digestivo aggiungere mezzo limone, ovviamente biologico.

-      Stimola l’appetito.

-      Per i dolori di stomaco è utile bere 1 o 2  tazze di decotto al giorno.

-      In caso di dolori reumatici, distorsioni o lussazioni  massaggiare la parte dolente con l’olio curativo o qualche goccia di olio essenziale di alloro miscelato ad un cucchiaio di olio vettore (perfetto l’olio di arnica, ma anche olio di mandorle dolci).

-      Aiuta in caso di dolori mestruali.

-      È rilassante, sia il decotto che qualche goccia di olio essenziale nell’acqua della vasca da bagno.

-      Per i piedi che sudano molto e per il cattivo odore fare un pediluvio caldo con il decotto (almeno un litro). Aiuta in caso di traspirazione e arrossamento.
-      Sembra d’aiuto in caso di pressione alta (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/147162139).

-      Debolezza generale, indolenza e apatia possono essere stemperate da un bagno caldo con qualche manciata di foglie fresche di alloro.

-      E’ utile anche per preservare i cereali dagli insetti, mettendo qualche foglia nel barattolo in cui li tenete. A maggior ragione se sono biologici e quindi non trattati.

-      Molti decotti della tradizione prevedono l’utilizzo di una o due foglie di alloro come espettorante e per calmare la tosse.

-      E’ astringente,  quindi utile nelle diarree.

-      La tisana può essere impiegata per gargarismi, in caso di mal di gola, gengiviti e alito cattivo.

-      Secondo molti studi  che incoraggiano ulteriori ricerche di approfondimento è antiossidante e antitumorale.

-      Qualche goccia di olio essenziale o le foglie spezzettate, negli angoli della casa, tiene lontano gli scarafaggi.


Come coltivarlo

L’alloro è una pianta molto resistente e cresce bene in tutti i terreni.
Si diffonde:  per seme, diffusa dagli uccelli, per polloni, cioè vengono emessi  nuovi fusti  (polloni) a partire da gemme presenti alla base della ceppaia o sul fusto di un albero tagliato, oppure per talea.


La storia

Il “lauro” è una pianta sacra al Dio Apollo ed è il simbolo della sapienza e della gloria. Nell’antichità i poeti venivano insigniti dell’onorificenza poetica con una corona di alloro sul capo divenendo “laureati”. La tradizione ai giorni nostri è rimasta per “incoronare” tutti i laureati.
Il Dio Apollo si era innamorato di Dafne senza esserne corrisposto. Per non cadere nelle braccia del corteggiatore, Dafne invoca la protezione degli dei che la trasformano in un albero di alloro. Apollo la definì una “pianta nobile” .
Ancora oggi, in alcune zone del Meridione, la pianta di alloro viene chiamata Dafne o Dafinia o Nafne.
Galeno, medico romano, lo utilizzava per l’artrite e per favorire le mestruazioni.
In Medio Oriente, l’alloro veniva fatto macerare nel brandy e impiegato per favorire il parto e lenire i dolori articolari.

Controindicazioni e avvertenze.

L’utilizzo è sconsigliato alle donne incinte e ai bambini sotto i 2 anni. Sebbene in passato sia stato impiegato nelle pratiche abortive, oggi, non lo si ritiene efficace a questo scopo. E’ meglio, comunque, che le donne incinte non lo assumano come decotto. Per i bambini piccoli è sconsigliato perché potrebbe risultare irritante per lo stomaco. Anche in cucina viene consigliato l’impiego di non più di 2 o 3 foglie, in grandi quantità può risultare tossico.


Scritto da Angela Ballarati
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Benessere secondo natura Fabbri Ed. - https://it.wikipedia.org/wiki/Laurus_nobilis- https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenolo- https://it.wikipedia.org/wiki/Geraniolo-