lunedì 19 settembre 2016

VITE, Vitis vinifera, proprietà, utilizzo

La VITE, le foglie, le bucce e i semi
Cosa contengono e quando utilizzarli
I semi e le bucce contengono OPC e resveratrolo: potenti antiossidanti, antinfiammatori naturali, vaso protettori …
DECOTTO, FOGLIE polverizzate, tintura madre e MACERATO GLICERINATO
La vite, Vitis vinifera della famiglia delle Vitaceae, è un arbusto rampicante che può raggiungere l’altezza di 20/30 m e che si trova allo stato spontaneo, ma che è perlopiù coltivato.
E’ una pianta molto antica, originaria del bacino Mediterraneo, che cresce ed è coltivata nelle pianure e nelle colline soleggiate.
Il frutto, l’uva, viene raccolto a maturità raggiunta tra agosto e ottobre, è di colore variabile, esistono uve bianche, rosate, rosse, nere e grigie che sono da tavola, da vino o adatte ad entrambi gli usi  e da essiccare. Le varietà sono numerose e vengono continuamente migliorate con le tecniche dell’innesto. Fra le più note troviamo la varietà Italia, la Regina, la Cardinal …
Le foglie, per uso terapeutico, vengono raccolte in autunno quando sono rosse; per uso alimentare si raccolgono quelle tenere e giovani in primavera. Importante è che non siano state trattate con antiparassitari e questo varrebbe anche per il frutto.
In fitoterapia si utilizzano anche le giovani gemme.

COME SI CONSERVANO. Le foglie si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela in luogo fresco e asciutto. I frutti si essiccano al sole o in forno a calore moderato e, dopo l’essiccazione, si separano le bacche dai peduncoli.

COSA CONTENGONO  il frutto e le foglie

L’uva è un frutto ricco di flavonoidi, tannini, acidi organici, inositolo e zuccheri semplici facilmente assimilabili dall’organismo. Contiene vitamine e minerali, è un frutto diuretico, lassativo, favorisce l’eliminazione dell’acido urico e la secrezione biliare, è dissetante, rinfrescante e utile nelle cure disintossicanti e ricostituenti.
La cura dell’uva” (ampeloterapia), nota già ai romani che la seguivano per disintossicarsi,  consiste nel consumare, per sette giorni, durante l’autunno, solo uva matura, meglio quella da vino perché più ricca di enzimi, seguita a circa un’ora da un bicchiere di acqua oligominerale. La cura, molto intensa, richiede il parere medico preventivo, è indicata in caso di debolezza, insufficienza epatica, sovrappeso, stanchezza fisica, ritenzione di liquidi, artrite e reumatismi.

Le foglie (i cosiddetti pampini),  in particolare quelle della vita rossa, sono ricche di polifenoli, principi attivi con spiccate proprietà curative.

All’interno dell’acino sono contenuti dei semini, da uno a quattro, chiamati vinaccioli che possiedono importanti proprietà.

L’estratto di questi semi, estratto di vinaccioli, nella varietà rubra, è considerato un potente antiossidante, per alcuni è più potente delle vitamine C, E e betacarotene per la capacità di rimanere nell’organismo fino a 72 ore dopo il consumo, cosa che non avviene per le vitamine. I responsabili dell’attività antiossidante, antiradicali liberi, vaso protettiva, antiflogistica e immunostimolante sono dei particolari bioflavonoidi, denominati OPC (Proantocianidine oligomeriche). Per la loro attività vaso protettiva e antiflogistica sono indicati nell’insufficienza venosa e nella sindrome emorroidaria.
In commercio si trovano sia l’estratto di vinaccioli in polvere che le compresse.

Nelle bucce e nei semi dell’uva è stata  isolata una sostanza, il resveratrolo, che presenta proprietà antinfiammatorie, è un potente antiossidante, agisce come fluidificante del sangue, è antiteratogeno (antitumorale), previene i trombi e rimuove attivamente le placche che occludono i vasi proteggendo dalle patologie cardiovascolari.
Le proprietà del resveratrolo sono state supportate dalla ricerca scientifica e clinica, la sua azione antitumorale è supportata da studi ma è in attesa di conferme cliniche.   Il suo contenuto è massimo principalmente nelle bucce e varia in funzione della varietà, nel vino e nei succhi è presente, solo nel caso siano state macerate le bucce, in minime quantità per cui è sconsigliato l’uso terapeutico dati i dosaggi elevati necessari per ottenere benefici.

