sabato 25 aprile 2015

TARASSACO. PROPRIETA', USO IN CUCINA e OLIO DI TARASSACO

TARASSACO, proprietà e virtù di una  spontanea, curativa e commestibile, che la natura ci offre in primavera, la stagione della depurazione, ma che si mantiene vitale, clima permettendo, tutto l'anno






VIRTU’, PROPRIETA’, USO IN CUCINA  e OLIO DI TARASSACO

Il tarassaco, dente di leone o soffione, è una piccola pianta perenne che può raggiungere l’altezza di 40 cm, considerata infestante perchè si riproduce molto facilmente. Le foglie sono lanceolate con frastagliature e i fiori, di un bel giallo vivo, dopo la fioritura si trasformano in soffioni che disperdono i loro semi al primo soffio di vento. I fusti che sostengono i fiori, contengono una linfa lattiginosa che può provocare irritazione. E’ una pianta ricercata dal bestiame, lepri, conigli e uccelli perché ricca di proprietà salutari. Molto comune nei prati, nei luoghi incolti, in pianura e in montagna nelle zone temperate, è ritenuta infestante.


COSA CONTIENE

La pianta è ricca di clorofilla, che unitamente ai carotenoidi, conferisce proprietà antiossidanti e antianemiche. Contiene carotenoidi, enzimi, flavonoidi, glucosidi, resine, triterpeni e tannini, sali minerali come il potassio e il ferro e vitamine. Le vitamine contenute sono la A (100 g di tarassaco ne contengono tre volte la dose giornaliera consigliata), la vitamina C, la D e vitamine del gruppo B. L’amaro della pianta è conferito dalla taraxicina che stimola le funzioni della bile, per questo motivo esercita un’azione depurativa e disintossicante.


QUALI SONO LE PROPRIETA’ DEL TARASSACO E QUANDO E’ UTILE

-      DEPURATIVO, DISINTOSSICANTE, RIMINERALIZZANTE e  ANTIOSSIDANTE. In primavera si possono aggiungere alle insalate delle foglie tenere di tarassaco, iniziate con piccole quantità. La cottura ne riduce notevolmente il contenuto vitaminico.

-      INSUFFICIENZA BILIARE ed EPATICA. I triterpeni contenuti attivano la cistifellea e stimolano la secrezione biliare con azione epatoprotettiva. La tintura madre di tarassaco, viene assunta in via preventiva  o in caso di micro calcoli, ma è sconsigliata in caso di stati infiammatori, occlusione e calcolosi biliare. In questi casi è d’obbligo il parere medico. Al rizoma, in particolare, è attribuito l’effetto colagogo  e il contenuto di inulina, una fibra, lo rende utile in caso di stitichezza.

-      STITICHEZZA, stimolando la secrezione della bile determina un aumento dei sali biliari che favoriscono l’evacuazione. Utile in casi ove i lassativi, che aumentano i movimenti intestinali, sono controindicati, possibile è anche l’assunzione della tintura madre.

-      RITENZIONE IDRICA, CELLULITE e IPERTENSIONE. L’azione diuretica (è chiamato anche “piscialetto) e depurativa della pianta aiuta in caso di ritenzione idrica. Il tarassaco contiene potassio e quindi ne reintegra la perdita, rispetto ad altri diuretici. Oltre a introdurre nelle preparazioni culinarie le foglie fresche e tenere di tarassaco, si può bere  l’infuso. Si prepara con mezzo litro di acqua bollente a cui aggiungerete 10-15 grammi di foglie precedentemente ben lavate (20-25 grammi per un litro d’acqua). Lasciare in infusione per 15 minuti, quindi filtrare e dolcificare (è amaro) con un cucchiaino di miele. Mettetelo in un thermos e bevetelo caldo, a piccole dosi, nell’arco della giornata.  Anche il rizoma ha effetti diuretici, ma prima deve essere essiccato. Un decotto con la radice si ottiene mettendo a bollire per 10 minuti 5 grammi di radice essiccata, lasciate riposare per 10 minuti e filtrate.

-      PROBLEMATICHE della PELLE. L’azione depurativa esercitata può migliorare l’aspetto cutaneo. Anche in questo caso, oltre al consumo della pianta fresca è possibile assumere la tintura madre.

-      La tisana di tarassaco aiuta in caso di DIGESTIONE DIFFICILE e DISPEPSIA (flatulenza e sensazione di pienezza). Attenzione in caso di gastrite, i principi amari del tarassaco possono provocare iperacidità.

-      Utile nei casi di IPOACIDITA’ GASTRICA e INAPPETENZA.

-      ANTITUMORALE. Il contenuto vitaminico (vitamine A e C) in associazione con gli altri principi ad azione antinfiammatoria, esercitando un’azione antiossidante, contrastano l’azione dei radicali liberi, che in eccesso producono danno cellulare, invecchiamento cellulare e stress ossidativo, imputato come causa o concausa di patologie degenerative e cancro.

-      MACCHIE SULLE PELLE ed EFELIDI possono essere schiarite applicando, due volte al giorno per 15 minuti, una garzina imbevuta nella tisana di foglie di tarassaco. Applicare  fino a miglioramento. Essendo depurativa apporta benefici anche in caso di eczemi.


IL TARASSACO IN CUCINA

INSALATE. Le foglie tenere possono essere aggiunte all’insalata verde, si possono aggiungere carote a julienne, pomodorini, zucchine a julienne, sbizzarritevi. Il condimento ideale? Olio evo (extra vergine di oliva), sale e aceto di mele o glassa all’aceto balsamico.

TARASSACO e PATATE
Lessate le patate con la buccia, spellatele e tagliatele a cubetti, aggiungete le foglie di tarassaco, un’altra insalatina a piacere e condite con olio evo, sale e aceto di mele. Le patate e anche la cicoria attenuano l’amaro del tarassaco.
Le foglie fresche tritate grossolanamente possono essere stufate con aglio e olio, aggiunte ai minestroni, nelle torte salate o saltate con le uova.

I FIORI di tarassaco sono commestibili, potete aggiungerli alle vostre insalate o friggerli dopo averli passati in pastella con uovo, latte o acqua, farina e sale. I fiori si raccolgono appena aperti, le foglie prima della fioritura, quelle tenere, ma è possibile che in autunno o tutto l'anno, dipende dal clima, la pianta sia ancora vitale, anche se le foglie, magari non  tenere,  richiedano la cottura. Anche le radici si raccolgono a Novembre e si consumano crude come un vegetale da radice.


OLIO DI TARASSACO FAI-DA-TE

Il tarassaco è ovunque, assicuratevi che sia tarassaco, e raccoglietelo in luoghi lontani da smog (quindi non a bordo strada) e altre contaminazioni.
Raccogliete 3 manciate di fiori, lavateli delicatamente e tamponateli con carta assorbente. Lasciateli  seccare al sole per  2 o 3 giorni, in una cassetta foderata con un canovaccio, e poi versateli in un vasetto di vetro aggiungendo olio extravergine di oliva, il rapporto del mio olio è di 1:5 (una parte di fiori e 5 di olio). Scaldate lentamente  il recipiente a bagnomaria, prima della bollitura spegnete il fuoco e lasciate raffreddare all’interno della pentola.  Riponete a macerare al buio per 3 settimane, girando il vasetto giornalmente. Filtrate con l’aiuto di un canovaccio, strizzatelo bene, e versate l’olio ottenuto in una bottiglia di vetro scuro

L’olio di fiori di tarassaco è ideale per i massaggi, in caso di dolori articolari e muscolari, ma funziona anche sulla pelle, per migliorare il colorito e depurare la pelle, l’olio di oliva poi è dermoaffine. 

L’olio si conserva per circa un anno in luogo asciutto e buio. E se non gradite l’untuosità dell’olio, aggiungendo 20 g di cera  d’api (antidolorifica), sciolta a bagnomaria, a 80 g di olio di fiori di tarassaco otterrete una crema.


CONTROINDICAZIONI. Essendo un diuretico potrebbe aumentare l’effetto se si assumono diuretici, con effetti ipotensivi. E’ sconsigliato in caso di ulcera, gastrite e in caso di calcolosi biliare. Può interagire con i farmaci antinfiammatori per cui consultare il medico per l’uso terapeutico.

Scritto da Angela Ballarati
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