ALIMENTO, DECOTTO, FOGLIE polverizzate e MACERATO GLICERINATO

Come alimento, l’uva trova impieghi in pasticceria, sia fresca che sotto forma di uvetta (sultanina, zibibbo, malaga), altamente zuccherina ma che si può conservare tutto l’anno. Si utilizza anche in preparazioni culinarie salate come i peperoni alla palermitana (http://benessere-natural-mente.blogspot.it/2015/04/mandorle-nocciole-arachidi-e-pinoli.html) che associano uvetta e pinoli ai peperoni, ma anche in molti altri piatti soprattutto della cucina mediorientale.
Le foglie di vite, sempre in cucina, lavate e sbollentate in acqua salata si utilizzano per avvolgere i cibi come gli  involtini di riso, tipici della  cucina greca e turca.
Dall’uva si ottiene per distillazione la grappa,  ma anche altri distillati con proprietà digestive, tonificanti ecc.

L’aceto di vino viene utilizzato come aromatizzante, dissetante e astringente intestinale; famosi gli aceti aromatizzati alle spezie o alle erbe. L’aceto si impiega, opportunamente diluito, per lavare piaghe e ferite, per impacchi in caso di contusioni, nelle lozioni di bellezza, come anticalcare è formidabile ed ecocompatibile, miscelato con alcol in preparazioni fai-da-te per la pulizia della casa …  gli usi sono davvero innumerevoli.

Il decotto di foglie di vite si ottiene portando a ebollizione 100 ml di acqua con 4 g di foglie per uso interno. Si lascia bollire per 10 minuti e si filtra. Il decotto è utile in caso di vene varicose o, sotto forma di impacco (8 g con 100 ml di acqua), si utilizza sulla parte interessata (geloni e vasi capillari fragili e dilatati) per almeno 20 minuti, anche più volte al giorno.

E’ interessante anche il decotto di uva passa,  indicato per le infiammazioni della gola e per la tosse, con proprietà emollienti, bechiche (calma la tosse) ed espettoranti.

La polvere di foglie essiccate si ottiene dalla vite rossa (Vitis vinifera varietà tinctoria) e si può reperire sotto forma di capsule o compresse in erboristeria. Anche la polvere è elettiva per le problematiche di insufficienza venosa (varici, emorroidi, geloni) e va a migliorare la circolazione, apportando benefici anche in caso di cellulite. La vite esercita un’azione vaso protettiva e riparatrice dei capillari per il suo contenuto in polifenoli che hanno un effetto tonico sulle pareti venose. Viene utilizzata anche nei disturbi correlati alla menopausa.

Anche la tintura madre di vite rossa si utilizza nei casi di insufficienza venosa così come le creme e le pomate per uso topico.

Il macerato glicerinato  (Vitis vinifera M.G.) di vite si ottiene lasciando macerare, in una miscela di alcol e glicerina, le giovani gemme della pianta; si filtra e si diluisce con acqua, alcol e glicerina, svolge un’azione diversa dall’estratto. E’ disponibile già preparato in erboristeria e si utilizza  in caso di artrosi, artrite e reumatismi. La sua azione antireumatica e antinfiammatoria riduce il gonfiore e il dolore alle articolazioni.  In questi casi si associa anche il macerato glicerinato di ribes nero (Ribes Nigrum M.G.). Riduce anche la concentrazione di acido urico nel sangue.

CONTROINDICAZIONI. In generale l’estratto di vite è ben tollerato, ma una terapia deve obbligatoriamente prevedere il parere medico, soprattutto in caso di terapie farmacologiche in corso. Non utilizzare nei bambini e, a scopo precauzionale, in gravidanza e allattamento.

Scritto da Angela Ballarati
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